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Le assaggiatrici
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Postorino, Rosella

Le assaggiatrici

Milano : Feltrinelli, 2018

Abstract: La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. "Da anni avevamo fame e paura", dice. Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È l'autunno del '43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Quando le SS ordinano: "Mangiate", davanti al piatto traboccante è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un'ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell'ambiente chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s'intrecciano alleanze, amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi, nella primavera del '44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti - come una sorta di divinità che non compare mai - incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.

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Utente 3167
5 posts

La prima e la seconda parte sono interessanti e ricche di dettagli. Terza parte confusionale con finale dispersivo.

Utente 5400
2 posts

Il libro parte bene e, almeno all'inizio, appassiona...peccato che poi si perda in un nulla di fatto perché probabilmente non si sapeva come farlo terminare;
così noi lettori ci ritroviamo con la terza ed ultima parte molto confusa, con decenni omessi senza avvisare e che lascia l'amaro in bocca perché non ci consegna una fine del racconto.
Mi spiace proprio perché l'argomento è interessante e insolito e quindi mi aspettavo molto di più.

Utente 48072
8 posts

Mi è stato vivamente consigliato dalla collega del Servizio Civile di San Pellegrino: penso sia stato anche per questo che mi sono sentita "in dovere" di finirlo. Nonostante lo spunto interessante, non sono riuscita a condividere gran parte delle scelte della protagonista - forse perchè fortunatamente non ho mai dovuto affrontare nulla di simile - ma al contempo, ogni volta che valutavo di abbandonare la lettura succedeva qualcosa che mi convinceva a continuare. Giunta alla terza parte, ero ormai troppo vicina alla conclusione per darmi per vinta. A conti fatti non è assolutamente un brutto libro, poteva soltanto essere sviluppato meglio.

Utente 10129
121 posts

È un romanzo storico che trae spunto dalla reale vicenda di Margot Wölk, ultima assaggiatrice di Hitler, che la rese pubblica solo all'età di 96 anni. Il libro è in prima persona e la protagonista esterna chiaramente sentimenti, sensazioni, dispiaceri e tormenti. La sua condizione di cavia umana ha reso lei, e tutte le altre assaggiatrici, una sorta di Cappuccetto Rosso nella pancia del Lupo, l'appellativo con cui era solito farsi chiamare il fuhrer. E Rosella Postorino è bravissima a costruire intorno al tema storico principale una trama che abbraccia diversi tipi di relazione: quella familiare, quella della difficile amicizia e lealtà da costruire con chi quotidianamente si siede allo stesso tavolo, quella "lavorativa" e di sottomissione al potere dei soldati tedeschi e quella sentimentale, appassionata e travagliata. Il tutto accompagnato da uno sfondo storico ben inserito e documentato, con vicende e personaggi reali come Goebbels, giornalista e cancelliere del Reich, nonché braccio destro di Hitler, ed il colonnello Claus Schenk Graf Von Stauffenberg, che attentò alla sua vita quando la guerra iniziò a volgere al peggio, o ancora l'incontro con Mussolini. Non manca anche una dimensione onirica, in cui Rosa si confronta con incubi di violenza e presagi tutt'altro che positivi, oltre a fantasticare sul futuro. La trama è molto articolata e prevede un mix di piani temporali, tra il presente ed i ricordi, che continuano ad intrecciarsi in modo nostalgico. Interessante la scelta di narrare un pezzo di storia dal punto di vista di una figura tedesca, teoricamente dalla parte dei carnefici, ma risultando comunque vittima di un abuso di potere. Bella anche la diversificazione delle assaggiatrici, tra le invasate sostenitrici del regime nazista e chi non può che provare odio per chi le priva di libertà e condiziona il loro destino. Vi sono degli inaspettati colpi di scena ed un epilogo un po' anomalo, ma che bene trasmette il messaggio del grande cambiamento che investe chi vive sopra la propria pelle il terrore ed il dolore di una guerra, allontanando ancora di più chi non può vantare un legame profondo e stabile.

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