ANGELA ROZZONI

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La rondine sul termosifone - Edith Bruck

Più volte durante la lettura di questo racconto autobiografico in cui Bruck parla degli ultimi anni trascorsi con il marito, Nelo Risi, affetto da demenza senile, mi sono chiesta quale fosse la ragione che l'avesse spinta a pubblicare questo lavoro: l'autrice stessa verso la fine del testo si chiede se abbia "il diritto di mettere a nudo" l'uomo Nelo Risi nella fragilità della vecchiaia e della malattia.
Nella scrittura, ed in generale nell'espressione artistica, è completamente fuori luogo parlare di pudore o di riservatezza o di rispetto perché lo scrittore cerca di trasformare un'esperienza comune, ordinaria in qualcosa di universale, che possa toccare l'animo di tutti e che tutti possano capire, in cui si possano intravvedere le differenti sfumature ed i differenti colori che costituiscono il nostro essere umani.
In questo racconto non è solo reso bene lo stato d'animo di chi accudisce, di chi assiste, di chi resta accanto ma soprattutto si riesce a trasmettere al lettore quale sia il profondo malessere, la frustrazione di chi viene progressivamente estraniato dalla realtà dalla demenza, il suo ritrovarsi in un corpo che non gli appartiene più, con una mente "scollegata", con pochi attimi di lucidità.

Natività - Vittorio Sgarbi

Con l'ausilio di splendide fotografie che riproducono le opere, prevalentemente pittoriche, Sgarbi presenta, in una successione che non è strettamente cronologica ma piuttosto basata su influenze ed assonanze, l'approccio di differenti artisti al tema della Natività, leggendo elementi e dettagli delle opere che non verrebbero colti alla sola osservazione da parte di chi non fosse uno studioso dell'arte.
Un libro che è un tuffo nel fluire della bellezza e dell'armonia più pure, in una successione che esplora le diverse interpretazioni del rapporto tra madre e figlio, mostrando, come rivela lo stesso autore a proposito di Raffaello, "le infinite sfumature di questo rapporto, infinite come la vita".
Un'opera interessante ed originale per il taglio e l'impostazione che ne vengono dati.

Settologia. 1-2: L' altro nome - Jon Fosse

Il tratto saliente del romanzo è senza dubbio la profondità raggiunta attraverso il flusso dei pensieri del protagonista, il pittore Asle, trasformati in un racconto in cui la struttura delle frasi è completamente sgretolata, smaterializzata, in cui l'unico punto d'interpunzione è la virgola; verso la fine del libro lo stesso Asle afferma che "a essere importante non è ciò che viene detto esplicitamente su questo e quello, è altro, qualcosa che parla in silenzio dentro e dietro le frasi".
E la profondità nell'interpretazione dell'opera d'arte, dei rapporti umani, della fede religiosa e, da ultimo, della bellezza può essere espressa solo attraverso una serie di tratti, una successione di parole, un accostamento di colori; è impossibile ingabbiarla nella logica dell'argomentazione, in una sintassi a prova di analisi logica e periodale.
Il fascino di quest'opera risiede anche nella sua ambientazione che è quella della Norvegia dei fiordi e a bassa densità abitativa ma complessivamente il libro non mi ha completamente soddisfatta.

Trecento giorni di sole - Giovanni Chinnici

L'autore presenta in quest'opera autobiografica la figura del padre, Rocco Chinnici, giudice antimafia ucciso da Cosa Nostra con un'autobomba mentre usciva di casa a Palermo nel 1983.
"Vedi, Giovanni, lo Stato, le istituzioni sono sacri...Non devi confondere le istituzioni con gli uomini che le rappresentano". Questa frase, detta da Rocco al figlio, è la più emblematica del libro perché, guardato in tale ottica, il lavoro del magistrato antimafia non può avere ripensamenti o battute d'arresto, dettati da valutazioni sull'operato di altri, ma risulta avere nel rispetto e nella crescita dello Stato la sua molla propulsiva, la sua motivazione e la sua tenacia.
Nello sviluppo del libro l'autore pone l'accento sulla "rivoluzione copernicana" operata dal padre nell'ambito della lotta alla criminalità mafiosa, sul suo isolamento professionale colmato solo alla fine con la creazione del pool antimafia di cui facevano parte anche Falcone e Borsellino e sulle sue intuizioni investigative sviscerate e verificate tramite un lavoro instancabile.
Il libro è molto interessante anche in considerazione del fatto che non ci sono molte pubblicazioni sulla figura di Rocco Chinnici.

