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Il diario geniale della signorina Shibata
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Materiale linguistico moderno

Yagi, Emi

Il diario geniale della signorina Shibata : romanzo / Emi Yagi ; traduzione dal giapponese di Anna Specchio

Milano : Mondadori, 2022

Abstract: Se c'è una cosa che Shibata non sopporta è dover servire il caffè, pulire e riordinare. Nessuna di queste cose fa parte delle sue mansioni, ma Shibata è l'unica donna in un ufficio popolato da uomini. Così una mattina, davanti all'ennesima richiesta del suo capo di raccogliere le tazze sporche dalla sala riunioni, annuncia che non può, perché l'odore del caffè le dà fastidio. È incinta, o almeno questo racconta ai suoi colleghi. Inizia così la gravidanza di Shibata: un diario dettagliato in cui, settimana dopo settimana, racconta a se stessa e agli altri le tappe di un percorso che dovrebbero portarla a diventare madre. Con l'aiuto di qualche asciugamano appallottolato sotto i vestiti e una app che le segnala i progressi del feto, Shibata trascorre nove mesi in cui ha finalmente l'occasione di rallentare il ritmo frenetico del lavoro e recuperare tempo per se stessa. Per fare la spesa e cucinare, godersi un bagno rilassante, iscriversi a un corso di aerobica. Ma anche per osservare il mondo attorno a sé e incontrare una società alienata, popolata di individui schivi e incapaci di guardarsi in faccia. E, soprattutto, un mondo di madri sole, alle prese con la gestione dei figli, il rientro al lavoro e le incombenze quotidiane che le lasciano stremate. Un velo di solitudine sembra ricoprire ogni cosa, ma il bambino fantasma che cresce nella sua pancia è in grado di farle vedere il mondo con occhi diversi e farla sentire meno sola. O forse dentro di lei c'è davvero una nuova vita? Originale, intelligente e ironico, il romanzo di esordio di Emi Yagi forza con abilità il confine tra verità e menzogna, offrendo una critica pungente alla società di oggi e un ritratto della maternità da un punto di vista assolutamente inedito e spregiudicato.

Tea rooms
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Materiale linguistico moderno

Carnés, Luisa

Tea rooms : operaie della ristorazione / Luisa Carnés ; traduzione dallo spagnolo di Alberto Prunetti

Roma : Alegre, 2021

Working class ; 4

Abstract: "Tea rooms" di Luisa Carnés è un romanzo che deve essere letto da chiunque lavori o abbia lavorato in un ristorante. "Tea rooms" è un racconto scritto da una proletaria che lavora servendo il cibo e prendendosi cura di clienti arroganti, sentenziosi o capricciosi, che esigono un sorriso da voi anche quando siete alla seconda ora di straordinario non pagato. "Tea rooms" è il romanzo di una donna che scrive con il rumore delle stoviglie che sbattono sul lavello e che vede i propri sogni di riscatto sociale andare in frantumi come una tazzina da caffè caduta a terra ogni volta che deve sorridere a un cliente che si siede a un tavolo non perché ha sete ma perché deve ostentare il suo potere d'acquisto. "Tea Rooms" è stato scritto nella Spagna degli anni Trenta e da allora non è cambiato nulla nel mondo della ristorazione, spiace dirlo. "Tea Rooms" dimostra che nella Spagna degli anni Trenta c'era una coscienza politica femminista impensabile nella cultura fascista dell'Italietta di quegli anni ed è stato proprio il fascismo di Franco a spegnere l'incendio delle rivendicazioni di genere delle donne spagnole degli anni Trenta come Luisa Carnés. "Tea Rooms" di Luisa Carnés è stato dimenticato e poi ripubblicato nel 2016 in Spagna dove è diventato un libro di culto e questa è una bellissima notizia per la letteratura e per le cameriere e le altre operaie della ristorazione. Mentre leggete questo libro c'è una cameriera da qualche parte che sta scrivendo le sue storie di operaia della ristorazione: chi sarà il prossimo vecchio cliente maschio a essere raccontato?

