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Trovati 3587 documenti.

Risultati da altre ricerche: Sistema Bibliotecario Urbano Bergamo Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese

Quali soldi fanno la felicità?
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Materiale linguistico moderno

Monfreda, Annalisa

Quali soldi fanno la felicità? : perché le donne non sono pagate abbastanza, e altre domande audaci / Annalisa Monfreda

Milano : Feltrinelli, 2024

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Abstract: Piccole storie personali, interviste, studi e riflessioni compongono un puzzle generazionale e sociale che punta al cuore della nostra relazione con i soldi. Quando decide di lasciare il lavoro dipendente, Annalisa Monfreda si avventura in una conversazione inedita con il suo estratto conto. Si accorge che per lungo tempo ha considerato il “non parlare di soldi” una qualità morale, senza mai domandarsi quali conseguenze avesse. Seguendo il filo della propria relazione incompiuta con i soldi, ne individua le radici nella sua storia familiare e in un modello socio-economico che, da una parte, monetizza il nostro valore e, dall’altra, ci educa a tacere l’argomento denaro. Attraverso i microfoni del podcast “Rame”, l’autrice si fa raccontare da oltre cento persone la loro storia finanziaria più intima. Scopre che ognuna prova vergogna o senso di colpa per le scelte che ha fatto, per i soldi che ha perduto, per quelli che non riesce a guadagnare, o che possiede senza esserseli sudati. Siamo tutti soli con il nostro conto in banca, che più sparisce dai discorsi, più costituisce l’impalcatura su cui si reggono le nostre relazioni, i desideri e la speranza nel futuro. Non deve essere per forza così. L’ipotesi di fondo, la fiducia che muove la scrittura del libro, è la convinzione che possiamo cambiare la nostra relazione con i soldi, togliere loro il potere e scippargli il controllo sulla nostra vita semplicemente mettendoli al centro della conversazione. E che questa nuova relazione, oltre a renderci più felici, possa rappresentare una delle spinte più forti verso la trasformazione di un sistema economico che riteniamo inamovibile, quasi fosse una legge naturale. Ma che è solo l’ennesima storia che ci siamo raccontati. Quanto siamo condizionati dalla nostra storia familiare dei soldi? È colpa delle donne se sono più povere degli uomini? Quanto ci pagano è davvero la misura del nostro valore? Perché il modo in cui spendiamo i soldi influenza la geografia delle nostre relazioni? Possiamo essere più felici consumando meno? Sono alcune delle domande audaci che scandiscono questo piccolo saggio di contro-educazione finanziaria, che ci porta a riconoscere di quanti e quali soldi è fatta la nostra felicità e a riscrivere il nostro personalissimo modo di gestire e pianificare le finanze.

La scuola va alla guerra
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Mazzeo, Antonio

La scuola va alla guerra : inchiesta sulla militarizzazione dell'istruzione in Italia / Antonio Mazzeo

[Genova] : Manifestolibri, 2024

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Abstract: Dove va la scuola italiana? Alla guerra... Contemporaneamente alla progressiva privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, si assiste oggi a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all’obbedienza perpetua. Nelle scuole di ogni ordine e grado si sperimentano comportamenti, percorsi e curricula formativi del tutto subalterni alle logiche di guerra e agli interessi politico-militari e geostrategici interalleati.

Il salario minimo non vi salverà
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Balzano, Savino

