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Venti anni di legge Biagi
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Materiale linguistico moderno

Venti anni di legge Biagi / a cura di Michele Tiraboschi

[Bergamo] : Adapt University Press, 2023

Abstract: A venti anni dalla entrata in vigore della l. 14 febbraio 2003, n. 30, in assenza di strumenti di monitoraggio, compete ai Maestri della materia dare una valutazione di questa legge e della esperienza su di essa maturata. Nessuna istanza celebrativa, dunque. Se mai la consapevolezza di dover offrire alle nuove generazioni di giuristi del lavoro una valutazione non di parte e un saldo ancoraggio nella tradizione. Come nani sulle spalle di giganti, grati della testimonianza di alcuni dei Maestri della materia, nello sforzo necessario di guardare più lontano di quanto siamo sin qui riusciti a fare come comunità scientifica nel non facile compito di tracciare nuove rotte per il diritto del lavoro del futuro. Questo era il messaggio centrale della “legge Biagi”, nella sua tensione ideale volta a guardare le tutele e le norme del lavoro non in astratto ma dal punto di vista del dato di realtà e cioè della loro effettività. E questo è il messaggio ancora oggi attuale e condivisibile di questa riforma: lo sforzo di costruire assieme, seppure in termini dialettici ma sempre propositivi, il futuro del lavoro al di là delle singole soluzioni tecniche e di dettaglio adottate. Prefazione di Maurizio Del Conte.

La scuola va alla guerra
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Mazzeo, Antonio

La scuola va alla guerra : inchiesta sulla militarizzazione dell'istruzione in Italia / Antonio Mazzeo

[Genova] : Manifestolibri, 2024

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Abstract: Dove va la scuola italiana? Alla guerra... Contemporaneamente alla progressiva privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, si assiste oggi a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all’obbedienza perpetua. Nelle scuole di ogni ordine e grado si sperimentano comportamenti, percorsi e curricula formativi del tutto subalterni alle logiche di guerra e agli interessi politico-militari e geostrategici interalleati.

Il salario minimo non vi salverà
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Balzano, Savino

Il salario minimo non vi salverà / Savino Balzano ; prefazione di Lidia Undiemi

Roma : Fazi, 2024

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Abstract: Qualcosa non torna in ciò che si continua a ripetere sul salario minimo legale. A proporre la legge sono quelli che per decenni hanno falcidiato il mondo del lavoro, impoverendolo e precarizzandolo. L’Unione Europea, che avrebbe ispirato la riforma, ha imposto al nostro paese una politica economica austera che ha desertificato il mercato del lavoro e reso più difficile per tante persone vivere una vita libera e dignitosa. Le forze politiche che da tempo perseguono un’agenda lontanissima dalla Costituzione – e lo stesso si può dire del grande sindacato tradizionale –, oggi si autorappresentano come paladine delle lavoratrici e dei lavoratori italiani. Persino Confindustria e la Banca d’Italia, da sempre sensibili al tema della moderazione salariale, non oppongono resistenza: è tutto molto strano. Davvero si pensa di poter porre rimedio a trent’anni di attacchi al lavoro con un colpo di bacchetta magica? In questo libro Savino Balzano, forte della sua esperienza di sindacalista, mette in luce come lo strumento del salario minimo legale non abbia alcuna possibilità di risolvere i problemi radicali e profondissimi che hanno causato il crollo dei salari in Italia. Anzi, tutto induce a ritenere che una legge potrebbe provocare effetti persino controproducenti, livellando verso il basso le retribuzioni di coloro i quali oggi sono sopra la soglia minima prevista. Come sottolinea Lidia Undiemi nella sua prefazione: «Introdurre il salario minimo legale senza mettere in discussione la supremazia delle politiche neoliberiste significa porre le basi per una ulteriore spinta verso la diffusione di lavori precari e malpagati». Per Balzano è sulle cause, storiche e recenti, che bisogna soffermarsi a riflettere per individuare una soluzione, tutt’altro che semplice o facile, al problema. Ecco lo scopo di questo agile e illuminante pamphlet: sfatare i miti, individuare le trappole, smascherare gli impostori, per indicare una via alternativa che necessiterà dell’impegno e dello sforzo di tutti.

Capitalisti silenziosi
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Mania, Roberto

