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Venti anni di legge Biagi
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Materiale linguistico moderno

Venti anni di legge Biagi / a cura di Michele Tiraboschi

[Bergamo] : Adapt University Press, 2023

Abstract: A venti anni dalla entrata in vigore della l. 14 febbraio 2003, n. 30, in assenza di strumenti di monitoraggio, compete ai Maestri della materia dare una valutazione di questa legge e della esperienza su di essa maturata. Nessuna istanza celebrativa, dunque. Se mai la consapevolezza di dover offrire alle nuove generazioni di giuristi del lavoro una valutazione non di parte e un saldo ancoraggio nella tradizione. Come nani sulle spalle di giganti, grati della testimonianza di alcuni dei Maestri della materia, nello sforzo necessario di guardare più lontano di quanto siamo sin qui riusciti a fare come comunità scientifica nel non facile compito di tracciare nuove rotte per il diritto del lavoro del futuro. Questo era il messaggio centrale della “legge Biagi”, nella sua tensione ideale volta a guardare le tutele e le norme del lavoro non in astratto ma dal punto di vista del dato di realtà e cioè della loro effettività. E questo è il messaggio ancora oggi attuale e condivisibile di questa riforma: lo sforzo di costruire assieme, seppure in termini dialettici ma sempre propositivi, il futuro del lavoro al di là delle singole soluzioni tecniche e di dettaglio adottate. Prefazione di Maurizio Del Conte.

La scuola va alla guerra
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Mazzeo, Antonio

La scuola va alla guerra : inchiesta sulla militarizzazione dell'istruzione in Italia / Antonio Mazzeo

[Genova] : Manifestolibri, 2024

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Abstract: Dove va la scuola italiana? Alla guerra... Contemporaneamente alla progressiva privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, si assiste oggi a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all’obbedienza perpetua. Nelle scuole di ogni ordine e grado si sperimentano comportamenti, percorsi e curricula formativi del tutto subalterni alle logiche di guerra e agli interessi politico-militari e geostrategici interalleati.

Il salario minimo non vi salverà
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Balzano, Savino

Il salario minimo non vi salverà / Savino Balzano ; prefazione di Lidia Undiemi

Roma : Fazi, 2024

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Abstract: Qualcosa non torna in ciò che si continua a ripetere sul salario minimo legale. A proporre la legge sono quelli che per decenni hanno falcidiato il mondo del lavoro, impoverendolo e precarizzandolo. L’Unione Europea, che avrebbe ispirato la riforma, ha imposto al nostro paese una politica economica austera che ha desertificato il mercato del lavoro e reso più difficile per tante persone vivere una vita libera e dignitosa. Le forze politiche che da tempo perseguono un’agenda lontanissima dalla Costituzione – e lo stesso si può dire del grande sindacato tradizionale –, oggi si autorappresentano come paladine delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Persino Confindustria e la Banca d’Italia, da sempre sensibili al tema della moderazione salariale, non oppongono resistenza: è tutto molto strano. Davvero si pensa di poter porre rimedio a trent’anni di attacchi al lavoro con un colpo di bacchetta magica? In questo libro Savino Balzano, forte della sua esperienza di sindacalista, mette in luce come lo strumento del salario minimo legale non abbia alcuna possibilità di risolvere i problemi radicali e profondissimi che hanno causato il crollo dei salari in Italia. Anzi, tutto induce a ritenere che una legge potrebbe provocare effetti persino controproducenti, livellando verso il basso le retribuzioni di coloro i quali oggi sono sopra la soglia minima prevista. Come sottolinea Lidia Undiemi nella sua prefazione: «Introdurre il salario minimo legale senza mettere in discussione la supremazia delle politiche neoliberiste significa porre le basi per una ulteriore spinta verso la diffusione di lavori precari e malpagati». Per Balzano è sulle cause, storiche e recenti, che bisogna soffermarsi a riflettere per individuare una soluzione, tutt’altro che semplice o facile, al problema. Ecco lo scopo di questo agile e illuminante pamphlet: sfatare i miti, individuare le trappole, smascherare gli impostori, per indicare una via alternativa che necessiterà dell’impegno e dello sforzo di tutti.