Il salario minimo non vi salverà / Savino Balzano ; prefazione di Lidia Undiemi

Roma : Fazi, 2024

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Abstract: Qualcosa non torna in ciò che si continua a ripetere sul salario minimo legale. A proporre la legge sono quelli che per decenni hanno falcidiato il mondo del lavoro, impoverendolo e precarizzandolo. L’Unione Europea, che avrebbe ispirato la riforma, ha imposto al nostro paese una politica economica austera che ha desertificato il mercato del lavoro e reso più difficile per tante persone vivere una vita libera e dignitosa. Le forze politiche che da tempo perseguono un’agenda lontanissima dalla Costituzione – e lo stesso si può dire del grande sindacato tradizionale –, oggi si autorappresentano come paladine delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Persino Confindustria e la Banca d’Italia, da sempre sensibili al tema della moderazione salariale, non oppongono resistenza: è tutto molto strano. Davvero si pensa di poter porre rimedio a trent’anni di attacchi al lavoro con un colpo di bacchetta magica? In questo libro Savino Balzano, forte della sua esperienza di sindacalista, mette in luce come lo strumento del salario minimo legale non abbia alcuna possibilità di risolvere i problemi radicali e profondissimi che hanno causato il crollo dei salari in Italia. Anzi, tutto induce a ritenere che una legge potrebbe provocare effetti persino controproducenti, livellando verso il basso le retribuzioni di coloro i quali oggi sono sopra la soglia minima prevista. Come sottolinea Lidia Undiemi nella sua prefazione: «Introdurre il salario minimo legale senza mettere in discussione la supremazia delle politiche neoliberiste significa porre le basi per una ulteriore spinta verso la diffusione di lavori precari e malpagati». Per Balzano è sulle cause, storiche e recenti, che bisogna soffermarsi a riflettere per individuare una soluzione, tutt’altro che semplice o facile, al problema. Ecco lo scopo di questo agile e illuminante pamphlet: sfatare i miti, individuare le trappole, smascherare gli impostori, per indicare una via alternativa che necessiterà dell’impegno e dello sforzo di tutti.

A passo lento nella realtà
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Lucas, Uliano

A passo lento nella realtà / Uliano Lucas ; con Tatiana Agliani

Milano ; Udine : Mimesis, 2024

Abstract: Cosa significa raccontare per immagini? Qual è il ruolo del fotoreporter nella nostra società? Cosa ha rappresentato la figura del fotografo freelance nell’Italia del secondo Novecento? Partendo da un’antologia di suoi scatti, Uliano Lucas rievoca in prima persona incontri, scelte, momenti della sua vita, facendo riaffiorare sia le idealità e le contraddizioni di una stagione del fotogiornalismo sia gli avvenimenti politici e i cambiamenti socio-antropologici che hanno segnato cinquant’anni di storia. Dagli anni della formazione nell’ambiente di Brera ai giorni trascorsi nella Sarajevo sotto assedio, passando per gli incontri con i protagonisti dell’avanguardia intellettuale italiana e i viaggi in Africa durante la decolonizzazione, A passo lento nella realtà è un’occasione per riflettere sulle capacità di racconto, dialogo e testimonianza della fotografia e sulle trasformazioni del fotogiornalismo dall’epoca del rotocalco all’avvento del digitale.

Frontiera
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Costa, Francesco <1984- >

Frontiera : perché sarà un nuovo secolo americano / Francesco Costa

Milano : Mondadori, 2024

Strade blu

Abstract: Attraverso un racconto frastagliato e mai lineare, come la realtà che descrive, Francesco Costa ci accompagna in un sorprendente viaggio on the road nel Nuovo Mondo, procedendo frammento dopo frammento nell'esplorazione di un paese che trova sempre il modo di mostrarci le prove generali di quello che vedremo dalle nostre parti, nel bene e nel male. Buon viaggio. C'è una storia che ascoltiamo da un po' di tempo, e descrive la più grande superpotenza del pianeta come in balìa di un irrimediabile declino. È la narrazione di un paese che balla sull'orlo del precipizio, dove la radicalizzazione non è arrestata, le differenze fra conservatori e progressisti si sono allargate e le donne hanno perso persino il diritto a interrompere una gravidanza. Tutto vero. L'aria che si respira oltreoceano è elettrica, le tensioni razziali si sono inasprite e c'è un ex presidente che ha cercato di restare al potere dopo la sconfitta, che deve rispondere di oltre 90 gravi capi d'accusa e che nonostante questo – o proprio per questo? – è venerato da un'agguerrita minoranza della popolazione. Eppure sta succedendo anche altro. Gli Stati Uniti hanno ampliato la forza lavoro come non era mai accaduto prima, stanno riducendo le diseguaglianze, hanno innescato una rinascita industriale, hanno approvato il più grande investimento di sempre contro il cambiamento climatico. Non hanno mai avuto così tante donne con un lavoro, così tante persone con disabilità con un lavoro; il reddito mediano non è mai stato così alto, le persone afroamericane sotto la soglia di povertà mai così poche. Il tutto mentre la Cina affronta una fase di grande incertezza e rinuncia al sogno del tanto atteso sorpasso. Gli Stati Uniti d'America stanno attraversando un momento affascinante e contraddittorio, poco compreso e per certi versi unico nella loro vicenda nazionale. Com'è possibile che queste cose accadano contemporaneamente, nello stesso posto? Cos'hanno in testa gli americani, al di là delle caricature che vanno forte sui media?