Capitalisti silenziosi : la rivincita delle imprese familiari / Roberto Mania

[S.l.] : EGEA, 2024

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Abstract: Allo spontaneismo disordinato che ha guidato il boom degli anni Ottanta, caratterizzato da rapporti a tratti incestuosi con la finanza e la politica, si è sostituito un sistema strutturato di medie imprese, innovative, globalizzate, patrimonialmente solide, digitalizzate, (tendenzialmente) green. E soprattutto, nella maggioranza dei casi, a salda proprietà familiare. Di fronte alla crisi provocata dalla pandemia hanno dimostrato di saper reagire, adattandosi al nuovo scenario, salvaguardando l’occupazione e mantenendo le fabbriche aperte. Non era scontato e, invece, è stata la rivincita del capitalismo familiare. La famiglia, anello forte della società, è anche protagonista principale del sistema produttivo. Ma chi sono i neocapitalisti familiari? Si chiamano Vacchi, Bombassei, Fumagalli, Bauli, Rana, Marcegaglia. Parlano poco e solo delle proprie aziende, disdegnano la politica, non amano la finanza, rischiano la quotazione in Borsa. Vanno raramente in televisione. Si sono aperti ai manager esterni. Competono con qualità nei mercati globali e restano ancorati al territorio. Hanno studiato, sono europeisti e antipopulisti. Non sono i nuovi poteri forti. Hanno cambiato le proprie aziende in multinazionali tascabili, migliorandole e rafforzandole. Non è il vecchio capitalismo familiare che ritorna: è un’altra storia che merita di essere raccontata.

Violare gli spazi
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Esu, Aide

Violare gli spazi : militarizzazione in tempo di pace e resistenza locale / Aide Esu

[S.l.] : Ombre Corte, 2024

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Abstract: Sole, spiagge, mare e natura selvaggia è l’iconografia turistica della Sardegna, una narrazione che stride con la realtà della militarizzazione del suo territorio. Dalla fine degli anni Cinquanta l’isola è un hub strategico per i test sulle armi e per l’addestramento delle forze armate italiane e della Nato. Il suo destino militare l’accomuna ad altre isole, dal Mediterraneo al Pacifico, anch’esse assoggettate a opacità istituzionali e a forme di estrattivismo, dipendenza ed esclusione, ma anche produttrici di cicliche forme di resistenza e nuove soggettività. Le dinamiche decisionali interstatali, l’uso di dispositivi discorsivi per la costruzione del consenso fondato sulla contrapposizione modernità-arretratezza, le conseguenze delle attività addestrative e sperimentali sull’ambiente e sulla salute, l’emergere del rischio nella sfera pubblica locale contrapposta alla minimizzazione del rischio da parte delle istituzioni, le forme di resistenza locali sono i diversi piani della militarizzazione presi in esame dal testo. Queste letture contribuiscono a svelare le ambiguità, i dinieghi e i mancati riconoscimenti del diritto alla salute e alla tutela ambientale originati dalla militarizzazione in tempo di pace. Mostrano, inoltre, come gli intrecci dei dispositivi giuridici, degli esiti tecnico-politici e delle relazioni interstatali siano riconducibili, in materia militare, a una compromessa sovranità italiana.

Destra sinistra e viceversa
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Caporale, Antonello - Merlo, Salvatore

Destra sinistra e viceversa : catalogo breve delle virtù nascoste dei progressisti / Antonello Caporale, Salvatore Merlo. Destra sinistra e viceversa : catalogo breve dei peggiori vizi dei conservatori / Antonello Caporale, Salvatore Merlo

Venezia : Marsilio, 2024

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Abstract: Un incalzante canto-controcanto in cui si mescolano passione e moderazione, pragmatismo e ideali, critiche e proposte, nella convinzione che «ogni democrazia avrebbe bisogno di una sinistra progressista, riformista, anche radicale nelle scelte, e di una destra liberale e aperta al mondo, rigorosa nei suoi riferimenti costituzionali». Destra e sinistra ormai pari sono? O restano due visioni alternative del mondo? E quali battaglie ciascuna dovrebbe portare avanti per il bene dell’Italia? Due elettori riluttanti e apolidi dialogano l’uno con la destra e l’altro con la sinistra, spronandole a mettere a frutto quelle che individuano come occasioni. Salvatore Merlo vede nella prova di governo l’opportunità per sviluppare in Italia una destra conservatrice moderna, mai esistita prima. Antonello Caporale invoca un campo progressista capace, proprio perché all’opposizione, di recuperare il rapporto con le persone, per cambiare passo e svoltare finalmente a sinistra. Adottando una «prospettiva rovesciata» – letteralmente – su problemi e punti di forza del Paese, invitano ad abbandonare i fantasmi del passato, indicano programmi da attuare e bisogni urgenti a cui rispondere.

Eredità e testamento
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Bottero, Alessandro <giurista>

Eredità e testamento : la guida per capire le leggi italiane e le novità sulla successione, pagare meno tasse possibili, scrivere le ultime volontà, difendersi da esclusioni ereditarie / Alessandro Bottero

[S.l.] : Sprea, 2024

I manuali de le leggi illustrate ; 11

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Abstract: Tasse, eredità e condominio: tre tematiche attuali che toccano la vita della maggior parte della società, ma che spesso rappresentano grossi interrogativi di fronte ai quali è difficile trovare una risposta chiara. Manuali pratici e chiari permettono di guidare chiunque nel trovare soluzioni a domande comuni anche grazie agli esempi concreti. "Eredità e testamento" permette di sentirsi affiancati in un momento difficile e offre una base per pianificare una successione ereditaria o gestire un lascito. Lasciare i propri beni agli eredi designati, e poi gestire l’eredità, è materia estremamente complessa. Sono 25 secoli che se ne discute e si accumulano regole sempre più intricate su un tema già “caldo” per gli antichi romani ma che oggi deve tenere conto anche delle leggi europee. Qui troverai le risposte più aggiornate ai quesiti più comuni. Soluzioni rapide, senza giri di parole con tanti esempi pratici di temi fondamentali. Ogni volume è aggiornato con le leggi attuali previste per il 2023/2024.