Aprite il cervello
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Mazzotta, Davide

Aprite il cervello : analizziamo il Paese in cui viviamo immaginiamo quello in cui potremmo vivere / Davide Mazzotta

Milano : Rizzoli, 2024

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Abstract: «In un Paese nel quale si tenta ogni giorno di tenere a bada le menti, informarsi è il primo atto politico da compiere. Analizziamo e combattiamo le politiche di oppressione, i pregiudizi di genere, il razzismo e il fascismo sempre più dilaganti in Italia. Siate la quotidiana opposizione, il preludio di una grande rivoluzione.» A che punto siamo in Italia con l’estensione dei diritti, con l’abbattimento degli stereotipi di genere, con il definitivo superamento della mentalità e delle nostalgie fasciste? Cosa ne è stato del Ddl Zan, che avrebbe dovuto finalmente dotare anche il nostro Paese di una legge contro l’omobitransfobia e che invece, dopo essere stato bocciato al Senato nel 2021, è uscito dall’agenda politica? E cosa ne è stato della presunta “emergenza immigrazione”, sventolata per anni dalla destra a colpi di fake news? L’impressione, netta e chiara, è che, complice la presenza al governo dei partiti di destra, stiamo vivendo un autentico autunno delle nostre libertà. Con rabbia, ma mai con rassegnazione, con coraggio, lucidità e speranza, in Aprite il cervello Davide Mazzotta traccia il triste panorama dell’Italia di oggi – anche attraverso il confronto con la situazione degli altri Paesi –, prova a immaginare un futuro migliore e ci chiama a raccolta per costruirlo insieme. Nella convinzione che è dal basso, dal vissuto quotidiano di ognuno di noi, che può e deve nascere il cambiamento. La stessa convinzione che ha decretato il successo del suo profilo Instagram, che ha raggiunto attualmente quasi 800.000 follower e che costituisce, per tantissime persone di tutte le età, una sorta di imprescindibile rassegna stampa, un commento puntuale e autorevole ai principali fatti politici del giorno, un baluardo contro la deriva del nostro Paese in termini di perdita di diritti civili, disuguaglianze, rigurgiti fascisti, razzisti e omofobi.

Il pasto gratis
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De Romanis, Veronica

Il pasto gratis : dieci anni di spesa pubblica senza costi apparenti / Veronica De Romanis

Milano : Mondadori, 2024

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Abstract: Quando nel 2011 la crisi dello spread porta alla nascita del «governo dei professori», il nuovo esecutivo con a capo Mario Monti interviene con tagli e inasprimenti della pressione fiscale. Misure che riescono a mettere sotto controllo i conti pubblici, rivelandosi però altamente impopolari. Gli esecutivi che da allora si sono succeduti alla guida del Paese, diversi per composizione e agenda politica, hanno avuto un tratto comune, quello di voler porre fine all'«austerità». E di tornare a spendere, se possibile senza alcun vincolo, distribuendo risorse prese a prestito a beneficio di famiglie e cittadini. A una sola condizione, però: che tali interventi venissero presentati sempre e in ogni caso privi di costi, come se il debito pubblico non fosse anche il debito degli italiani. Una tentazione che si è rivelata irresistibile. Un vizio bipartisan. Un collante straordinario che ha trovato tutti d'accordo. Perché servire pasti gratis, facendo passare il messaggio che a nessuno alla fine spetti saldare il conto, genera consenso e fa vincere le elezioni. Non importa se questa attitudine rappresenta una scelta miope, irresponsabile e profondamente iniqua, che peserà sul futuro delle giovani generazioni. Promettere la luna, infatti, è un modo facile per arrivare al potere. Ma la verità è che non esistono pasti gratis. E quando le illusioni svaniscono, quando gli espedienti contabili non bastano più, il rischio è che il prezzo più alto lo paghi la democrazia.