Italian life
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Materiale linguistico moderno

Parks, Tim

Italian life / Tim Parks ; traduzione di Eleonora Gallitelli

Milano : Rizzoli, 2021

Abstract: Valeria, nata in Basilicata, ha deciso di lasciare il paesino in cui è cresciuta per frequentare l'università a Milano. James, che ha studiato a Oxford e Yale, ha sposato un'italiana e insegna inglese a contratto in un ateneo del Nord, ma ambisce al ruolo di ricercatore per far decollare la propria carriera accademica. Le loro vite sembrano lontanissime, eppure qualcosa li accomuna: entrambi dovranno fronteggiare uno degli ambienti più labirintici della società italiana, e scontrarsi con le meccaniche oscure che lo regolano. Così, le vicende di questi due giovani di talento si intrecciano in una storia dal sapore dolceamaro, che mette in scena contraddizioni, incongruenze e paradossi del nostro sistema universitario, dove educazione e lavoro si incontrano a fare da specchio dell'intera nazione. "Italian Life" è una vera e propria fiaba moderna, capace di parlarci della realtà in cui viviamo e di restituirci un'immagine vivida e disincantata del nostro Paese, con le sue luci e le sue ombre. Stimolante, sorprendente, divertente e veritiero, questo libro ci ricorda con caustica ironia come in Italia il percorso per costruirsi una carriera si trasformi fin troppo spesso in una battaglia contro nepotismo, intrighi, corruzione, clientelismo, pastoie burocratiche e pressioni all'adeguamento. A tirare le fila della narrazione è Tim Parks, scrittore e giornalista inglese che vive in Italia da quarant'anni e che ha imparato a conoscere a fondo il Bel Paese, la sua storia e i suoi abitanti. Con lo sguardo obiettivo dello straniero e l'affetto profondo di chi ha eletto quest'angolo di mondo a propria casa, Parks riesce a descrivere l'Italia semplicemente per com'è, senza sminuirne le bellezze né nasconderne magagne e assurdità. E oggi è pronto a consegnarci una riflessione tragicomica su ciò che rende unica - nel bene e nel male - la vita nello Stivale.

Il secondo tragico libro di Fantozzi
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Materiale linguistico moderno

Villaggio, Paolo

Il secondo tragico libro di Fantozzi / Paolo Villaggio

Milano : Rizzoli, 2017

Abstract: Non bastano “novantadue minuti di applausi” per risollevare le misere sorti del ragionier Fantozzi, “fagottaccio di merda”. Nonostante la piccola felicità liberatoria del mitico episodio della Corazzata Potèmkin, la vita quotidiana della belva è sempre più umana, anzi, tragica: dal disastroso episodio del cane al ristorante giapponese a quella camicia da trentamila lire comprata per l’agognato pranzo con la signorina Silvani, dall’errore clamoroso della vacanza a Cortina con lo stupido e disinibito Calboni a quella gran bella giornata alle registrazioni di Can-zonissima: il secondo libro delle avventure di Fantozzi ha consacrato il successo di un personaggio immortale. Anzi, megagalattico.

Fantozzi
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Villaggio, Paolo

Fantozzi / Paolo Villaggio

Milano : BUR Rizzoli, 2017

Abstract: E' un tragico destino, quello del ragionier Fantozzi. “Fantocci” per i colleghi, “Pupazzi” per i superiori, con i quali è servile fino ai limiti dell’au-toumiliazione. La sua esistenza miserabile si consuma in una tragica cella della Megaditta, schifato da tutti; oppure a casa inchiodato davanti alla tv. È padrone assoluto del telecomando, talvolta è un’autentica belva umana, ma attraversa la vita come un’ininterrotta serie di sventure, armato delle proprie mutande ascellari e accompagnato da un caravanserraglio di indimenticabili personaggi: la moglie Pina ripugnante e fedele, la signorina Silvani, un "mostrino”, ma a lungo concupita, l’occhialuto Filini, la scimmiesca figlia Mariangela. Il capolavoro di Paolo Villaggio, il libro che ha dato vita al culto del ragionier Fantozzi

Robledo
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Materiale linguistico moderno

