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Gli ultimi messaggi del Forum

Ed è subito sera - Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo a me è sempre sembrato il più ermetico degli Ermetici e per tale motivo forse il più difficile da comprendere e da interpretare.
Versi brevi, compatti, ellittici in cui la parola è bifronte: è significato ma anche suono.
Versi pregni di sogno e di morte, di vulcani e di luce lunare, di pianeti e cattedrali, di alberi e di fiumi, di uccelli e di cavalli, creati per cercare di restare vivi nonostante il dolore, la fatica, il lutto: nella poesia una forza titanica, terrestre ma nello stesso tempo sovrannaturale.

Il crimine del buon nazista - Samir Machado de Machado

È un breve giallo con una precisa ambientazione storica. Come suggerisce il titolo, il periodo è quello della seconda guerra mondiale ed il tema dominante è quello del razzismo, legato all'educazione eugenetica promossa dal partito nazista per promuovere i geni puri e scoraggiare i matrimoni misti. Si parla di omosessualità e di tutte le discriminazioni e le torture a cui furono sottoposti gli individui attratti dallo stesso sesso. I vari personaggi, in numero contenuto, vengono presentati in modo essenziale nelle loro generalità. L'inizio del libro è molto lento e, comunque, il ritmo non diventa mai incalzante e così coinvolgente. Tutto ruota intorno al cadavere ritrovato, in un gioco di doppia identità. L'abilità dell'autore Samir Machado de Machado si concentra nell'ultima parte, che riserva un colpo di scena ad effetto, ripresentando la vicenda dal punto di vista della vittima e del carnefice. Un epilogo sicuramente ben riuscito e non così scontato, vista anche la cerchia ristretta dei personaggi. La conclusione riserva anche una considerazione forte sul tema trattato, sicuramente degna di nota.

Il dio dei boschi - Liz Moore

È un thriller con una bella ambientazione ed un ottimo intreccio che, pur utilizzando parecchi salti temporali, non risulta mai caotico o confusionario. L'autrice Liz Moore è abile nell'alimentare il mistero, che finisce per abbracciare ben due casi di scomparsa. La narrazione avviene da diversi e numerosi punti di vista, anticipati dal nome che dà il titolo al paragrafo. Il tutto è sempre molto scorrevole ed ogni paragrafo si interrompe sempre in momenti salienti, generando un'eco che si riaggancia al momento lasciato in sospeso. Non mancano scene crude legate alla vita a diretto contatto con la natura e ad esperienze di sopravvivenza. Interessanti anche i temi che emergono dalle storie dei vari personaggi: le conseguenze psicologiche di un trauma, l'assenza ed il bisogno di affetto, i difficili rapporti familiari, la difficile età dell'adolescenza con il pericolo di abuso di alcool e sostanze stupefacenti, l'orgoglio di un nome di famiglia che non può essere infangato. Le premesse sono state davvero delle migliori, così come lo sviluppo. Peccato invece per l'epilogo ed i moventi delle scomparse, che sono risultati davvero molto deboli e un po' deludenti. I vari elementi dell'indagine non sono stati sviluppati a dovere ed alcune scelte si sono rivelate frettolose ed un po' inconsistenti. Con questo non mi sento di bocciare la lettura, che comunque è stata coinvolgente.

