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Vicenza : Pozza, 2019
Abstract: Mizuno è uno scrittore. Le sue opere, dal tono decadente, appartengono al cosiddetto filone del «diabolismo». Narrano di fantasmi della mente e di apocalittiche, nichilistiche visioni del mondo. Il suo ultimo racconto, appena consegnato alla rivista Minshu, è un impeccabile esempio della sua vena. Narra la storia di un uomo che, ossessionato dal desiderio di sapere se sia possibile commettere un omicidio senza lasciare indizi, si mette alla ricerca della persona ideale da assassinare, la trova e realizza il delitto perfetto, sfuggendo a qualsiasi sospetto di colpevolezza. Per dar vita alla figura dell'assassino, Mizuno non è andato molto lontano, ha preso a modello sé stesso. Per la vittima si è ispirato a tale Kojima. Ha commesso, però, un imperdonabile errore. Ha lasciato nel romanzo il nome vero di quest'ultimo, un ex redattore di una rivista di intrattenimento culturale, collaboratore di un dizionario enciclopedico. Un tipo insignificante, con una faccia dal colore di una vecchia scarpa di cuoio. Mizuno si macera nel dubbio di aver commesso una sciocchezza irreparabile, dalle possibili, nefaste conseguenze, tra cui una davvero sconvolgente: qualcuno potrebbe assassinare realmente Kojima nello stesso identico modo descritto nel racconto, facendo cadere in tal modo la colpa sull'autore. Con "Nero su bianco", Tanizaki mette in scena un noir in cui è possibile ritrovare, ben mescolati, gli ingredienti classici del genere: un omicidio privo di movente e di alibi, un'amante senza nome che sparisce senza lasciare traccia, una relazione piccante e segreta, un ispettore scettico. Ciò che, tuttavia, maggiormente colpisce di quest'opera è il modo in cui Tanizaki si cala con humour nei panni di uno scrittore diabolico e pigro che finisce con l'essere vittima della sua stessa impostura. Un modo che svela tutti i segreti della sua narrativa, innanzi tutto le situazioni equivoche e perverse attraverso le quali l'invenzione romanzesca afferra il reale. Un modo, infine, che fa di questo noir una rocambolesca celebrazione della letteratura.
7 luglio 2024 alle 21:55
"Nero su bianco" è uno scritto che si discosta parecchio dal punto di vista della costruzione dell'intreccio rispetto alle posizioni assunte da Tanizaki all'interno del dibattito letterario di periodo Meiji. Contrariamente al resto della sua produzione, che si caratterizza per una struttura della trama ben precisa, in questo libro i confini tra realtà e delusioni del protagonista sembrano venir meno. L'inaffidabilità del narratore non è una novità, specialmente per quanto riguarda la letteratura di inizio '900, ma è rinfrescante l'alternanza di stati di mania (rappresentati dagli incontri dello scrittore Mizuno con la sua Fräulein) che spezzano il ciclo di pessimismo dei protagonisti della letteratura psicologica.
Interessante anche il rapporto tra protagonista e femminilità, manifestatosi sia attraverso la compassione nei confronti della mansueta ex-moglie sia nella tossicità del rapporto con la modern girl incontrata nella Ginza.
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