Cento giorni che non torno
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Furlanetto, Valentina

Cento giorni che non torno : storie di pazzia di ribellione e di libertà / Valentina Furlanetto

Roma ; Bari : Laterza, 2024

Abstract: Questa è la storia di Franco Basaglia, nato nel 1924, figura rivoluzionaria che ha dimostrato che i ‘pazzi’ potevano vivere fuori dagli istituti e che ha lottato per il superamento degli ospedali psichiatrici. Ma è anche la storia di Rosa, coetanea di Basaglia, una giovane donna nata e cresciuta non lontano da lui, che viene investita da un’auto e che da quel momento combatte con le crisi epilettiche e con la malattia mentale. Rosa per tutta la vita affronta il manicomio, l’elettroshock, l’uso massiccio di psicofarmaci, l’assenza di diritti civili, lo stigma. «Cento giorni che non torno», ripete a una delle figlie che la va a trovare in manicomio di nascosto, perché una madre internata è una vergogna. Le due vite di Franco e Rosa corrono parallele in un secolo in cui l’approccio alla malattia mentale cambia profondamente. Con l’approvazione della legge 180 si apre una stagione di speranze, ma l’iniziale entusiasmo lascia spazio presto alla lotta delle famiglie con servizi pubblici sottodimensionati, alla preoccupazione per i Tso violenti, alla diffusione di un ‘manicomio chimico’. Valentina Furlanetto ci accompagna, con la lucidità della cronista e la sensibilità della scrittrice, in un viaggio tra dolore, vergogna, voglia di libertà.

Il collezionista
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Silva, Daniel

Il collezionista / Daniel Silva ; traduzione di Seba Pezzani

Milano : HarperCollins, 2024

Abstract: All’indomani del gala annuale della Venice Preservation Society, il restauratore e leggendaria spia Gabriel Allon entra nel suo caffè preferito sull’isola di Murano e trova ad attenderlo il generale Cesare Ferrari, a capo del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale. Ad Amalfi, nella villa di un magnate sudafricano recentemente assassinato, è stato scoperto un caveau segreto contenente una cornice e un telaio vuoti che corrispondono alle dimensioni del Concerto a tre di Johannes Vermeer, una delle tredici opere d’arte rubate nel 1990 all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston. E chi meglio di Allon sarebbe in grado di rintracciare il quadro prima che se ne perdano le tracce? Con l’aiuto di un’improbabile alleata, una hacker e ladra professionista danese, Allon scopre che il dipinto è al centro di un affare illecito da un miliardo di dollari che coinvolge un uomo chiamato il Collezionista, un dirigente petrolifero che ha stretti rapporti con i più alti livelli del potere russo. Non solo, il capolavoro scomparso è il perno di una cospirazione che potrebbe precipitare il mondo in un conflitto di proporzioni apocalittiche. Ma per sventare il complotto, Allon deve portare a termine a sua volta un audace furto, un furto che potrebbe costare milioni di vite.

Gli italiani e la soluzione finale
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Jennings, Christian

Gli italiani e la soluzione finale : chi si oppose ai nazisti? e come? / di Christian Jennings ; traduzione di Paolo Lucca e Giuseppe Maugeri

Milano : Longanesi, 2024

Abstract: Attingendo a materiali d'archivio inediti in Italia, Germania, Vaticano, Svizzera, Regno Unito e Usa, questo libro racconta la storia di chi ha rischiato la propria vita per salvare quella di centinaia di persone. Italia, Seconda guerra mondiale. Quando Hitler diede l'ordine ai suoi ufficiali di attuare la «soluzione finale della questione ebraica», furono molti gli italiani – spesso ingiustamente dimenticati – che con incredibili azioni di ingegno e di coraggio garantirono la salvezza a centinaia di persone. Christian Jennings si è messo sulle tracce di queste persone e ha scoperto i loro nomi e le loro storie: il primario del Fatebenefratelli di Roma, Giovanni Borromeo, che ha inventato un'inesistente malattia infettiva altamente contagiosa, la Sindrome K, per salvare centinaia di ebrei dalla deportazione; il ciclista Gino Bartali, che consegnava messaggi ai partigiani tenendoli nascosti nella canna della sua bicicletta; don Francesco Repetto, che ha offerto riparo a centinaia di ebrei nelle case, nelle chiese, nei conventi dei paesi liguri; l'adolescente Ernestina Madonini, che ha salvato dalla deportazione la coetanea Eugenia Cohen nascondendola nella soffitta della sua casa nel cremonese.