Zito, Daniele

Robledo / Daniele Zito

Roma : Fazi, 2017

Abstract: Lavorare senza essere pagati: un'usanza che per molti, specie all'inizio, rappresenta il pegno da pagare per accedere al mondo del lavoro. Ma se, anziché essere una tappa obbligata, fosse una scelta consapevole o, peggio, il frutto di un'ossessione? Se là fuori, cioè, ci fossero delle persone che lavorano per il semplice piacere di farlo, di recarsi ogni giorno nello stesso luogo, indossare una divisa e, per otto, nove, dieci ore, mescolarsi ad altri al solo scopo di dare un senso alle proprie giornate, sapremmo riconoscerle? Sapremmo capirle? Sapremmo narrare le loro storie? Robledo racconta di questi spettri, della loro caparbia determinazione, dei loro deliranti "percorsi di liberazione" e lo fa a partire dalle tracce che si sono lasciati alle spalle: notizie di cronaca, interviste, biglietti d'addio, pagine di diario che la loro organizzazione, nata per necessità, ha via via generato. Questo libro, però, è anche la storia di Michele Robledo, del primo che ha parlato (e forse inventato) il loro mondo, i loro volti, le loro utopie. Oscuro, grottesco, feroce, poetico, questo originalissimo romanzo dà corpo a un nuovo modo di spiegare le contraddizioni della società in cui viviamo, interrogando il lettore a ogni pagina è spiazzandolo, perché, come afferma lo stesso protagonista: Ogni versione è ugualmente plausibile. Tutte, però, possono essere confutate, e nessuna smentita del tutto. A chi credere, dunque? Di chi diffidare?

La soffiatrice di vetro
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Materiale linguistico moderno

Durst-Benning, Petra

La soffiatrice di vetro / Petra Durst-Benning ; traduzione dal tedesco di Alessandra Petrelli

[Vicenza] : BEAT, 2016

Abstract: A Lauscha, un piccolo villaggio tedesco immerso nei boschi della Turingia, gli abitanti si guadagnano da vivere da secoli allo stesso modo: soffiando il vetro. Una notte di settembre alla fine dell'Ottocento, però, il soffiatore Joost Steinmann muore inaspettatamente, lasciando le tre figlie - Marie, Ruth e Johanna - in ristrettezze economiche. Mentre Ruth pensa solo al bel giovane del villaggio che le fa gli occhi dolci e Johanna spera di trovare un impiego qualunque, Marie - la più piccola delle tre - ha un piano: diventare una soffiatrice di vetro, proprio come suo padre. Peccato, però, che a Lauscha la tradizione parli chiaro: solo gli uomini possono soffiare il vetro. Le donne devono occuparsi della decorazione e del confezionamento. Il buon senso vorrebbe che Marie lasciasse perdere. Invece la ragazza inizia a lavorare di nascosto, finché in paese non si diffonde la voce dell'arrivo di un nuovo misterioso soffiatore, e tutti accorrono per sapere chi si celi dietro quelle splendide e originalissime creazioni. Opera di una delle scrittrici di romanzi storici più affermate in Germania, "La soffiatrice di vetro" racconta la vicenda - ben scritta e impreziosita da un grande lavoro di documentazione - di tre sorelle costrette a lottare in un mondo chiuso alle novità e condizionato dai pregiudizi. Una storia che mostra come a volte i sogni si realizzano restando fedeli a se stessi e al proprio cuore

Posti in piedi
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Materiale linguistico moderno

Gauz

Posti in piedi / Gauz ; traduzione di Angelo Molica Franco

Roma : Elliot, 2016

Abstract: Ossiri è un brillante studente ivoriano che negli anni Novanta decide di emigrare in Europa in cerca di un'occupazione. Inizia così la sua avventura a Parigi alla scoperta della comunità, composta quasi esclusivamente da uomini neri immigrati, legata al lavoro di vigilantes nei grandi magazzini, lavoro per il quale si viene pagati per "stare in piedi" e controllare la clientela. Nelle lunghe ore trascorse tra i reparti del negozio, Ossiri guarda la società e ce la racconta con travolgente ironia, nella sua infinita varietà di abitudini, vezzi, inettitudini e assurdità da consumatori medi occidentali. "Posti in piedi" è una cruda ed esilarante fenomenologia della globalizzazione che, andando a ritroso negli anni, mostra cosa si cela oggi dietro a concetti come immigrazione, integrazione, benessere, tolleranza e lavoro.

