Acque di primavera - Ivan Turgenev
Mai in nessun romanzo ho trovato una descrizione così calzante dell’innamoramento, più precisamente del primo amore, che Turgenev rende nella sua subitaneità e totalità e che investe come un fuoco Sanin, il protagonista.
Turgenev, scrittore russo molto criticato dai suoi connazionali, soprattutto da Dostoevskij, per le sue convinzioni ed i suoi atteggiamenti filo-occidentali, ambienta questa storia non in Russia ma a Francoforte.
Il libro è idealmente costituito da due parti. La prima solare, luminosa ed ottimistica racconta dell’amore che riesce a rendere realizzabile e semplice ogni possibilità, amore che risulta essere intrecciato alla giovinezza e al suo vigore: l’autore fa intravvedere al lettore una linearità ed una positività nel futuro delle vicende. Nella seconda parte invece è la seduzione che s’insinua a poco a poco nella storia ad imprimere un cambiamento repentino agli eventi; lo stesso protagonista viene ghermito da una sorta di incantesimo di cui è consapevole ma che lo travolge.
Un romanzo molto ben costruito, che fa riflettere e di estrema gradevolezza.