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Augusto, braccio violento della storia
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Canali, Luca

Augusto, braccio violento della storia

Milano : Bompiani, 2011

Abstract: Il primo imperatore romano, forse il più grande: Ottaviano Augusto. La difficile ma inarrestabile scalata al potere, gli intrighi, i retroscena psicologici, i personaggi: Agrippa, l'amico fidato, uomo forte e imperturbabile, votato al servizio gregario e all'ordine senza forse e senza ma. E poi Livia Drusilla, di cui Ottaviano si innamora, e ne fa la sua sposa e ispiratrice. E ancora, le trame segrete dei conservatori capeggiati da Cicerone, Catone, e Bruto, la guerra sanguinosa contro gli uccisori di Cesare, da cui emergerà la figura dell'uomo di potere unico, il princeps per antonomasia. Uomo malaticcio ma sospinto da irrefrenabili pulsioni, adottato da Cesare che lo vedeva come il solo condottiero in grado di risolvere il dissidio che opponeva il Senato al princeps. Repressione di congiure, diplomazia con il ceto nobiliare, stretto legame quasi affettivo con le legioni, un saldo secolo di pace, detta appunto pax augusta, che ha quasi per fondamento ideologico la cultura e la poesia, di cui Mecenate è ispiratore, sono i fondamenti del nuovo impero. Molti tormenti anche nella sua vita: più grave di tutti il comportamento libertino di sua figlia Giulia e sua nipote Giulia Minore. Luca Canali ricostruisce un capitolo epico della storia romana, fra tolleranza e dispotismo, poesia e sangue, amore e morte. La vicenda di un uomo il cui braccio violento, anche attraverso la crudeltà delle proscrizioni, ha impugnato ogni arma disponibile per saldare per sempre il destino di Roma

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Utente 10129
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Augusto, braccio violento della storia è un romanzo storico che parte come tale, avvalendosi di discorsi diretti e reinterpretazione dei fatti storici, per poi assumere sempre più le fattezze di un saggio: i discorsi spariscono e rimane la semplice narrazione cronologica. Per quanto la figura di Ottaviano Augusto sia molto ben delineata, evidenziandone la contraddizione tra la dedizione allo studio e la ricerca smodata del piacere sessuale, la trama risulta molto piatta, una semplice carrellata di informazioni, di cui non si può criticare la precisione, l'attendibilità e la documentazione accurata, ma manca di tutto ciò che la rende avvincente. Anche la forma appesantisce il tutto: la scrittura è elegante ma spesso ricercata e ci sono periodi lunghissimi che richiedono concentrazione. A Luca Canali va il merito della caratterizzazione dei suoi personaggi: Augusto, con la sua sete di potere, da raggiungere con qualsiasi mezzo, anche scorretto, un uomo calcolatore, arrogante, crudele, violento, senza pietà o compassione, spesso cagionevole di salute e decisamente lussurioso; l'amante e successivamente moglie Livia Drusilla, accomodante verso i tradimenti coniugali ma molto interessata alla vita politica. Giulia, la figlia di Augusto, avuta dalla prima moglie e la nipote Giulia minore, entrambe esiliate per la grave condotta immorale. A proposito di queste ultime figure: piombano dal nulla! La narrazione degli eventi ha tralasciato il primo matrimonio di Augusto, concentrandosi solo sul suo interesse per Livia: una scelta che personalmente non ho gradito. Una lettura che, per quanto sia interessante dal punto di vista storico, non sono purtroppo riuscita ad apprezzare.

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