Le sacre pantofole
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Bruckner, Pascal

Le sacre pantofole : sulla fuga dal mondo / Pascal Bruckner ; traduzione di Sergio Levi

Parma : Guanda, 2024

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Abstract: Negli ultimi anni, il nostro mondo è stato scosso da una serie di eventi – il terrorismo, la pandemia, la guerra, l'emergenza climatica – tanto che l'unica cosa ragionevole da fare sembra sia rinchiudersi in casa e lasciare fuori dalla porta le catastrofi che ci vengono annunciate. È il trionfo della paura, che oggi conduce al godimento paradossale di ciò che durante il lockdown ci era stato imposto: la vita reclusa. La casa è l'ultima roccaforte, un bozzolo sicuro da cui, in pantofole e vestaglia, resistiamo agli attacchi provenienti dall'esterno. Ma è anche un microcosmo sempre connesso, da dove possiamo comunicare con gli altri e godere dei piaceri del cinema, del teatro, della ristorazione, senza nemmeno alzarci dal divano. Perché uscire, esporci ai pericoli, se tutto può essere portato a domicilio, persino l'amore? Nuovo oggetto sacro, «questa pantofola è connessa al computer, al tablet, allo smartphone, alla rete planetaria, ed è cosmica, intersiderale». Ma potrà bastare?, si chiede Pascal Bruckner, che con la sua penna affilata traccia le radici storiche e filosofiche della mentalità del ritiro e della rinuncia al mondo. Forse, ci avverte, se non la desacralizziamo, corriamo il rischio di diventare esseri rattrappiti e sonnacchiosi, sempre collegati con tutto e tutti ma senza più il bisogno fisico di incontrare le altre persone.

Putinstan
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Fornoni, Giorgio

Putinstan : come la Russia è diventata uno stato canaglia / Giorgio Fornoni ; prefazione di Milena Gabanelli

Milano : Chiarelettere, 2024

Abstract: La spietata analisi del potere in Russia nelle parole di un grande inviato di guerra e giornalista di Report. In nessun luogo come in Russia si avverte in maniera tanto forte e incisiva il peso della storia. Ma non si può comprendere fino in fondo quello che sta succedendo oggi in Ucraina e nel mondo se di quella storia non si sottolinea anche la deriva autoritaria che spesso in Russia ha avuto l'esercizio del potere: dal dispotismo più o meno illuminato degli zar alla rivoluzione bolscevica, dalle purghe di Stalin fino alle recenti velleità neo-imperialiste. Consapevole di questo passato, il reporter Giorgio Fornoni ha percorso i lunghi binari della Transiberiana per capire l'anima più vera di quel che è diventato, secondo la celebre definizione dell'attivista Aleksej Naval'nyi, il «Putinstan». Il risultato è un'inchiesta senza precedenti che attraversa gli orrori e le testimonianze dei gulag sovietici, le rovine di Grozny e i campi profughi della Cecenia, i depositi di armi chimiche delle città segrete sugli Urali, le mille vie del gas che alimentano il potere corrotto e miserabile degli oligarchi. Le speranze di una convivenza pacifica con l'Occidente, dopo decenni di Guerra fredda e di sostanziale stabilità, sono oggi definitivamente crollate, e in questo libro Giorgio Fornoni, ripercorrendo i luoghi di una semisconosciuta geografia della disperazione e del male assoluto, offre un'analisi lucidissima e dettagliata delle infinite e brutali contraddizioni che ancora attraversano la Russia. Prefazione di Milena Gabanelli.

