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Milano : Longanesi, 2021
Abstract: Ci dicono che gli oggetti parlano, che basta metterli su un piedistallo e quelli ti raccontano chi sono. Ma spesso, nelle sale silenziose di un museo, tu li fissi immobili e loro non ti dicono nulla. Chiara Alessi ha provato a tirarli giù e farci qualche chiacchiera. Lo ha fatto prima su Twitter, nei mesi strani in cui eravamo tutti chiusi in casa senza poter viaggiare, senza poter entrare in un museo, o una libreria, senza scuola né teatro. Giorno dopo giorno, per 90 giorni, ha costruito un archivio virtuale raccontando in due minuti e venti gli oggetti della storia del Novecento italiano: sono oggetti grafici o architettonici, oggetti anonimi o di firma, invenzioni o fallimenti, oggetti grandi come un autogrill o piccoli come le graffette di una spillatrice; oggetti su cui sedersi, da guidare, con cui scrivere, da mettersi addosso o da mangiare. Sono cose conosciute, ma più sorprendenti di quel che crediamo. Quel museo virtuale, arricchito, trasformato e illustrato da Paolo D'Altan, approda ora in questo libro. Un libro di design che però non parla di design ma di persone, idee, invenzioni, errori e di come cambia l'identità di un popolo attraverso le cose che inventa e usa. Un libro che ha un titolo che è un augurio e pagine che sono piccole sorprese su quel mondo che, a un certo punto, siamo stati capaci di costruirci intorno.
19 febbraio 2023 alle 18:38
Dalla cedrata Tassoni ai Baci Perugina, dai Persol alla moka Bialetti, dal Vibram alla Nutella, Chiara Alessi racconta con delle brevi schede la storia di una serie di simboli del design italiano, icone della nostra cultura, quasi tutti vincitori del Compasso d'Oro. Ci sono anche brevi storie di come sono stati disegnati i marchi di alcune aziende, dalla Esselunga alla Coop, ma si tratta in ogni caso di schede di una o due pagine al massimo, quindi il racconto rimane volutamente sintetico e superficiale, avrei gradito un minimo approfondimento. Il libro è illustrato da disegni molto semplici ma ben fatti, di Paolo D'Altan.
27 marzo 2023 alle 14:06
La storia di come è stato concepito un oggetto di cancelleria, un elemento d’arredo o un gioco per bambini dice di come quell’oggetto ha intercettato l’abitudine, l’uso e lo stile di vita per cui è stato pensato e in cui ha saputo inserirsi. Quando una cosa diventa un prodotto a larga diffusione ha in sé anche ...
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