Italia
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Materiale linguistico moderno

Franceschelli, Fabio Massimo

Italia : una danza macabra, tutta l'arte che ho dentro / Fabio Massimo Franceschelli

[S.l.] : Del Vecchio, 2016

Abstract: Italia. Giorni nostri. Nessuno può essere sicuro del proprio posto di lavoro. Diciassette lettere di cassa integrazione, più una - giustificatissima - di licenziamento, devono essere recapitate ai rispettivi destinatari. La consegna di tali missive scatena una rocambolesca girandola di avvenimenti, intrecciandosi alle minute vicende di un grande centro commerciale alla periferia di una città del Sud che affaccia sul mare, dove "si parla un dialetto stretto stretto fatto di ì, ù e ò accentate". È l'imponente supermercato La Cattedrale il microcosmo in cui si snodano i destini dei personaggi: un direttore connivente e succube del potere mafioso locale, un manager freddo e insensibile alla sofferenza dei lavoratori, che però si rivela anche ingenuo e sprovveduto, un attempato dongiovanni ossessionato dal sesso, una giovane promoter frustrata da un lavoro indecoroso, un sindacalista incapace di far fronte alla crisi, una guardia giurata perseguitata dai gabbiani, un ex artificiere ossessionato dall'11 settembre, e infine Italia, ostinata vecchina affondata nel proprio oscuro dialetto, che, apparentemente ai margini della modernità, sarà testimone coriacea del maelstrom degli eventi.

Malik
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Materiale linguistico moderno

Rachedi, Mabrouck

Malik : cronache della banlieue / Mabrouck Rachedi ; traduzione di Clizia Cevasco

Milano : Leone, 2015

Abstract: Malik è un vivace bambino della banlieue parigina con un grande sogno: diventare un calciatore professionista. Nel frattempo, condivide la noia e la desolazione della vita con i suoi due inseparabili amici: Salomon, Sam e Abdou. Seguendo le loro peripezie, dai 5 ai 26 anni, attraverso il degrado delle periferie e la dura legge della strada, l'autore ci conduce alla scoperta dei piccoli vizi e imbrogli che la società parigina occulta dietro lo splendore e i fasti delle grandi boutique d'alta moda. Cresciuto tra gelati rubati dopo la scuola e partite di calcio multietniche, Malik diventerà un brillante impiegato senza raccomandazione e sarà il primo a essere licenziato con il sopraggiungere della crisi, mentre il maldestro Sam, come calciatore, e Salomon, con gli affari, si arricchiranno. Anche l'amore non ha senso senza un lavoro, così Malik rompe la sua relazione con l'elegante Mélinda e raggiunge Abdou, che vive di spaccio nel suo umido scantinato. La strada della perdizione è molto breve e solo la morte del suo compagno per overdose convincerà Malik a ritrovarsi.

Posti in piedi
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Materiale linguistico moderno

Gauz

Posti in piedi / Gauz ; traduzione di Angelo Molica Franco

Roma : Elliot, 2015

Abstract: Ossiri è un brillante studente ivoriano che negli anni Novanta decide di emigrare in Europa in cerca di un'occupazione. Inizia così la sua avventura a Parigi alla scoperta della comunità, composta quasi esclusivamente da uomini neri immigrati, legata al lavoro di vigilantes nei grandi magazzini, lavoro per il quale si viene pagati per stare in piedi e controllare la clientela. Nelle lunghe ore trascorse tra i reparti del negozio, Ossiri guarda la società e ce la racconta con travolgente ironia, nella sua infinita varietà di abitudini, vezzi, inettitudini e assurdità da consumatori medi occidentali. Posti in piedi è una cruda ed esilarante fenomenologia della globalizzazione che, andando a ritroso negli anni, mostra cosa si cela oggi dietro a concetti come immigrazione, integrazione, benessere, tolleranza e lavoro.

Romanzi
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Materiale linguistico moderno

Di_Ruscio, Luigi

Romanzi / Luigi Di Ruscio ; a cura di Andrea Cortellessa e Angelo Ferracuti

Milano : Feltrinelli, 2014

Abstract: Luigi Di Ruscio è stato poeta e narratore. Dagli anni cinquanta è stato subito riconosciuto come un talento violento, dissacrante, che si è presto smarcato dall'etichetta sbrigativa di poeta-operaio per costruire una possente, vorticosa avventura letteraria che comincia dentro l'Italia ferita del dopoguerra. Quando Di Ruscio, nel 1957, lascia le Marche per trasferirsi in Norvegia, dove ha lavorato e costruito una famiglia, le sue prose si fanno ancora più intense e febbricitanti. La sua lingua, esiliata, si apre, si scardina, si reinventa. Il ritmo si fa convulso e netto. Non meno di scrittori come Gadda, D'Arrigo, Roversi e Pagliarani, Di Ruscio finisce per dare corpo a opere che, come dice Andrea Cortellessa, recano su di sé le macchie, gli urti, le ferite della storia: termometri sempre in azione, segnavento che non si fermano mai; e che, così a lungo esposti all'infuriare degli eventi, si rivelano anche accumulatori, giacimenti, immensi archivi viventi d'una storia che continua a passare senza essere mai passata del tutto. Palmiro, Cristi polverizzati, Neve nera e Apprendistato, raccolti per la prima volta insieme in questo volume, ben corrispondono a quelle che l'autore ha chiamato memorie romanzesche - una complessa, beffarda immagine dell'Italia degli anni cinquanta, l'unica Italia che lo scrittore ha di fatto conosciuto.