Stiamo perdendo la guerra
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Stiamo perdendo la guerra : Medio Oriente e Ucraina in fiamme : nella Guerra grande che si allarga l'Italia non conta ma paga il conto

Roma : GEDI, 2024

Abstract: Stiamo perdendo la guerra: questo il titolo del primo volume di Limes del 2024, in edicola e in libreria dal 10 febbraio. Quale guerra? Quella da Limes battezzata "Guerra grande", che da qualche anno infuria su più fronti e con diverse modalità nella distratta e pericolosa indifferenza di quanti si cullano in un senso di falsa sicurezza, pensandosi estranei ai tumultuosi rivolgimenti che ci vedono, volenti o meno, coinvolti. Il sanguinoso e distruttivo stallo del conflitto ucraino, il nuovo incendio mediorientale con i suoi strascichi marittimi sullo strategico accesso al Mar Rosso, le crescenti tensioni tra Usa e Cina. Sono solo alcune tra le più plateali, episodiche manifestazioni di un rivolgimento geopolitico che sta cambiando in modo rapido e profondo gli equilibri internazionali. Oltre settant'anni di leadership dell'America sono oggi ipotecati dal logoramento della deterrenza, dalla sovraesposizione militare, dall'afasia politica di Washington, da una crisi del benessere e del senso di "missione", dalle sfide multiple che attori più e meno grandi (Cina, Russia, Iran, Turchia e movimenti armati, tra gli altri) portano all'ordine americanocentrico. In questo tumulto, l'Italia può e deve giocare le carte che la sua geografia, il suo retroterra storico-culturale, la sua collocazione (geopoliticamente) atlantica le danno. Per concorrere a stabilizzare il proprio intorno e conquistarsi così voce in capitolo nella definizione delle traiettorie strategiche che decideranno del nostro futuro, di quello dell'Europa e del rapporto transatlantico. Il tempo scarseggia e il prezzo dell'inazione è potenzialmente molto, forse troppo elevato in termini di benessere, rilevanza e sicurezza future. Questo numero offre un'ampia e dettagliata panoramica dei principali fronti aperti della Guerra grande: Ucraina, Medio Oriente, Indo-Pacifico. E inizia una riflessione, che sarà sviluppata nei prossimi volumi, su cosa l'Italia possa e debba fare per prendere piena coscienza degli eventi e non farsene travolgere.

Il femminismo non è un brand
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Guerra, Jennifer

Il femminismo non è un brand / Jennifer Guerra

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Negli ultimi dieci anni il femminismo è tornato a essere un fenomeno di massa, colorando di rosa i simboli dell’emancipazione femminile e delle nobili cause a essa associate. Spesso però sotto questo colore si nascondono operazioni opache. Un femminismo addomesticato, affine agli interessi di politici e aziende, è davvero femminismo? Ma soprattutto questa versione mainstream è una variante del femminismo o una strategia del capitalismo? Oggi a un’adolescente basta aprire Instagram per imbattersi in riflessioni femministe (o pseudofemministe), risparmiandosi la necessità di unirsi a un collettivo o a un gruppo di autocoscienza. Brand di abbigliamento si improvvisano femministi e producono magliette in serie con frasi inneggianti al girl power . Pagine social e piattaforme digitali graficamente accurate alternano post o storie motivazionali a inserzioni pubblicitarie. Innumerevoli servizi immateriali propongono corsi sull’ empowerment , sulla valorizzazione femminile, su come rendere più women friendly il proprio business. Inoltre l’ossessione recente per le celebrity femministe promuove l’idea che un certo tipo di femminismo sia da mettere in soffitta per fare spazio a un femminismo nuovo, egemonico, che nasconde sotto il tappeto i pensieri più radicali e si fa portatore di valori positivi, anche se profondamente contraddittori. Come scrive Jennifer Guerra in questo saggio acuto, la recente riemersione del soggetto politico femminista in un paradigma economico che non si fa scrupoli a capitalizzare i temi sociali in nome del profitto ci pone di fronte a delle sfide nuove. Il primo nodo da sciogliere è se le aziende e i marchi si meritino il «patentino» del femminismo e il secondo, forse più impegnativo da sbrogliare, riguarda l’influenza che la nuova postura della brand identity esercita sulla pratica femminista. Per tentare di dare una risposta a queste domande, è necessario capire come si è arrivati a questo punto.

