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Abstract: Ereditiera giovane, bella e un po' viziata, sola e intelligente, Emma Woodhouse si impegna combinando matrimoni di amici e parenti senza pensare affatto al proprio. Ma la realtà e l'immaginazione si fondono nella sua mente e la comunicazione con il prossimo diventa difficile: tra la protagonista e gli altri personaggi nascono così una serie di fraintendimenti, quasi una commedia degli equivoci. In fondo Emma si rivela una divertente e implacabile satira di ogni pretesa di affidarsi ciecamente al raziocinio.
Titolo e contributi: Emma / Jane Austen ; introduzione di Ornella De Zordo ; traduzione di Pietro Meneghelli
Ed. integrale
Pubblicazione: Roma : Grandi tascabili economici Newton, 2010
Descrizione fisica: 313 p. ; 22 cm
ISBN: 9788854118980
Data:2010
Lingua: Italiano (lingua del testo, colonna sonora, ecc.)
Paese: Italia
Ultime recensioni inserite
Jane Austen scriveva: "Sto per descrivere un'eroina che non potrà piacere a nessuno, fuorché a me stessa" ed aveva assolutamente ragione! Emma è impicciona, superba, classista, ipocrita, voltafaccia, immatura, provincialotta e un sacco di altre belle qualità.
Se ci ho messo 3 mesi per leggere questo libro, riuscendoci a leggere 9 libri di mezzo, un motivo c'è: questo libro è di una noia mortale!
E' troppo lungo per quel che vuole raccontare e lo è perché è carico di dialoghi e aneddoti inutili alla trama e ci sono troppi personaggi. In merito a quest'ultimo punto la Austen ha deciso di rendere la lettura più ardua decidendo di chiamare quasi tutti personaggi per cognome, considerando che ci sono casi di fratelli, coniugi (e in Regno Unito le mogli prendono il cognome dei mariti) e figli, potete immaginare quanto ragionamento si doveva fare per capire esattamente chi fosse il personaggio trattato.
Consapevole di star dicendo una cosa molto grave per alcune lettrici, dico che la scrittrice ha avuto la fortuna di vivere nel 19esimo secolo dove i libri stampati non erano molti; perché ritengo questo libro una diretta versione vittoriana e con personaggi e storie fittizie di un qualsiasi numero di Novella 2000, niente di più, niente di meno.
Il finale è pure prevedibile, fate voi.
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