La storia di un matrimonio - Andrew Sean Greer

È un romanzo elaborato che tocca temi delicati, analizzando soprattutto il matrimonio e fornendo diverse ed interessanti considerazioni sull'amore. Il libro è in prima persona ed il tutto viene raccontato attraverso gli occhi di Pearlie, una donna innamorata che inizia a dubitare dei sentimenti del marito, perché in fin dei conti nessuno può mai conoscere completamente la persona che ama. Il tutto in un contesto storico, quello degli anni Cinquanta, non ancora libero e spensierato. Si tratta di un'epoca ancora segnata dal razzismo, dal disprezzo per chi si rifiuta di combattere per il proprio paese ed è considerato un vigliacco, dalla condanna dell'omosessualità. Si tratta di anni in cui il divorzio è ancora difficile e giustificato solo da motivazioni legali. È un periodo in cui la guerra continua a farsi sentire e a presentare il conto ai sopravvissuti, che nell'amore non possono che vedere il primo segno di vita e di bellezza dopo un lunghissimo inverno. Ma l'amore nasconde anche i suoi segreti, che insinuano il dubbio in chi fa di tutto per essere amato. La trama è ben articolata e riserva numerosi colpi di scena, oltre a sviare con maestria il lettore dell'effettivo problema. Vi sono diversi, ma brevi salti temporali che permettono di conoscere il passato e ciò che turba alcuni personaggi. La scrittura di Andrew Sean Greer è elegante, ricca di metafore e similitudini, scorrevole ed incisiva. Si ritrovano pensieri degni di nota, che portano il lettore ad interrogarsi, soprattutto sulla fine di un matrimonio, una situazione che spaventa per il senso di abbandono e che comporta una solitudine non solo nel presente, ma anche in un passato che non si potrà più condividere. Ho letto numerosi pareri negativi su questo libro, invece a me non è dispiaciuto, sia per i contenuti che per la bellissima scrittura di Greer. Una pecca, a mio avviso, è la situazione un po' irreale, che presenta una relazione coniugale dove i grandi assenti sono il confronto, lo scambio e la comunicazione con il partner. Ed è proprio questa mancanza che crea incomprensioni e congetture. Ma la narrazione impeccabile la fa passare in secondo piano. Sicuramente un autore a cui darò altre possibilità!

Un eroe dei nostri tempi - Michail Lermontov

I primi due capitoli del romanzo di Lermontov sono un chiaro esempio del fascino della letteratura russa: il linguaggio armonioso e lento s'accorda perfettamente con paesaggi e vicende fiabeschi ed il lettore ne assapora tutta la magia. Essi conducono gradualmente al cuore del romanzo ovvero all'incontro con Pecorin, ironicamente un eroe, che eroe non è per nulla. Ci viene così presentato un uomo che resta alla superficie della vita, che non si riesce a disprezzare poiché racchiude in sé le mille facce di un'umanita' mediocre ed individualista che appartiene a tutti i tempi.
La tradizione di Paolo Nori è ancora una volta una garanzia per l'accuratezza e l'abilità con cui vengono resi non solo i vocaboli ed i concetti ma soprattutto lo stile, il respiro ed il senso complessivo dell'opera originale.

Butcher's Crossing - John Williams

È un romanzo western capace fin da subito di proiettare il lettore nel far west, viste le descrizioni molto accurate. L'autore John Williams si serve di un paese di finzione, Butcher's Crossing, localizzato tra Kansas e Colorado. I personaggi non sono numerosi e vengono delineati nelle loro peculiarità e nei tratti distintivi del carattere, benché ampio spazio venga dato solo alle sensazioni ed alle emozioni del protagonista Andrews. Il ritmo è molto, molto lento e la scrittura decisamente descrittiva, anche se sono previsti dei diversivi grazie ai dialoghi tra i vari personaggi. La scrittura è anche molto evocativa e rende possibile immaginare ogni vicenda descritta, anche le più crude, seppur con un certo disagio. L'autore riesce molto bene a riportare i pochi fatti in maniera assolutamente realistica, ma bisogna dire che la trama pecca, essendo un po' piatta e poco coinvolgente. Emergono alcune riflessioni importanti sul potere della natura che ci si illude erroneamente di controllare, sui disagi di un viaggio e la conseguente trasformazione fisica e mentale, sullo spirito di sopravvivenza, sulla sensazione che il tempo non scorra mai quando ci si ritrova in un'abitudine soffocante. Solo nell'epilogo aumenta un po' il ritmo. Benché la lettura non mi sia dispiaciuta, devo dire che ho preferito di gran lunga altri libri sul genere, visto che questo non mi ha coinvolta dal punto di vista emotivo.

Never ending heart/ Fuyumi Soryo

Volume autoconclusivo ben fatto. All'interno sono presenti tre storie brevi, di cui la prima dona il titolo al manga. Ho apprezzato moltissimo la prima e l'ultima. Fuyumi Soryo è una garanzia.