La ribelle di Gaza
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Alghoul, Asmaa - Nassib, Sélim

La ribelle di Gaza / Asmaa Alghoul, Sélim Nassib ; traduzione dal francese di Alberto Bracci Testasecca

Roma : E/O, 2024

Abstract: La voce di una giovane donna libera si alza da Gaza, tormentata dai bombardamenti israeliani e dalla tirannia islamista, per raccontare la sua storia: quella di una ragazza come tante, che ha voglia di vivere, di conoscere e di amare, di sfidare le assurde regole del maschilismo e la violenza del fanatismo religioso. Una voce fresca, sorprendente, audace che ci regala un racconto, mai ascoltato finora, di cosa significa essere palestinese e donna, patriota e femminista. Non possono fermarla né gli zii, intolleranti dirigenti di Hamas, né le bombe israeliane. Cosa ne sarà di una ragazza di Gaza che cresce all’ombra di uno zio, importante dirigente dei servizi di sicurezza di Hamas, al quale si oppone con determinazione e coraggio? Cosa ne sarà di lei con i soldati israeliani che fanno regolarmente irruzione in casa sua nel cuore della notte e costringono il nonno e altri vecchi a uscire in pigiama per cancellare i graffiti che alcuni giovani hanno disegnato sui muri? Cosa ne sarà di lei con un padre musulmano liberale amante della letteratura e un nonno benevolo che la nasconde sotto le coperte in una società dominata dalla chiusura, dalla corruzione e dal maschilismo, ma anche da un’incredibile umanità? La ragazza scrive per liberarsi dei troppi sentimenti contraddittori stilando, con un tono sia allegro che serio, un ritratto sensuale dell’amatissimo paese natio divenuto nel corso degli anni un calderone di guerre e integralismi. Diventerà scrittrice, ecco cosa ne sarà.

Creazione
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Materiale linguistico moderno

Creazione

Milano : Feltrinelli, 2024

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Abstract: “Sotto il vulcano” è una rivista trimestrale che, nell’arco di una serie di dieci numeri, si propone di mostrare, documentare, raccontare e reimmaginare la realtà. La scommessa è che da traumi come quelli che stiamo vivendo nascano pensieri e narrazioni nuove. Il proposito è di raccoglierli e, senza promettere risposte, aprire uno spazio in cui le domande più profonde, serie, affascinanti vengano a galla e trovino voce. Per questo numero Rosella Postorino, editor e scrittrice i cui romanzi hanno ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali, e Marino Sinibaldi hanno scelto come tema centrale la creazione, nelle sue molte declinazioni, da come è nato il mondo alla maternità e alla responsabilità di mettere al mondo esseri mortali, dal mistero dell’invenzione artistica fino alla “decreazione” – lo spazio che, ritraendoci, possiamo lasciare all’altro. A esplorare questi orizzonti sono scrittori, filosofi, teologi, registi, fumettisti, artisti e giornalisti. Accanto a loro, gli autori che, con le loro rubriche, accompagnano la rivista fin dalla nascita.

Pensare, curare
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Stiegler, Bernard

Pensare, curare : riflessioni sul pensiero nell'epoca della post-verità / Bernard Stiegler ; traduzione di Rosella Corda ; a cura del gruppo di ricerca Ippolita

Milano : Meltemi, 2024

Culture radicali ; 22

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Abstract: Nell’epoca dell’Antropocene e delle accelerazioni imposte dal digitale, urge lavorare a un pensiero che sia anche pensiero della cura. Le tecnologie della comunicazione hanno infatti causato un impoverimento dell’intelligenza collettiva e creato una proletarizzazione di lavoratori, ricercatori e scienziati: nessuna attività umana sembra esserle sfuggita. Questo nuovo capitalismo digitale va inteso come un deserto del pensiero che distrugge le forme di conoscenza e limita lo sviluppo della coscienza. Le nostre società sono all’altezza di questi tempi complessi e delle sue sfide? O siamo completamente avvinti dalla società del controllo e pertanto incapaci di affrontare la realtà? Qual è il compito della filosofia? C’è bisogno di cambiare rotta, c’è bisogno di utopia: senza, il mondo è invivibile, in tutti i sensi. Pensare, curare offre una straordinaria riflessione per capire come fare.

Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo
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Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo / Associazione 46° Parallelo

12. ed.

