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Abstract: La "megamacchina" è tutto il nostro mondo: un sistema economico che accresce "le assurde fortune di una piccola casta di super-ricchi", mentre il lavoro diventa un privilegio e i disastri climatici sempre più frequenti; gli Stati che sostengono questo sistema con armi e fiumi di denaro; l'ideologia del progresso continuo. Abbiamo imparato che "There is no alternative", il treno viaggia senza conducente e nessuno può farci niente. Ma è davvero così? In realtà non c'è nulla di necessario o naturale nella megamacchina: è il prodotto di cinque secoli di capitalismo e ha bisogno che giorno dopo giorno le persone la facciano funzionare. Nella straordinaria instabilità del nostro tempo, anzi, anche l'azione più piccola può inceppare un ingranaggio, e in effetti una trasformazione è già in corso. Non si tratta di una grande rivoluzione universale, ma sono "intere cascate di punti di rottura": un patchwork di esperienze molto diverse che hanno al centro l'essere umano e non il profitto, laboratori di democrazia che disgregano le strutture di dominio. Ma "solo chi conosce la propria storia può cambiarla", e allora Fabian Scheidler comincia la sua genealogia della megamacchina da cinquemila anni fa, alle origini della "saga del progresso" che per la maggior parte dell'umanità è sempre stata una storia di violenza. Fino a proiettarci nel futuro, dove la megamacchina potrà "apparire solo come un intermezzo". Scheidler ha scritto una grande opera di liberazione dell'immaginario, per alimentare un cambiamento che "inizia nella nostra testa" e che "non può più essere seguito comodamente in televisione": l'azione del singolo non è mai stata così decisiva.
Titolo e contributi: La fine della megamacchina. Storia di una civiltà sull'orlo del collasso
Pubblicazione: Castelvecchi, 09/09/2024
EAN: 9788868266622
Data:09-09-2024
La "megamacchina" è tutto il nostro mondo: un sistema economico che accresce "le assurde fortune di una piccola casta di super-ricchi", mentre il lavoro diventa un privilegio e i disastri climatici sempre più frequenti; gli Stati che sostengono questo sistema con armi e fiumi di denaro; l'ideologia del progresso continuo. Abbiamo imparato che "There is no alternative", il treno viaggia senza conducente e nessuno può farci niente. Ma è davvero così? In realtà non c'è nulla di necessario o naturale nella megamacchina: è il prodotto di cinque secoli di capitalismo e ha bisogno che giorno dopo giorno le persone la facciano funzionare. Nella straordinaria instabilità del nostro tempo, anzi, anche l'azione più piccola può inceppare un ingranaggio, e in effetti una trasformazione è già in corso. Non si tratta di una grande rivoluzione universale, ma sono "intere cascate di punti di rottura": un patchwork di esperienze molto diverse che hanno al centro l'essere umano e non il profitto, laboratori di democrazia che disgregano le strutture di dominio. Ma "solo chi conosce la propria storia può cambiarla", e allora Fabian Scheidler comincia la sua genealogia della megamacchina da cinquemila anni fa, alle origini della "saga del progresso" che per la maggior parte dell'umanità è sempre stata una storia di violenza. Fino a proiettarci nel futuro, dove la megamacchina potrà "apparire solo come un intermezzo". Scheidler ha scritto una grande opera di liberazione dell'immaginario, per alimentare un cambiamento che "inizia nella nostra testa" e che "non può più essere seguito comodamente in televisione": l'azione del singolo non è mai stata così decisiva.
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