Specchio delle mie brame
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Materiale linguistico moderno

Gancitano, Maura

Specchio delle mie brame

Abstract: La bellezza oggi è qualcosa di ben preciso a cui adeguarsi: un certo modo di vestire, di mangiare, di parlare, di camminare. Non si tratta di una questione puramente estetica, ma di una tecnica politica di esercizio del potere. In altre parole, di una gabbia dorata in cui non ci rendiamo conto di essere rinchiusi. L'idea che la bellezza sia qualcosa di oggettivo e naturale è una superstizione moderna. Infatti non è mai esistita un'epoca in cui non convivessero estetiche e sensibilità diverse. Il culto della bellezza è diventato una prigione solo di recente: quando le coercizioni materiali verso le donne hanno iniziato ad allentarsi, il canone estetico nei confronti del loro aspetto è diventato rigido e asfissiante, spingendole alla ricerca di una perfezione irraggiungibile. Qui sta il punto: l'idea di bellezza ha subito con la società borghese uno spostamento di significato, da enigma a modello standardizzato che colonizza il tempo e i pensieri delle donne, facendole spesso sentire inadeguate. Il risultato è che viviamo in un tempo in cui le persone potrebbero essere finalmente libere, ma in cui, al contrario, ha valore e dignità solo ciò che risponde a determinati parametri. Ripensare la bellezza al di là dell'indottrinamento e del consumo significa coglierla come percorso di fioritura personale, lontano da qualunque tipo di condizionamento esterno. In questo libro Maura Gancitano racconta la storia di un mito antico quanto il mondo e ci fa vedere come le scoperte della filosofia, dell'antropologia, della psicologia sociale e della scienza dei dati possano distruggere un'illusione che ci impedisce ancora di ascoltare e seguire i nostri autentici desideri e di vivere liberamente i nostri corpi.


Titolo e contributi: Specchio delle mie brame : la prigione della bellezza / Maura Gancitano

Pubblicazione: Torino : Einaudi, 2022

Descrizione fisica: 174 p. 21 cm

EAN: 9788806251147

Data:2022

Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)

Paese: Italia

Nomi: (Autore)

Soggetti:

Classi: 306.4 ASPETTI SPECIFICI DELLA CULTURA (14)

Dati generali (100)
  • Tipo di data: monografia edita in un solo anno
  • Data di pubblicazione: 2022
  • Target: adulti, generale
Testi (105)
  • Genere: saggi

Sono presenti 47 copie, di cui 4 in prestito.

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È un saggio che affronta il tema della bellezza che da sempre ha rappresentato e tuttora rappresenta uno strumento di controllo dei corpi, dei pensieri, delle scelte di vita, al punto tale che chi non è considerato conforme viene espulso dalla società civile. Maura Gancitano racconta quello che è ormai diventato un mito, attraverso esperienze personali, riferimenti a studi e statistiche, analisi di altri libri o programmi televisivi. Si prefigge così l'obiettivo di dimostrare come la bellezza sia diventata un'ossessione, una malattia, un mito a volte irraggiungibile. Interessante scoprire come in ogni epoca e luogo abbiano sempre convissuto diversi ideali estetici. In tempi moderni la bellezza viene purtroppo ricondotta ad un ideale di corpo femminile, che risulta così continuamente in esame e soggetto a giudizio, generando spesso vergogna ed ansia. Quindi, nonostante la donna si sia emancipata ed abbia ottenuto le proprie conquiste a livello di parità dei sessi, finisce per assurdo per rimanere schiava di un modello di femminilità. Il mito della bellezza va a condizionare relazioni, immagine di sé, partecipazione alla vita pubblica. Questa tendenza si è acuita con l'avvento della fotografia e la divulgazione dei mass media. Con dispiacere la bellezza smette di essere una semplice caratteristica e diventa un obiettivo da raggiungere. Tra l'altro è un mito davvero difficile da estirpare, che può tristemente svuotare psicologicamente e distruggere fisicamente. L'ideale di bellezza da raggiungere fa leva sull'insoddisfazione, l'inadeguatezza, il senso di colpa; tutti stati d'animo su cui si fonda il marketing. Il corpo diventa un biglietto da visita, un fatto pubblico, qualcosa che non si può nascondere e che porta ad un controllo ossessivo del peso. Il mito della bellezza è come una prigione dorata in cui non ci si accorge di essere rinchiusi e che ci fa identificare con le nostre mancanze e dimenticare le nostre potenzialità. In tutto ciò la pubblicità certamente non aiuta, instillando l'idea che la chiave del successo e dell'essere desiderati siano determinati da alcuni prodotti. Basti pensare alle "ragazzine che non imparano il desiderio verso l'altra persona, ma il desiderio di essere desiderate". Una lettura che porta sicuramente a riflettere e che mostra quanto la bellezza non sia sinonimo di felicità.

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