Il sentiero dei nidi di ragno - Italo Calvino

Quest'edizione, uscita nel 1964, rappresenta la revisione di Calvino della prima, uscita nel 1947. Nella presentazione, posta all'inizio del libro, che ho letto alla fine, l'autore stesso cerca di trasmettere al lettore lo stato d'animo, il clima e le motivazioni che lo spinsero, nel 1947, a scrivere quest'opera.
Per inciso, a mio parere, i romanzi dovrebbero avere solo postfazioni o note finali, scritte dallo stesso autore o da altri, in quanto la lettura di un'opera di narrativa è prima di tutto un'attività di immaginazione e di interpretazione e per questo dev'essere scevra da condizionamenti.
Il grande fotografo Ansel Adams diceva che la fotografia è come una barzelletta, "se devi spiegarla vuol dire che non è venuta bene " e penso che tale ragionamento si possa traslare anche al romanzo.
Detto questo, "Il sentiero dei nidi di ragno " è un'opera meravigliosa: la guerra civile e la Resistenza partigiana vissute e raccontate con la sincerità, la libertà e l'inflessibilita' di un cuore fanciullo.

Conclave - Robert Harris

"La nostra fede è una cosa vivente proprio perché cammina man mano con il dubbio .
Se esistesse solo la certezza, e non ci fosse il dubbio, non ci sarebbe mistero e quindi nessun bisogno di fede.
Preghiamo perché il Signore ci conceda un Papa che dubiti, e con i suoi dubbi continui a fare della fede cattolica una cosa vivente che possa essere d' ispirazione al mondo intero.
Lasciamo che Egli ci conceda un Papa che pecca, che domanda perdono e procede nel suo cammino."

Venivamo tutte per mare - Julie Otsuka

È un romanzo corale ispirato a delle biografie di immigranti giapponesi arrivati in America agli inizi del Novecento. La voce narrante è quella di una giovane donna, di cui non viene mai fatto il nome, che parla continuamente alla prima persona plurale. Lei, come tante altre, per lo più vergini, costretta a lasciare il Giappone per recarsi a San Francisco; tutte animate dalla speranza di una vita migliore che si infrange con il destino di mogli di raccoglitori di frutta, destinate al duro lavoro dei campi o alla vita da domestiche. Per loro non c'è spazio per l'amore e per i sogni, solo per il lavoro ed una vita coniugale priva di affetto, volta a procreare e a servire un uomo-padrone, in una casa dove la donna è sempre la prima ad alzarsi e l'ultima ad andare a dormire. Tornare indietro non è possibile, nessuno le vorrebbe; non resta loro che sottomettersi, subire la frenesia e la violenza di mariti e padroni, prostituirsi ed invecchiare prima del tempo, in un paese estraneo e poco accogliente. Julie Otsuka racconta la loro storia in modo asciutto, scarno, attraverso una sorta di elenchi, di lunghe liste che presentano una molteplicità di situazioni, spesso accomunate dalla tragicità, visto che pochissime hanno la fortuna di essere salvate. La situazione si aggrava con la seconda guerra mondiale e l'attacco a Pearl Harbor ed il conseguente considerare gli immigrati giapponesi dei nemici, al punto da costringerli a partire verso centri di raccolta. Non resta loro che il triste destino di scomparire, perché il loro posto verrà preso da altri e del loro passaggio non rimarrà alcuna traccia. Molto bella l'idea dell'autrice che con la sua scelta stilistica abbraccia tantissime storie, sebbene finisca per essere penalizzato l'aspetto più legato ai sentimenti ed alle emozioni. Poco chiaro e poco immediato risulta anche il cambio di punto di vista e conseguente cambio di voce narrante, sempre corale, nell'epilogo. Una lettura piacevole su una triste pagina di storia.