Firenze : Terra Nuova, 2024

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Abstract: Pensato come un vero e proprio atlante, dove ogni conflitto ha pari dignità, è un annuario aggiornato delle guerre in atto sul Pianeta. Vengono analizzate e spiegatele ragioni di tutti gli scontri armati in corso: chi combatte e perché, qual è la posta in gioco e le ragioni che muovono al conflitto. Senza prendere posizione a favore di qualcuna delle parti in causa, l'Atlante è uno strumento fondamentale di informazione e di costruzione di una coscienza civile. La XII edizione dell'Atlante ha il suo focus sui conflitti tra Israele e Palestina e tra Russia e Ucraina. Contiene dossier tematici su: la recrudescenza del conflitto Israele-Palestina; gli sviluppi più recenti del conflitto Russia-Ucraina; riarmo e nuovo pericolo nucleare; il dramma dei civili in zone di guerra; Cina e nuovi equilibri; guerra e beni artistici; guerra e finanza; Peacebuilding; donne e diritti. Con schede conflitto e infografiche generali.

Comunità energetiche
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Materiale linguistico moderno

Milano, Giuseppe

Comunità energetiche : esperimenti di generatività sociale e ambientale / Giuseppe Milano ; contributi nel testo di: Fabiana Cambiaso ... [et al.]

[S.l.] : Pacini, 2024

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Abstract: Le comunità energetiche esplorate nella loro complessità: dalla struttura e dai ruoli che le caratterizzano, sino ai processi multidisciplinari di progettazione, edificazione e gestione. Un cammino narrativo spigliato e nel contempo qualificato, rivolto ad una delle realtà più pro-mettenti nella cornice di una transizione ecologica e sociale sempre più necessaria e non prorogabile. Un imperativo ecologico per conciliare e saldare la congiuntura frastagliata del nostro presente con le opportunità di una prosperità diffusa e duratura.

Generare libertà
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Materiale linguistico moderno

Giaccardi, Chiara - Magatti, Mauro

Generare libertà : accrescere la vita senza distruggere il mondo / Chiara Giaccardi, Mauro Magatti

Bologna : Il Mulino, 2024

Abstract: La realtà reagisce al nostro modello di sviluppo e ci sollecita con forza a cambiare. Un libro coraggioso per ridefinire il rapporto tra la libertà di ciascuno, la società e l'ambiente. Siamo tanti, viviamo meglio e più a lungo. Ma la vorticosa crescita economica dell'ultimo secolo si sta ora scontrando con le sue contraddizioni - cambiamento climatico, migrazioni, squilibri demografici, disuguaglianze - minacciando la vita stessa del pianeta e ponendo con urgenza il problema della sostenibilità. La risposta non può essere però solo tecno-economica: occorre piuttosto mettere in discussione le premesse su cui la crescita si basa, colmando un ritardo culturale nella consapevolezza che non esiste forma vivente che non sia in relazione. Lo dice la scienza e lo dicono da sempre le religioni: solo in rapporto con gli altri diventiamo noi stessi ed esercitiamo la vera libertà, in modo transitivo e generativo e non estrattivo e predatorio. È questa la logica che presiede la vita umana, personale e collettiva, e che può riaprire la strada verso una società libera, giusta e sostenibile.

Chip war
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Materiale linguistico moderno

Miller, Chris

Chip war : la sfida tra Cina e USA per il controllo della tecnologia che deciderà il nostro futuro / Chris Miller ; traduzione di Davide Martirani

Milano : Garzanti, 2024

Saggi

Abstract: «Affascinante.» - Forbes «Mozzafiato.» - The New York Times «Una storia avvincente, e questo è il momento migliore per leggerla.» - The Economist «Un libro decisivo che lancia un vero grido di allarme.» - Kirkus Review Risorsa rara e contesa, il microchip è il nuovo petrolio su cui si fonda il mondo di oggi: dai missili ai forni a microonde, dagli smartphone al mercato azionario, praticamente tutto funziona grazie a questo semiconduttore da cui ormai dipendono gli equilibri militari, economici e politici globali. Fino a poco tempo fa, gli Stati Uniti erano il paese leader nella progettazione e produzione di chip, e il loro status di superpotenza era garantito anche da questo assoluto predominio. Recentemente però la situazione è cambiata: il primato americano è insidiato da Taiwan, dalla Corea, dall'Europa e, soprattutto, dalla Cina, che sta investendo miliardi nello sviluppo della tecnologia puntando a farne un'importante leva di potere. Nel suo libro, lo storico dell'economia Chris Miller spiega come questo semiconduttore sia arrivato a svolgere un ruolo fondamentale nella nostra vita, come gli Stati Uniti si siano lasciati sfuggire di mano i componenti chiave del processo di produzione, come la corsa al microchip contribuisca ad alimentare, tra Stati Uniti e Cina, una nuova guerra fredda.  

