Sistema bibliotecario Valle Seriana

Casnigo

Il 25 agosto e l’8 settembre 2022 si sono tenuti i due laboratori partecipativi aperti alla cittadinanza destinati a Casnigo de I luoghi romanzati, a cura dell’associazione Sotto Alt(r)a Quota. Gli incontri si sono tenuti presso la biblioteca comunale “Elisa Perani”, in orario serale, in presenza del bibliotecario, Fabio Zilioli.

Tanti ed eterogenei i luoghi del paese cari ai partecipanti ed emersi: la chiesa della Trinità, il Circolo della fratellanza, la casa di riposo San Giuseppe, la mulattiera verso la Madonna d’Erbia, l’Agro, la miniera di lignite di Sonnés, ed è verso quest’ultima che, in un’ottica di valorizzazione, il gruppo si è orientato quasi all’unanimità.

Il luogo ha portato alla cucitura di quattro brani tratti da libri molto differenti, utili a evocare e raccontare l’atmosfera e la natura del luogo e composto da: Giovanni Verga, Rosso Malpelo; Emile Zola, Germinal;
Silvano Polvani, “La notte di Santa Barbara" tratto da Racconti di miniera: premio letterario Santa Barbara 2006; "Ol minadur" (tradotto in italiano), tratto da Luigi Scolari, Bei laur de Goren.

 

Ascolta il brano confezionato e letto da Fabio Comana 

 

Il luogo romanzato:

La galleria SONNĒS, lunga circa 1200 metri e con una pendenza del 2 per mille, fu progettata dai fratelli Perani e costruita nel 1938.

Serviva per trasportare la lignite estratta nella zona di scavo - tutta la zona a est dell’altopiano, dalla località Asciutto dove sorge ora il Centro Sportivo Consortile passando per la località Magrì, il torrente Re e arrivando oltre l’attuale strada provinciale, dove era la cava a cielo aperto, detta Scavagiorno - al deposito di stoccaggio, presso i cosiddetti Forni nuovi ex Do.Ma.De., di fronte alla stazione ferroviaria di Vertova.

Il materiale veniva trasportato con convogli Decauville a scartamento ridotto (800 mm), composti da una motrice con motore Diesel a testa calda e da una serie di vagoncini basculanti per lo scarico del materiale. Il fiume Serio veniva superato grazie ad un ponte in legno.

Lo sfruttamento dei giacimenti di lignite in Valgandino venne avviato nei primissimi anni dell’Ottocento e si sviluppò con le imprese milanesi Botta e Biraghi. Seguirono alterne vicende e diversi subentri nelle concessioni, fino agli anni Trenta del Novecento, quando i fratelli Perani (Giovanni Battista - Nino, Placido e Mario), casnighesi, diedero nuovo impulso all’attività estrattiva in zona. Si deve infatti alla loro ditta, la S.I.L.L.A., Società Italiana Lavorazione Ligniti e Argille, se l’attività di scavo del carbone fossile posta in atto si espanse sino al picco del periodo bellico, quando non era facile reperire altro materiale combustibile e la miniera occupò molti minatori, prevalentemente casnighesi, dando lavoro e prosperità ai paesi della zona.

La S.I.L.L.A. durante la seconda guerra mondale fu considerata attività indispensabile alle esigenze belliche e per ciò molti operai potevano ottenere l’esonero dal servizio militare. L’attività di estrazione continuò fino al 1961 quando la ditta rinunciò alla concessione.

Le attività si conclusero nei primi anni ‘60. Non si dimentichi che gli anni di operatività sono stati purtroppo funestati, trattandosi di attività molto pericolose, da incidenti e lutti.

 

Si ringrazia la biblioteca comunale per la collaborazione e per le informazioni fornite, tratte da:

 Sac. Dott. Bartolomeo Ferrari, Vertova - Appunti di storia e cronistoria con illustrazioni, Scuola Tipografica Editrice Missionaria, Albino, 1947

Franco Irranca, Le miniere di lignite della Valgandino, Grafital, Torre Boldone, 2011

 

 

Raggiungi il luogo romanzato per vederlo di persona, conoscere o riscoprire la zona e ascoltare anche in loco il brano tramite il QR Code che troverai sul cartello installato.