Germinale
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Materiale linguistico moderno

Zola, Emile

Germinale / Émile Zola ; traduzione di Stefano Valenti

Milano : Feltrinelli, 2013

Abstract: Étienne Lantier, figlio di Gervaise Macquart, trova impiego nelle miniere del Nord della Francia, all'epoca della Prima rivoluzione industriale. Sconvolto dalle durissime condizioni di vita dei minatori, dagli infiniti turni di lavoro, dalle paghe magre, Étienne organizza i suoi compagni di lavoro in uno sciopero lungo alcuni mesi. Accanto a lui si muove anche Suvarin, un macchinista russo fattosi operaio per amore del popolo. Il contrasto sulle modalità di azione politica che dividono i due ben rappresenta le due diverse polarità presenti all'interno del movimento operaio nell'Ottocento: da una parte quindi Etienne vicino al socialismo e all'Internazionale appena fondata da Marx, dall'altra Suvarin più prossimo al nichilismo anarchico e in particolare al pensiero di Bakunin. Alla fine, durante la repressione cruenta di un'altra sommossa operaia, Etienne finirà intrappolato in una galleria, dove morirà in una drammatica scena l'amata Catherine. L'eccidio di lavoratori con cui lo sciopero si chiude è in realtà il primo seme di quella primavera di giustizia ed eguaglianza evocata dal titolo. Nel calendario della Francia rivoluzionaria, difatti, Germinale è il mese che segna il ritorno della primavera, della rinascita della natura. Pubblicato nel 1885, Germinale è uno dei romanzi più celebri di Zola, se non di tutta la letteratura francese dell'Ottocento; un accurato affresco storico ma soprattutto un esempio indimenticabile della potenza narrativa dello scrittore.

Apprendista per caso
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Materiale linguistico moderno

Swarup, Vikas

Apprendista per caso / Vikas Swarup ; traduzione di Seba Pezzani

Parma : U. Guanda, 2013

Abstract: Per Sapna Sinha è l'occasione della vita: lasciare l'impiego da commessa e l'appartamento alla periferia di Delhi che condivide con la madre e la sorella per diventare amministratore delegato di una delle più grandi aziende indiane, un colosso da dieci miliardi di dollari. Il colpo di fortuna arriva dall'incontro casuale con Vinay Mohan Acharya, estroso presidente e fondatore del Gruppo ABC, uno degli uomini più ricchi del Paese. Per ottenere il posto, con relativo stipendio da favola, Sapna deve superare sette test, sette sfide che prenderanno forma una dopo l'altra nella sua vita di tutti i giorni e ne metteranno alla prova il carattere, il sangue freddo, il coraggio, la capacità di guidare e motivare gli altri, insomma tutte le doti di un bravo amministratore delegato. Lungo il percorso Sapna incontrerà personaggi di ogni genere, tra cui una gandhiana cleptomane e un commissario appassionato di poesia, una folla di contadini decisi a linciarla e un gruppo di aspiranti star di un reality. Si troverà a fronteggiare alcune grandi piaghe del suo Paese - come la corruzione, il lavoro minorile, i matrimoni combinati e il traffico di organi -, ma soprattutto imparerà a conoscere se stessa, le proprie qualità e i propri limiti, correndo con tutte le forze verso il traguardo, nonostante il terribile sospetto di essere soltanto una pedina nelle mani di un miliardario annoiato, la malcapitata protagonista di un passatempo crudele.