Vite ferme
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Boccagni, Paolo

Vite ferme : storie di migranti in attesa / Paolo Boccagni

Bologna : Il mulino, 2024

Abstract: Hanno sfidato il deserto e il mare in cerca di un nuovo inizio. All'orizzonte c'è la speranza di una vita normale, libera dal peso di essere nati nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Cosa succede in un luogo in cui, come dicono tutti, non accade nulla? Le vite ferme abitano un ex motel di una periferia urbana, che parla per migliaia di altri luoghi di accoglienza e di confinamento. Nelle sue stanze si svolgono storie che dovrebbero restare invisibili, silenziose, ai margini della città. Nei suoi spazi di quotidianità si dipana l'intreccio di ricordi, abitudini, gusti, paure, speranze e aspirazioni di quegli abitanti precari. Sono quasi tutti ragazzi di vent'anni, neri, africani, richiedenti asilo, sopravvissuti a viaggi detti della disperazione, ancora in attesa di sapere se avranno il permesso di vivere nel paese in cui si trovano da anni. Nella struttura si dorme, si cucina, si gioca, si prega, si litiga, si sta come ospiti che devono meritarsi i diritti di cui godono. Basato su un paziente lavoro etnografico, il libro racconta la vita d'ogni giorno dei migranti con le loro stesse parole, fatte di desideri e di frustrazioni, di sogni e di incubi, di presenza e di assenze.

Democrazia afascista
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Pedullà, Gabriele - Urbinati, Nadia

Democrazia afascista / Gabriele Pedullà, Nadia Urbinati

Milano : Feltrinelli, 2024

Abstract: Anche se in Italia è probabilmente più facile afferrarne i tratti, “democrazia afascista” è uno dei nomi possibili di un fenomeno che trascende la nostra storia nazionale e che, pure per questa ragione, merita di essere analizzato a fondo. La democrazia afascista – una forma di autocrazia elettiva – è un fenomeno recente e in qualche modo inedito. Anche se nei paesi occidentali i primi segnali di una trasformazione delle regole del gioco democratico risalgono agli anni settanta del secolo scorso, oggi la sua avanzata è particolarmente evidente in Italia, dove il fascismo è nato e dove, soprattutto, nel 2022 gli elettori hanno per la prima volta consegnato il governo del paese a un partito ideologicamente legato al ventennio dittatoriale. La crisi dei principi ispiratori delle carte costituzionali introdotte all’indomani del secondo conflitto mondiale non riguarda però soltanto l’Italia, tanto da indurre studiosi e opinionisti a parlare di un generale arretramento delle democrazie verso forme autoritarie. È indispensabile quindi mettere a fuoco i tratti fondamentali di questa variante oltremodo insidiosa, che mette a repentaglio le conquiste politiche e sociali del secondo Novecento: per l’appunto la democrazia afascista. Di fronte alla sfida lanciata dalla destra radicale alla democrazia costituzionale, fondata sui diritti e sulla limitazione del potere politico, è necessario, tuttavia, non cedere a facili nostalgie. Si tratta, piuttosto, di volgere lo sguardo al futuro, rivendicando, specialmente per i più giovani, la straordinaria attualità delle promesse di quella che fu – e in parte è ancora – la democrazia antifascista. Ma per fare ciò occorre prima comprendere da dove viene, e cosa promette di essere, il nuovo assetto che da qualche anno minaccia di prendere piede a tutte le latitudini del globo, nel nome della funzionalità del sistema e della governabilità.