Capocrazia
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Ainis, Michele

Capocrazia : se il presidenzialismo ci manderà all'inferno / Michele Ainis

Milano : La nave di Teseo, 2024

Abstract: Un saggio lucido, polemico, attuale, sul prossimo terreno di scontro politico che i partiti sono chiamati ad affrontare nell'immediato futuro. Il tema, da sempre fonte di controversie, anche aspre, sarà ancor più il perno dell’attenzione pubblica, e susciterà un’esigenza d’informazione che ne illustri i vizi e le virtù. Il presidenzialismo è la grande riforma annunciata dal Governo Meloni, che potrebbe realizzarsi nella diciannovesima legislatura dopo decenni d’attese e di dibattiti. Già, perché l’Italia è un paese che ama le rivoluzioni ma affossa le riforme, come hanno imparato sulla loro pelle molti leader nostrani, da Berlusconi a Renzi. Anche per questo l’Italia ha sempre guardato ai modelli presidenziali degli altri (gli Stati Uniti e la Francia su tutti) come a un oggetto del desiderio fatalmente impossibile da raggiungere. Difficile allora fidarsi adesso di una riforma pasticciata che rafforza il potere del presidente del consiglio indebolendone il contrappeso, ossia il ruolo di garanzia del presidente della repubblica. Per giunta smentendo, senza consultare i cittadini, la promessa elettorale del centro-destra, che puntava all’elezione diretta del capo dello stato. Anche perché la verità è che un presidenzialismo sgangherato già ce lo abbiamo: è la capocrazia che domina la vita dei partiti, divenuti feudi di uomini soli al comando, è il potere sconfinato dei sindaci e dei governatori, è l’abuso decisionista dei decreti legge da parte del Governo di turno. Per riportare ordine nella nostra democrazia malata, bisogna allora riprendere in mano la Costituzione e tornare a interpellare gli italiani (che ormai disertano le urne con sfacciata abitudine), come fecero i padri costituenti che ci appaiono oggi giganti che guardiamo da troppo lontano.

I ragazzi della Clarée
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Krafft, Raphaël

I ragazzi della Clarée / Raphaël Krafft ; traduzione di Luisa Sarlo

Rovereto : Keller, 2024

Abstract: Il reportage di Krafft non solo ci conduce all’origine della rotta migratoria che dalla Guinea si sviluppa fino alle Alpi italo-francesi, ma ci propone anche un nuovo modo di guardare al fenomeno e ricercarne le cause. Ci parla inoltre di chi percorre le montagne per aiutare chi è in difficoltà, del rapporto tra generazioni nella ricerca di informazioni e verità – grazie a un innovativo progetto scolastico –, e ci racconta un angolo d’Africa dove lo splendore della natura convive con fantasmi, povertà e speranza. Novembre 2017. Raphaël Krafft sta realizzando un reportage sui migranti che sfidano le prime nevi per passare la frontiera franco-italiana da Bardonecchia attraverso il Colle della Scala. Entra in contatto con alcuni volontari locali, che hanno costituito una rete semiclandestina di solidarietà per offrire soccorso ai migranti che rischiano la vita in montagna. Mentre li segue in un pattugliamento notturno al Colle della Scala, trovano quattro adolescenti nascosti nel bosco, male equipaggiati e intirizziti dal freddo. Tre di questi provengono dalla Guinea, uno dal Senegal. Hanno tra i 16 e i 17 anni. Organizzano subito il trasferimento dei ragazzi a Briançon perchè siano presi in carico dai servizi sociali ma vengono fermati dalla Gendarmerie che, in barba ai diritti dei minori non accompagnati, li rimpatria immediatamente in Italia e accusa soccorritori e giornalisti presenti di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Un anno più tardi, Krafft parte per la Guinea per capire come mai tanti giovani migranti che passano dal Colle della Scala arrivano proprio da lì. Questa volta però non è un reportage come altri perché il giornalista è in missione per conto degli studenti di Névache, coinvolti in un progetto ambizioso dall'associazione Globe Reporter insieme ad altre scuole francesi: sono i ragazzi che indicano al loro inviato sul campo quali temi approfondire, quali soggetti intervistare, che domande fare. Dal traffico della capitale alla cima del Monte Nimba, sulle tracce degli elefanti o dei fantasmi della dittatura, tra infermieri senza stipendio e guardiaparco senza benzina, tra rimpatriati volontari, ma non troppo, e artisti che sgomitano per farsi finanziare dall'OIM (Organizzazione Internazionale per le migrazioni): il mosaico che si delinea non ha tinte idilliache e fa emergere le contraddizioni del Paese.