Carbonia
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Materiale linguistico moderno

Balestrini, Nanni

Carbonia : eravamo tutti comunisti / Nanni Balestrini

Milano : Bompiani, 2013

Abstract: Carbonia è una storia di lotta alla luce delle lampade e all'ombra del carbone, è la storia di un minatore e della rabbia che lo unisce ai suoi compagni. Un racconto che inizia sulle navi bombardate dagli americani nella prima guerra mondiale e prosegue nei campi di lavoro della Germania nazista, dove a scandire il giorno e la notte ci sono la voglia di sopravvivere, la vergogna del male, la scelta di resistere. Gli anni del ritorno sono il tempo della ricostruzione, dei viaggi fatti e sognati nel miraggio di condizioni di lavoro migliori, dell'Australia e della Sardegna, isole dell'ingiustizia. Nelle miniere di Carbonia la guerra si combatte nei tunnel, nei pozzi, sui nastri che trasportano carbone e vite umane, e gli operai in trincea difendono il lavoro, la casa, persino se stessi.

Se Steve Jobs fosse nato a Napoli
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Materiale linguistico moderno

Menna, Antonio

Se Steve Jobs fosse nato a Napoli / Antonio Menna ; prefazione di Pino Aprile

[Milano] : Sperling & Kupfer, 2012

Abstract: Due ragazzi chiusi in un garage si inventano il computer del futuro: leggero, veloce, dal design innovativo, che non si blocca e non prende virus. Se fossimo in America, la storia avrebbe un lieto fine, fatto di soldi, gloria e successo. È andata così a Steve Jobs e alla sua Apple. Ma siamo a Napoli, dove il genio non basta a cambiare un destino. Lo sanno bene Stefano Lavori e Stefano Vozzini, due ragazzi dei Quartieri Spagnoli, che per avviare l'attività e vendere il loro rivoluzionario computer si scontrano con il peggio del Belpaese: in Italia i prestiti si fanno solo a chi ha già i soldi, le regole sono scritte per gli scemi perché i furbi se le scrivono da soli, i bandi li vincono gli amici di amici, la burocrazia chiude un occhio su chi è ben ammanigliato, ma li tiene spalancati sui poveracci. E ammettendo che i due guaglioni siano abbastanza affamati e folli da non arrendersi, quando ci si mette di mezzo la camorra il loro sogno va letteralmente in fumo. O, almeno, così sembra. Questo racconto, tanto amaro quanto esilarante, è nato come post sul blog dell'autore e in poche ore ha fatto il giro del mondo prima di diventare un libro. Antonio Menna spiega in modo divertito e insieme spietato la condizione di un Paese che sguazza nei suoi mali e incoraggia le buone idee ad andarsene. E ci svela perché da noi la Apple non sarebbe mai nata. E forse Steve Jobs sarebbe finito a vendere le pezze al mercato. Prefazione di Pino Aprile.

La centrale
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Materiale linguistico moderno

Filhol, Élisabeth

La centrale / Elisabeth Filhol ; traduzione di Maurizio Ferrara

Roma : Fazi, 2011

Abstract: Uno dei tanti operai a contratto delle centrali nucleari francesi, dove l'impiego è spesso a progetto, racconta la sua quotidianità. Il suo rapporto con un lavoro ad altissimo rischio; le ragioni che lo hanno condotto a scegliere una professione in apparenza così diversa dalle altre e invece, come ogni altra, dominata da una pura logica di mercato. Una vita senza fissa dimora, da una centrale all'altra, fino a quando la contaminazione non arriva al livello di guardia, la carne si avvelena ed è necessario smettere, anche se solo per un po'. Carne da reattore: perché questo è Yann, il narratore, e questo sono i suoi compagni, una confraternita di lavoratori nomadi, precari, uniti dalla consapevolezza del pericolo, dalla minaccia dell'irradiazione, della sovraesposizione. Una minaccia che grava su tutti loro. Su tutti noi. Al centro di questo breve romanzo si accampa l'impianto nucleare, uno spaventoso, indifferente Moloch che divora i suoi operai. La centrale, fredda ed enorme, impenetrabile, indistruttibile: un corpo di cemento grigio nel cui nucleo si nasconde un'energia colossale, contenuta in un confinamento che chiede solo di essere infranto, per mostrarne il valore.