I ricordi degli altri
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D'Urso, Violette

I ricordi degli altri : romanzo / Violette D'Urso ; traduzione di Francesca Mazzurana

Milano : Mondadori, 2024

Abstract: Anna ha solo sei anni quando suo padre muore improvvisamente. Sta tornando da una gita scolastica e si aspetta di vederlo alla stazione, elegantissimo, ad attenderla. Così le aveva promesso. Ma lui non c'è. E da quel giorno la vita di Anna cambia per sempre. La bambina riempie il vuoto e l'assenza con le storie che le sono state raccontate e con la sua potente immaginazione. Ma questo lutto apre in lei una ferita che non può rimarginarsi. Quindici anni dopo, ormai ventenne, Anna si rende conto di non sapere quasi nulla dell'uomo che ha idealizzato come un eroe. Con i preziosi taccuini del padre come unica guida, raggiunge l'Italia, luogo dove lui era nato e aveva trascorso parte della sua esistenza. Vaga per i paesi e le città – Bologna, Roma, Napoli e Palermo –, incontra le persone che lo hanno conosciuto e ripercorre passo dopo passo la storia della sua famiglia. Ed ecco emergere, attraverso ricordi e racconti, le mille vite di quest'uomo morto troppo presto, alcune favolose e altre nere come l'inchiostro. Storico dell'arte, dandy, membro dell'alta società, prigioniero in Russia, coinvolto nella sinistra rivoluzionaria italiana: chi era suo padre? E quale segreto sconvolgente le ha impedito di conoscerlo davvero? Romanzo d'esordio, che narra le parti visibili e nascoste di una vita e di una relazione, "I ricordi degli altri" è un'indagine su un uomo appassionato e romantico, ma anche un libro sull'infanzia orfana, sulla costruzione di se stessi attraverso la mancanza e sul ritrovato amore di una figlia per il padre.

45 milioni di antifascisti
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Oliva, Gianni

45 milioni di antifascisti : il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il Ventennio / Gianni Oliva

Milano : Mondadori, 2024

Abstract: «In Italia sino al 25 luglio c'erano 45 milioni di fascisti; dal giorno dopo, 45 milioni di antifascisti. Ma non mi risulta che l'Italia abbia 90 milioni di abitanti»: la frase attribuita a Winston Churchill fotografa con la forza del sarcasmo la condizione di un paese che nel 1940 è entrato in guerra inneggiando all'aggressività fascista e tre anni dopo se ne è prontamente dimenticato. Dopo la Conferenza di Pace di Parigi del 1946, tutte le responsabilità della disfatta vengono infatti attribuite esclusivamente a Mussolini, ai gerarchi e a Vittorio Emanuele III. Una volta eliminati i primi a Dongo e in piazzale Loreto ed esautorata la monarchia con il referendum del 2 giugno, l'Italia può riacquistare la sua presunta integrità politica e morale usando la Resistenza, opera di una minoranza, come alibi per assolversi dalle responsabilità del Ventennio. Quando i perdenti salgono sul carro dei vincitori la memoria storica viene spazzata via e ha inizio una nuova stagione. Per eliminare una classe dirigente bisogna però averne un'altra a disposizione: come defascistizzare tutto e tutti se in quegli anni pressoché tutto e tutti erano stati fascisti? La rottura con il passato si rivela così un brusco e disarmante riciclo senza pudore di uomini, di strutture e di apparati: come nel caso eclatante di Gaetano Azzariti che, da presidente del Tribunale della Razza, massimo organismo dell'aberrazione razziale, diventa vent'anni dopo presidente della Corte costituzionale, massimo organismo di garanzia della democrazia, senza che nessuno gli abbia chiesto di ritrattare, né il monarchico Badoglio, né il comunista Togliatti, né il democristiano Gronchi. Gianni Oliva ci costringe, ancora una volta, a guardare alla storia con onestà, facendo luce su quanto i «conti non fatti sul passato» pesino ancora sul presente.