Guerre culturali e neoliberismo
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Cangiano, Mimmo

Guerre culturali e neoliberismo / Mimmo Cangiano

[S.l.] : Nottetempo, 2024

Abstract: Politically correct, identity politics, woke, cancel culture, diversity management, pink- o rainbow-washing sono formule ormai diffuse e sciorinate in tutto il mondo occidentale, importate dagli Stati Uniti dove da molti anni rappresentano croce e delizia della comunicazione, dei posizionamenti etico-politici, dei codici sociali, educativi e comportamentali. In questo quadro, differenza, marginalità e specificità identitaria costituiscono i nodi primari delle battaglie culturali combattute in nome di genere, etnicità, classe, corpo e orientamento sessuale, contro ogni rimozione o omologazione del “particolare” nel discorso politico, istituzionale, pubblico. Mimmo Cangiano ci accompagna nella ricostruzione storica di questi movimenti ed evidenzia le stratigrafie ideologiche, i piani simbolici e le contraddizioni pragmatiche intrecciate nelle “guerre culturali” progressiste che, senza riuscire a sbrogliarsi dai vincoli del sistema neoliberista, rischiano spesso esiti ambigui, derive individualistiche o manipolazioni funzionali. Una trappola dalla quale si esce, secondo l’autore, solo se le lotte in questione riconoscono e contrastano la sfera materiale in cui si originano e muovono: quella della struttura economica capitalista che, con le sue modalità di produzione, lavoro e consumo, genera oppressione a partire da forme (sempre meno evidenti) di sfruttamento. Soltanto così, se cioè la marginalità non si scinde dalla classe, il proteiforme neoliberismo, capace di mettere a profitto per i propri scopi anche le direttive ideologiche progressiste e i sistemi di inclusione delle differenze, potrà essere smascherato con la domanda di una vera alternativa, “di un diverso modo di vivere che chiuda davvero con sfruttamento e oppressione”.

Guarire la democrazia
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Materiale linguistico moderno

Becchetti, Leonardo

Guarire la democrazia : per un nuovo paradigma politico ed economico / Leonardo Becchetti

Milano : Minimum fax, 2024

Abstract: Siamo in grado di vincere la sfida climatica? La transizione ecologica è possibile? L’intelligenza artificiale ucciderà il lavoro? Il voto col portafoglio può cambiare il mondo? Il paradigma economico può essere riformato? Una trasformazione della politica in Italia è attuabile? E i social media alimentano il dibattito o lo avvelenano? Sono tutte domande per le quali non esiste una risposta giusta, se non quella di rimetterci in gioco, di tornare a fare della democrazia non un diritto acquisito, ma una conquista quotidiana. Un sistema sociale ed economico che produce povertà, insostenibilità ambientale e diseguaglianze sociali minaccia l’essenza stessa della nostra democrazia. Inutile aspettare Godot e invocare sovrani illuminati, mani invisibili o soluzioni dall’alto. La felicità esiste ma è un esercizio faticoso. L’impegno alla partecipazione, alla cittadinanza attiva, alla costruzione di relazioni e comunità è la via da percorrere per ottenere soddisfazione e ricchezza di significato della nostra vita e anche la soluzione a molti dei maggiori problemi odierni. Come dipanando un ideale filo di Arianna, Leonardo Becchetti ci suggerisce una strada per un nuovo paradigma economico nel quale diventare padroni e non vittime delle incredibili potenzialità dei nostri giorni.