Il pane perduto - Edith Bruck

Molti scrittori, descrivendo la loro esperienza di deportati ed internati nei campi durante la Shoah, hanno cercato di trasmettere quanto sia stato difficile, a volte impossibile, una volta liberati, reinserirsi nel nucleo familiare, accettare il dolore per chi non ce l'aveva fatta, ricostruire i rapporti con gli altri sopravvissuti o con chi la guerra l'aveva conosciuta solo stando in città, quindi senza subire la disumanita' del campo di concentramento o di sterminio.
In questo romanzo autobiografico, edito nel 2021, Edith Bruck più di tutti riesce a far comprendere al lettore il disagio, le incomprensioni, il vuoto del DOPO, quando il suo vissuto resta inascoltato oppure viene minimizzato e marginalizzato, quando deve dare una nuova direzione alla propria vita spezzata. Così, rivolgendosi alla sorella, dice:" Viviamo, vedremo vivendo. Le nostre vere sorelle e fratelli sono quelli dei lager. Gli altri non ci capiscono".
La scelta per l'autrice è la scrittura, raccogliere sulla carta le parole che non ha potuto pronunciare, che le sono rimaste bloccate dentro e, con uno stile conciso e veloce ma estremamente pregnante, ripercorre gli anni spensierati dell'infanzia, dove si descrive in terza persona, passa poi ad un'adolescenza,fattasi all'improvviso maturità e narrata in prima persona, fino a giungere ad una propria nuova dimensione.

Sottocorteccia - di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani

Un ottimo testo di divulgazione scientifica che fornisce ai lettori i mezzi per conoscere il fenomeno della distruzione delle foreste di abeti rossi da parte del bostrico tipografo, un piccolo coleottero la cui presenza da endemica è divenuta epidemica nei nostri boschi.
Strutturato come una sorta di diario, raccoglie interviste, letture specialistiche, conversazioni riflessioni sulle cause, soprattutto legate alla crisi climatica, che hanno portato all'infestazione e mostra gli interventi tentati o da tentare.
Alla fine del libro gli autori non forniscono una ricetta per risolvere il problema ma aumentano la consapevolezza sulla complessità e sulla delicatezza degli ecosistemi.

La condanna - Walter Veltroni

L'efficacia espositiva di questo bellissimo romanzo è dovuta all'abilita' con cui l'autore cala la storia, quella di Donato Carretta, direttore del carcere di Regina Coeli, linciato ed ucciso dalla folla nel settembre del 1944, dentro un'altra storia, quella di Giovanni, il giovane giornalista che ai giorni nostri viene incaricato di
raccontarla.
Così il doppio binario del racconto si snoda tra grandi temi, il fascismo, la guerra mondiale, la guerra civile, la liberazione, passa attraverso fatti per molti versi oscuri, indecifrabili, difficili da comprendere tanto che ad un certo punto Veltroni si chiede:
"Come è potuto succedere? Come abbiamo fatto noi italiani, figli di Michelangelo e di Dante? Come siamo potuti diventare tanto ingenui da credere a questo tipo che ci mandò in guerra e ci fece bombardare?"
E le risposte generano altre domande; l'invito è quello di cercare i fatti, attraverso i libri e le immagini, di esaminare a tutto tondo gli eventi, di non accontentarsi di risposte sommarie o premasticate, soprattutto oggi che siamo più che mai incantati dalle verità social e dalle fake news.

La guida della Pinacoteca Ambrosiana - Marco Navoni, Alberto Rocca

Una guida realizzata molto bene nel formato, nella presentazione delle opere, nella qualità delle riproduzioni.
È ideale, a mio parere, per prepararsi alla visita della pinacoteca perché, oltre a fornire una panoramica delle opere in essa contenute, ne descrive la tecnica di realizzazione, il tema, l'attribuzione ed aggiunge particolari utili e curiosi sull'autore e sul periodo storico.
Trattandosi inoltre di opere prevalentemente di argomento religioso, esse vengono "svelate" al lettore anche tramite una lettura iconografica: in tal modo le opere stesse possono essere apprezzate maggiormente sia seduta stante sia durante un'eventuale visita vera e propria.

Le rondini di Montecassino - Helena Janeczek

I romanzi di Helena Janeczek sono sempre una garanzia per la serietà e l'impegno con cui la scrittrice recupera i fatti storici fino a trasformarli in racconto e per la scrittura fluida con cui li presenta.
In quest'opera si raccolgono una serie di racconti relativi alle battaglie di Montecassino a cui parteciparono a fianco degli Alleati anglo-americani soldati di ogni nazionalità sia europei sia provenienti da Paesi coloniali o ex-coloniali.
È preponderante però l'aspetto autobiografico in quanto la scrittrice, figlia di ebrei polacchi sopravvissuti alla Shoah, mette in risalto da una parte il contributo dato dal popolo polacco alla liberazione dai nazifascisti e dall'altra la complessità del loro ruolo durante il Secondo conflitto, schiacciati tra l'Unione sovietica di Stalin e la Germania di Hitler.
L'autrice s'interroga sul senso e sul significato della memoria, tema che attraversa tutte le storie qui raccolte, se sia essa la necessità di non dimenticare il passato per costruire il presente e quindi il futuro o piuttosto sia il modo per ripensare il nostro rapporto con chi ha vissuto il dramma della guerra e della privazione della libertà.