A forza di essere vento
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Nencioni, Chiara

A forza di essere vento : la persecuzione di rom e sinti nell'Italia fascista / Chiara Nencioni ; prefazione di Luca Bravi ; postfazione di Noell Maggini

Pisa : ETS, 2024

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Abstract: «Ci mandavano a morire, ci mettevano su questi vagoni senza mangiare, senza bere, e questi rom andavano allegri, chi prendeva la fisarmonica, chi il violino, chi la chitarra e cantavano. Dicevano Ci mandano a lavorare, invece dove li mandavano? Auschwitz!». Cosa sappiamo del Porrajmos (o Samudaripen), la persecuzione di sinti e rom perpetrata anche nel nostro Paese? Molto poco, troppo poco. Mandati a morire nei lager del Terzo Reich dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, uccisi in Croazia dai collaborazionisti Ustaša o espulsi dal confine orientale in Italia, rinchiusi in campi di concentramento lungo tutta la penisola, questa era la sorte degli zingari. A forza di essere vento - scrive Luca Bravi nella prefazione - «ha il merito indiscusso di aver dato in stampa le parole che testimoni diretti della persecuzione fascista, sinti e rom, avevano affidato a interviste e ad un'oralità che rischiava d'andar perduta. Ne scaturisce una voce di comunità, come di frequente succede quando si tratta di queste popolazioni, che chiede essenzialmente di essere ascoltata». Si tratta di una storia dal basso che ripercorre i tanti rivoli di una vicenda negletta, la cui ricostruzione non è soltanto un indispensabile esercizio di memoria, ma serve a riflettere sul presente di un popolo ancora oggi guardato con sospetto e pregiudizi. Prefazione Luca Bravi. Postfazione Noell Maggini.

Chiassovezzano
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Dorfles, Piero

Chiassovezzano : una casa e una famiglia temeraria in tempo di guerra / Piero Dorfles

Firenze : Giunti ; Milano : Bompiani, 2024

Abstract: Nella Trieste della metà del Novecento quella dei Dörfles è una delle tante famiglie ebraiche assimilate, intensamente partecipe della vita culturale e civile della città. Giorgio – futuro padre di Piero – si converte e sposa Alma, e con lei rimane in città cercando di svolgere il suo lavoro di avvocato. Anche Gillo, con la moglie Lalla, continua la sua vita di viaggi e di incontri, ma si ritira in Toscana, perché le leggi razziali, la cui promulgazione Mussolini sceglie di annunciare proprio a Trieste, impediscono ai Dörfles di svolgere il loro lavoro. Nel 1943, con l'armistizio e l'occupazione militare tedesca, la fuga si fa inevitabile. È da quel momento che la tenuta di Chiassovezzano, nel comune di Lajatico, tra Pisa e Volterra, diventa il rifugio di questa particolare famiglia. Piero Dorfles – il cui cognome ha perso la Umlaut durante le vicissitudini narrate nel libro – sceglie di rievocare quei mesi terribili attraverso il racconto della casa di Chiassovezzano, delle sue stanze piene di storia e di storie, del suo giardino, degli scantinati usati come rifugi antiaerei, della pantera nera che ne è il simbolo un po' misterioso: perché ogni cosa, in quel luogo, parla di chi lo ha scelto e abitato. “Ma nessun eroismo, in famiglia. Sconsideratezza, una buona dose di incoscienza. Il termine che mi sembra più adatto è quello di temerarietà.”