Il ciclo di Dune. 2: Messia di Dune - Frank P. Herbert

Molto più breve del Romanzo precedente, Dune Messiah vede un ridimensionamento anche dell'azione. Domina, in tutti i personaggi e soprattutto in Paul/Muad'Dib/Usul, un senso di fatalismo che, oltre a mettere in secondo piano una ricerca di colpi di scena (che comunque riescono a esserci), permette la fuoriuscita costante di dilemmi interiori dilanianti, sfociando in diversi punti nella Malinconia, ma senza mai perdere totalmente una certa speranza. Gli intrighi di potere mantengono una forte presenza nel racconto ma, qui, cresce un sentimento, già seminato nel predecessore, di sfiducia o, meglio, consapevolezza dell'inutilità dei giochi politici: questo sentimento esplode con forza nell'amarissimo Finale, molto più intimo di quello del Libro precedente e in cui la perfezione in cui Herbert ha immerso la famiglia Atreides, pur non svanendo completamente, va incontro a una decisa e umanissima dissolvenza.
Non saprei bene cosa dire, ora come ora, in più riguardo al Romanzo, perché mi è parso che, nella sua relativa brevità, condensi al suo interno una complessità tematica, filosofica, sociologica eccetera ancor più forte del già non proprio semplice primo Dune. Penso, per questo motivo, che sarà ancor più difficile per Villeneuve costruirne una trasposizione cinematografica: il mio timore è che ceda a Hollywood sacrificando buona parte dell'introspezione per rafforzare l'azione, il che non vuol dire che uscirà una merda (ho fiducia nel regista) ma un po' di amaro in bocca me lo lascerebbe. C'è anche la possibilità che invece l'autore punti sul valorizzare la differenza coi film precedenti, ottenendo qualcosa di analogo all'inaspettatamente (vista la forza del Capolavoro originario) magnifico Blade Runner 2049, ma in questo caso rischierebbe di perdere appeal al botteghino, sempre che la Warner o altri studi non stronchino sul nascere questa vena (cosa probabilissima).
Comunque, come con il suo predecessore, non vedo l'ora di rileggere anche Dune Messiah in english e, sicuramente, intendo proseguire la lettura della saga, almeno fino ai romanzi scritti in persona da Frank Herbert.

La maestra e la Bestia

Storia di una maestrina che va ad insegnare in un paese di montagna e viene attratta da un personaggio enigmatico, detto appunto "la bestia", ma pieno di sensibilità. Il tutto si svolge in una Spagna che sta uscendo, con tutte le conseguenze (rancori, vendette ecc..), dal Franchismo.

La metà della vita - Terézia Mora

È un romanzo che tratta il tema dell'amore malato, che diventa un'ossessione, al punto di giustificare qualsiasi gesto di violenza. Un romanzo certamente drammatico e reso ancora più intimo dalla voce narrante in prima persona. Benché la tematica sia molto interessante e delicata, purtroppo ho trovato il libro faticoso e molto dispersivo, con una scrittura poco scorrevole, prolissa, pesante. La trama procede in modo eccessivamente lento, risultando piatta anche nelle scene più forti del romanzo. L'autrice Terezia Mora, benché analizzi perfettamente l'animo della protagonista, si serve anche di numerose e dettagliate digressioni, inutili ai fini della trama, che appesantiscono la lettura, contribuendo a perdere il focus sulla vicenda principale. Anche lo stile non è dei più semplici: flussi di pensiero che si intrecciano e dialoghi inseriti nella narrazione senza segni di interpunzione e spesso con un cambio di figure che non risulta sempre chiaro nell'immediato. La forma si avvicina molto a quella diaristica, con tanto di frasi e pensieri cancellati, ma visibili al lettore. Purtroppo ci ho trovato anche poco sentimento e non sono riuscita a farmi entusiasmare da ciò che viene raccontato. Che poi l'autrice sia riuscita a descrivere in modo realistico ed esaustivo la situazione di chi continua a farsi del male, accettando il dolore e giustificando ogni comportamento violento da parte di chi non lo ama è innegabile, ma non sono riuscita davvero ad apprezzarne il modo e le scelte. Peccato! Ovviamente è una valutazione soggettiva, come per ogni libro, ma ho fatto fatica a portare a termine la lettura.