L'ultimo giorno di un condannato - Victor Hugo

In questo romanzo pubblicato quasi duecento anni fa in forma anonima è riconoscibile la mano di Hugo per quel pensiero sedimentato che si fa voce, grido e quindi racconto.
Il libro è scritto in prima persona da un condannato a morte che si trova in prigione, nell'orizzonte temporale che va dal processo all'esecuzione per decapitazione.
Egli non accenna mai al reato da lui commesso, probabilmente uno o più omicidi, non ritorna mai con il pensiero al delitto che ha compiuto, non prova né rabbia né rincrescimento per la vittima, non mostra segni di pentimento, vorrebbe che la pena di morte venisse commutata nei lavori forzati per poter fuggire.
Ammette però la sua colpevolezza.
Nella prospettiva della morte imminente, chiuso in carcere, sembra accorgersi per la prima volta del sole, dei colori del cielo, del canto melodioso di una ragazza, aspetti di una vita luminosa che sembra non avere mai colto, un miserabile, un uomo perduto già prima della condanna.
All'avvicinarsi dell'esecuzione la paura della morte, che è essenzialmente paura del dolore fisico, si fa più soffocante, l'atmosfera si fa più cupa e la storia si chiude con la rapidità di una lama che cade.

Storia della morte in Occidente - Philippe Ariès

Questo saggio, uscito per la prima volta in Francia nel 1975, è il risultato di un lavoro titanico di studio di tombe, cimiteri, cripte, testamenti, documenti relativi alla morte e ai morti.
Aries mostra così come sia cambiata la considerazione della morte nel corso della storia occidentale fino ad arrivare ai nostri tempi che vedono la morte bandita, cacciata fino a diventare un tabù. In questo approccio moderno alla morte si inserisce il tema del rapporto tra la morte e i medici che possono abbreviare o allungare la vita e che quindi sono investiti di un potere soprannaturale, medici-maghi, con tutti i rischi e le conseguenze che tale fatto comporta.
Se, quando vi trovate in una nuova località, vi interessa visitare anche i cimiteri o le tombe, questo saggio vi piacerà moltissimo.

R: La luna è tramontata - John Steinbeck

Steinbeck è generalmente conosciuto per i romanzi ambientati nella California di agricoltori ed allevatori. Qui invece siamo in un Paese del Nord Europa, probabilmente la Norvegia, occupato da un esercito di soldati, probabilmente tedeschi.
L'impianto del romanzo è teatrale: c'è una netta prevalenza del discorso diretto, i dialoghi si svolgono in ambienti circoscritti-la casa del sindaco e quella di Mariuccia-, gli otto capitoli trattano fasi distinte della storia quasi fossero atti, le descrizioni degli spazi interni ed esterni sono all'inizio dei capitoli.
La guerra è liquidata in poche righe per far posto al vero tema, quello della Resistenza. Resistenza che nasce prima come gesto di ribellione isolato ed istintivo ma che poi diviene scelta consapevole individuale e quindi collettiva.
Il freddo dell'inverno nordico accompagna il gelo dell'odio che azzera ogni possibilità d'incontro umano tra popolo invaso ( ma non conquistato) ed esercito invasore.

Via delle Botteghe Oscure - Patrick Modiano

Un investigatore privato, vittima di un'amnesia, si mette sulle tracce del proprio passato che continua a sfuggirgli, così scrive Modiano, "come quei fugaci frammenti di sogno che uno cerca di afferrare al risveglio per ricostruire il sogno nella sua interezza".
Su questa immagine si sviluppa tutto il romanzo la cui vera protagonista è ancora una volta Parigi con i suoi quartieri, le sue strade, i suoi palazzi, i suoi caffè che collegano passato e presente, uomini e relazioni, persone ed ambienti.
Sempre avvincenti e densi di atmosfera i romanzi di Modiano.

Le parole - Jean-Paul Sartre

Ai giorni nostri è difficile trovare libri di Jean Paul Sartre nelle librerie e per questo sembra una scrittore dimenticato, o forse fuori moda. Eppure nel 1964 vinse il premio Nobel per la letteratura che gentilmente rifiutò temendo di diventare da vivo "un'istituzione" e quindi
meno libero. Padre dell'esistenzialismo, filosofo, politicamente schierato, fu il fulcro di un gruppo di letterati ed intellettuali francesi.
In questo brillante e lucido saggio ci parla di se stesso bambino, figlio unico, orfano di padre, allevato dalla madre e dai nonni, e di come sia nata precocissima la sua passione per i libri prima attraverso la lettura e poi attraverso la scrittura di romanzi.
Un libro interessante anche per capire il legame forte esistente tra lettura e scrittura, nello stesso tempo ironico ed autoironico, per questo di gradevolissima lettura.

Invernale - Dario Voltolini

In questo romanzo straordinario, curatissimo nel linguaggio e nella forma, suddiviso in quarantadue brevi capitoli, perché anche lo scorrere dei pensieri e delle parole ha bisogno di pause e silenzi, Dario Voltolini parla di suo padre.
Lo stile è minimalista ma i temi trattati, la vita, la malattia, la malattia grave, la malattia incurabile, la morte, il lutto, vengono resi con il peso di macigni o di bombe che inesorabilmente squarciano l'esistenza di chi si trova a sperimentarli

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