Capocrazia
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Ainis, Michele

Capocrazia : se il presidenzialismo ci manderà all'inferno / Michele Ainis

Milano : La nave di Teseo, 2024

Abstract: Un saggio lucido, polemico, attuale, sul prossimo terreno di scontro politico che i partiti sono chiamati ad affrontare nell'immediato futuro. Il tema, da sempre fonte di controversie, anche aspre, sarà ancor più il perno dell’attenzione pubblica, e susciterà un’esigenza d’informazione che ne illustri i vizi e le virtù. Il presidenzialismo è la grande riforma annunciata dal Governo Meloni, che potrebbe realizzarsi nella diciannovesima legislatura dopo decenni d’attese e di dibattiti. Già, perché l’Italia è un paese che ama le rivoluzioni ma affossa le riforme, come hanno imparato sulla loro pelle molti leader nostrani, da Berlusconi a Renzi. Anche per questo l’Italia ha sempre guardato ai modelli presidenziali degli altri (gli Stati Uniti e la Francia su tutti) come a un oggetto del desiderio fatalmente impossibile da raggiungere. Difficile allora fidarsi adesso di una riforma pasticciata che rafforza il potere del presidente del consiglio indebolendone il contrappeso, ossia il ruolo di garanzia del presidente della repubblica. Per giunta smentendo, senza consultare i cittadini, la promessa elettorale del centro-destra, che puntava all’elezione diretta del capo dello stato. Anche perché la verità è che un presidenzialismo sgangherato già ce lo abbiamo: è la capocrazia che domina la vita dei partiti, divenuti feudi di uomini soli al comando, è il potere sconfinato dei sindaci e dei governatori, è l’abuso decisionista dei decreti legge da parte del Governo di turno. Per riportare ordine nella nostra democrazia malata, bisogna allora riprendere in mano la Costituzione e tornare a interpellare gli italiani (che ormai disertano le urne con sfacciata abitudine), come fecero i padri costituenti che ci appaiono oggi giganti che guardiamo da troppo lontano.

Santi e santuari d'Italia
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Giacometti, Veronica

Santi e santuari d'Italia : feste e devozioni popolari : feste e devozioni popolari / Veronica Giacometti

Roma : Città nuova, 2023

Abstract: Il giro d’Italia delle più belle feste religiose e devozioni popolari. Il volume si propone di trovare un filo conduttore della religiosità popolare in Italia, a partire da una (o più) feste religiose per ciascuna regione; venti regioni, tante storie diverse, ma con un unico e grande elemento in comune: la devozione popolare. Nel libro si parla di storie di santi e santuari partendo da chi realizza la festa patronale, da chi prepara le celebrazioni, fino ad arrivare a chi semplicemente le vive. Non ci sono solo processioni o messe, ma anche spettacoli, concerti, mostre. C’è anche il gusto: il piatto cucinato in quel particolare giorno dedicato al santo patrono ci fa tornare in mente sapori e profumi di famiglia.

Quasi gol
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Simonelli, Giorgio

Quasi gol : storia sentimentale del calcio in tv / Giorgio Simonelli

San Cesario di Lecce : Manni, 2024

Abstract: Due tra le più grandi passioni degli italiani, il calcio e la televisione, sono protagoniste di questo libro che ne narra intrecci, condizionamenti e trasformazioni dalla prima partita in diretta tv fino ai nostri giorni. Giorgio Simonelli ripercorre una vicenda che copre un arco di più di settant’anni, e che nel tempo ha avuto molti protagonisti: le tecnologie di ripresa e messa in onda, il linguaggio, le emittenti pubbliche e private, le istituzioni e le società sportive, gli sponsor, le aziende e i tifosi. Ricostruisce la storia che va dalle prime trasmissioni sportive (quelle che si guardavano al bar, perché i televisori non erano in ogni casa) alle partite a colori, passando per gli storici telecronisti e i programmi calcistici fino ai giocatori superstar. Spiega come a condizionare in maniera determinante la fruizione e quindi il gioco vero e proprio del calcio siano da un lato le questioni economiche (si vedano le aste per i diritti televisivi delle partite), dall’altro la tecnologia (dal crescente numero di telecamere in campo al VAR), e come le regole dello sport si siano piegate alle esigenze del tubo catodico. E lo fa mescolando sapientemente gli strumenti dello studioso della comunicazione con la passione del tifoso.

