Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde
un classico intramontabile che, benché datato, porta a riflettere su temi tutt'altro che lontani dalla società odierna. Con un'impostazione prettamente filosofica vengono esposte teorie e considerazioni sulla vita, l'amore ed il piacere. Fulcro del romanzo, oltre alla continua ricerca del piacere, sono l'eterna giovinezza e la bellezza, per mantenere le quali il protagonista è disposto persino a vendere l'anima al diavolo. L'idea che la bellezza sia temporanea e destinata a sparire con la vecchiaia deve essere un monito a ricercarla in ogni momento, godendo soprattutto della gioventù, senza preoccuparsi dei giudizi degli altri e di cadere nella dissolutezza. Ma non si può che constatarne la negatività, l'immoralità, la sregolatezza, l'influenza dannosa e riprovevole nei confronti degli altri, in un egoismo tossico che porta ad avvelenare l'anima e che, essendo contro natura, non può che presentare un conto molto salato. La scrittura di Oscar Wilde è ricercata ed elegante, come si addice al tempo in cui fu scritto. Vi sono numerosi dialoghi, ma anche tante riflessioni che regalano frasi ad effetto ed aforismi che non possono passare inosservati. Non mancano le descrizioni delle scenografie. La trama prosegue con un ritmo lento che ben si adatta al lato più introspettivo del libro, ma non mancano colpi di scena e crescendo. L'epilogo è la ciliegina sulla torta di un libro che scuote ed incanta. Un libro che ho letto ai tempi della scuola e che ho riletto a distanza di tanti anni, ma con lo stesso piacere!