I grandi romanzi
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Materiale linguistico moderno

Hugo, Victor

I grandi romanzi / Émile Zola ; cura e introduzione di Riccardo Reim

Ed. integrali

Roma : Grandi tascabili economici Newton, 2011

Abstract: Émile Zola volle esser lo storico della vita privata della sua epoca (Secondo Impero e Terza Repubblica) così come Balzac lo era stato della Restaurazione e della Monarchia di luglio. Ma se La commedia umana gli suggerisce il progetto e le dimensioni dell'opera, peculiare di Zola è il tentativo di interpretare i fenomeni morali e sociali attraverso le dottrine - alquanto semplificate - di Taine, di Darwin e di Claude Bernard. Lo scrittore, però, non si lascia mai realmente legare le mani da alcuna teoria; anzi, l'enorme interesse artistico e storico che il grande ciclo dei Rougon-Macquart (cui appartengono i romanzi raccolti nel volume tranne Thérèse Raquin e il lungo racconto L'attacco al mulino) ancora conserva, deriva proprio dalla salutare contraddizione tra l'ingenuo i schematismo del metodo e il temperamento dell'autore, la sua accesa immaginazione, la sua indomabile indisciplina emotiva e stilistica. La sensibilità sociale e l'onestà intellettuale di Zola riescono quasi sempre a superare i limiti del naturalismo positivistico e il facile culto del progresso, consentendogli di affrontare la differenza delle correnti decadentiste ed estetizzanti che dominavano ormai la letteratura) il conflitto fondamentale del suo tempo, ovvero la lotta tra classe proprietaria e proletariato. Il volume comprende, oltre a una bibliografia aggiornata, un repertorio degli adattamenti cinematografici, teatrali e televisivi delle opere di Zola inedito in Italia per vastità e completezza.

Fronte del porto
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Materiale linguistico moderno

Schulberg, Budd

Fronte del porto / Budd Schulberg ; con una nota di Goffredo Fofi ; traduzione di Alfonso Geraci

Palermo : Sellerio, 2010

Abstract: Fronte del porto, sia nella sua mitica versione cinematografica sia in quella letteraria, più violenta, più amara e pensosa, è tra le immagini simboliche persistenti di un'epoca. Fu letto come la rappresentazione della prepotenza mafiosa contro chi non si piega, nascosta sotto la superficie ordinata della metropoli moderna; e forse, più universalmente, della violenza della massa totalitaria contro il singolo. E in quest'ultima visione, incarnata nel controllo del sindacalismo criminale, fu più amato negli ambienti culturali lontani da ogni simpatia per il socialismo. La storia è quella del pugile fallito Terry Malloy, un portuale, parzialmente invischiato nel sistema, che trova la forza di ribellarsi, grazie all'amore della dolce Katie, sorella di una vittima del sindacato, e al sostegno morale dell'eroico Padre Barry. Oggi si può leggerlo con maggiore libertà: come una possente raffigurazione di un mondo del lavoro cacciato ai margini, e abbandonato alla lotta per la sopravvivenza. Il racconto è pieno di immagini sociologiche, di descrizioni precise della concorrenza per il posto di lavoro, del sistema del caporalato, e dell'uso cinico fattone dai tecnocrati. E, in questo, contiene il malinconico messaggio di quanto disperata sia, in un mondo siffatto, la ribellione solitaria, che può nutrirsi di rapide vampate di tenerezza e di eroismo.

Germinale
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Materiale linguistico moderno

Zola, Emile

Germinale / Émile Zola ; traduzione e introduzione di Elisabetta Minervini ; con un saggio di Henry James

Milano : Mondadori, 2010

Abstract: Nel calendario della Francia rivoluzionaria, Germinale è il mese della fioritura, del rinnovamento della natura. Un titolo ricco di delicate suggestioni, quindi, per il tredicesimo romanzo del ciclo dei Rougon-Macquart, che sembra però cozzare con l'ambientazione cupa e dolorosa e con i toni a tratti di feroce polemica della narrazione. Étienne Lantier, figlio di Gervaise Macquart, trova impiego nelle miniere del Nord della Francia, all'epoca della prima rivoluzione industriale. Sconvolto dalle durissime condizioni di vita dei minatori, Étienne organizza la resistenza, ma lui stesso, insieme alla ragazza di cui è innamorato e al rude amante di lei, finirà per rimanere intrappolato in una galleria. In apparenza un fallimento, l'eccidio di lavoratori con cui lo sciopero si chiude è in realtà il primo seme di quella primavera della giustizia e dell'uguaglianza tra gli uomini evocata dal titolo. Pubblicato nel 1885, Germinale è uno dei romanzi più celebri di Zola, se non di tutta la letteratura francese dell'Ottocento; un accurato affresco storico ma soprattutto un esempio indimenticabile della potenza narrativa di Zola. Lo disse Oscar Wilde: In Germinale c'è qualcosa di epico. La postfazione è di Henry James.