I nemici della Repubblica
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Satta, Vladimiro

I nemici della Repubblica : storia degli anni di piombo / Vladimiro Satta

Milano : BUR Rizzoli, 2024

Abstract: Tra la fine degli anni Sessanta e gli Ottanta del secolo scorso, l’Italia fu colpita da una serie di attacchi di diversa matrice ideologica: attentati, trame golpiste, lotta armata condotta da gruppi clandestini. Come reagì il Paese alla ferocia degli “anni di piombo”? In che modo è stata fatta giustizia? Vladimiro Satta, storico che da anni si concentra su questi temi e ha maturato una profonda conoscenza della documentazione in materia, ricostruisce in questo libro un periodo oscuro del nostro Paese: carte alla mano, Satta smentisce molti luoghi comuni di destra e sinistra, puntando l’attenzione non soltanto sui nemici della Repubblica, ma anche sui poteri pubblici e su come sono riusciti a difendere Stato e cittadini. Grazie a documenti provenienti dagli archivi pubblici resi disponibili negli ultimi anni e a risultanze processuali recentissime, questa edizione è aggiornata da un’appendice che fa il punto sulle ultime novità riguardanti alcuni dei temi centrali di quel periodo, dallo stragismo e l’eversione di destra, al sequestro e assassinio di Aldo Moro, agli accordi segreti tra Italia e organizzazioni palestinesi che vanno sotto il nome di “Lodo Moro” fino alla strage di Bologna del 2 agosto 1980. Un volume chiaro e documentato per chiunque voglia approfondire un momento chiave del nostro Paese, un testo prezioso per fare chiarezza sugli “anni di piombo”.

La Costituzione e i suoi nemici
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La Costituzione e i suoi nemici : passato e futuro di una lotta quanto mai attuale

Roma : Micromega, 2024

Abstract: La Costituzione è ciò che ci tiene insieme come con-cittadini. Il fondamento della nostra Costituzione ha un nome preciso: si chiama Resistenza antifascista. Ma la storia della repubblicana italiana sarà anche la storia della disapplicazione della Costituzione e del logoramento costante e accanito del suo fondamento antifascista. La difesa della Costituzione è dunque una lotta quanto mai attuale e a questo tema è dedicato il volume di MicroMega che apre l’anno, con contributi che analizzano in che modo i vari aspetti della Costituzione siano stati negli anni calpestati. Si va dal tema della sovranità popolare al ruolo del parlamento, dalla centralità che la nostra Costituzione assegna al lavoro alla libertà di informazione, passando per il diritto alla salute, quello a una scuola pubblica e laica, il principio di progressività fiscale e tanti altri temi. Con contributi di: Mario Barbato,Paolo Berizzi, Marina Boscaino, Ines Ciolli, Marilisa D’Amico, Paolo Flores d’Arcais, Silvio Garattini, Matteo Losana, Pierfranco Pellizzetti, Telmo Pievani, Norma Rangeri, Roberto Scarpinato, Luca Tescaroli, Gustavo Zagrebelsky.

Quante storie
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Fofi, Goffredo

Quante storie : il «sociale» dall'Unità a oggi : ritratti e ricordi / Goffredo Fofi ; prefazione di Giuseppe de Rita

Milano : Altreconomia, 2024

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Abstract: La questione del metodo insieme a quella dell'efficacia rimane centrale, oggi come in passato, per chi si occupa di educazione e intervento sociale. Attraverso cinque capitoli, ognuno dedicato a epoche diverse dall'Unità ai giorni nostri, Fofi ricostruisce le vite di chi ha riflettuto e si è occupato di progetti educativi e di sviluppo di comunità. Tra i protagonisti di questa controstoria Sibilla Aleramo, Aldo Capitini, Danilo Dolci, Adriano Olivetti, Don Zeno Saltini, Umberto Zanotti Bianco, Margherita Zoebeli e molti altri. Prefazione di Giuseppe De Rita. "Oggi la Storia è così cambiata che non ci serve piangere sulle occasioni perdute della società italiana, ma capire cosa bisognerebbe fare oggi" (Goffredo Fofi). "Tutti noi, che abbiamo pensato e portato avanti un'esperienza di azione sociale, l'abbiamo fatto perché ci credevamo fortemente e perché pensavamo solo e quasi esclusivamente a quel che avevamo pensato e deciso di fare. La crescita del sociale italiano è stata in fondo la scommessa di tanti sogni collettivi in cui molti hanno creduto, e attraverso la quale sono pazientemente cresciuti, magari lontano da dove avevano cominciato a fare sociale" (Giuseppe De Rita).