Aprite il cervello
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Mazzotta, Davide

Aprite il cervello : analizziamo il Paese in cui viviamo immaginiamo quello in cui potremmo vivere / Davide Mazzotta

Milano : Rizzoli, 2024

Abstract: «In un Paese nel quale si tenta ogni giorno di tenere a bada le menti, informarsi è il primo atto politico da compiere. Analizziamo e combattiamo le politiche di oppressione, i pregiudizi di genere, il razzismo e il fascismo sempre più dilaganti in Italia. Siate la quotidiana opposizione, il preludio di una grande rivoluzione.» A che punto siamo in Italia con l’estensione dei diritti, con l’abbattimento degli stereotipi di genere, con il definitivo superamento della mentalità e delle nostalgie fasciste? Cosa ne è stato del Ddl Zan, che avrebbe dovuto finalmente dotare anche il nostro Paese di una legge contro l’omobitransfobia e che invece, dopo essere stato bocciato al Senato nel 2021, è uscito dall’agenda politica? E cosa ne è stato della presunta “emergenza immigrazione”, sventolata per anni dalla destra a colpi di fake news? L’impressione, netta e chiara, è che, complice la presenza al governo dei partiti di destra, stiamo vivendo un autentico autunno delle nostre libertà. Con rabbia, ma mai con rassegnazione, con coraggio, lucidità e speranza, in Aprite il cervello Davide Mazzotta traccia il triste panorama dell’Italia di oggi – anche attraverso il confronto con la situazione degli altri Paesi –, prova a immaginare un futuro migliore e ci chiama a raccolta per costruirlo insieme. Nella convinzione che è dal basso, dal vissuto quotidiano di ognuno di noi, che può e deve nascere il cambiamento. La stessa convinzione che ha decretato il successo del suo profilo Instagram, che ha raggiunto attualmente quasi 800.000 follower e che costituisce, per tantissime persone di tutte le età, una sorta di imprescindibile rassegna stampa, un commento puntuale e autorevole ai principali fatti politici del giorno, un baluardo contro la deriva del nostro Paese in termini di perdita di diritti civili, disuguaglianze, rigurgiti fascisti, razzisti e omofobi.

Il pasto gratis
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De Romanis, Veronica

Il pasto gratis : dieci anni di spesa pubblica senza costi apparenti / Veronica De Romanis

Milano : Mondadori, 2024

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Abstract: Quando nel 2011 la crisi dello spread porta alla nascita del «governo dei professori», il nuovo esecutivo con a capo Mario Monti interviene con tagli e inasprimenti della pressione fiscale. Misure che riescono a mettere sotto controllo i conti pubblici, rivelandosi però altamente impopolari. Gli esecutivi che da allora si sono succeduti alla guida del Paese, diversi per composizione e agenda politica, hanno avuto un tratto comune, quello di voler porre fine all'«austerità». E di tornare a spendere, se possibile senza alcun vincolo, distribuendo risorse prese a prestito a beneficio di famiglie e cittadini. A una sola condizione, però: che tali interventi venissero presentati sempre e in ogni caso privi di costi, come se il debito pubblico non fosse anche il debito degli italiani. Una tentazione che si è rivelata irresistibile. Un vizio bipartisan. Un collante straordinario che ha trovato tutti d'accordo. Perché servire pasti gratis, facendo passare il messaggio che a nessuno alla fine spetti saldare il conto, genera consenso e fa vincere le elezioni. Non importa se questa attitudine rappresenta una scelta miope, irresponsabile e profondamente iniqua, che peserà sul futuro delle giovani generazioni. Promettere la luna, infatti, è un modo facile per arrivare al potere. Ma la verità è che non esistono pasti gratis. E quando le illusioni svaniscono, quando gli espedienti contabili non bastano più, il rischio è che il prezzo più alto lo paghi la democrazia.

Cento giorni che non torno
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Furlanetto, Valentina

Cento giorni che non torno : storie di pazzia di ribellione e di libertà / Valentina Furlanetto

Roma ; Bari : Laterza, 2024

Abstract: Questa è la storia di Franco Basaglia, nato nel 1924, figura rivoluzionaria che ha dimostrato che i ‘pazzi’ potevano vivere fuori dagli istituti e che ha lottato per il superamento degli ospedali psichiatrici. Ma è anche la storia di Rosa, coetanea di Basaglia, una giovane donna nata e cresciuta non lontano da lui, che viene investita da un’auto e che da quel momento combatte con le crisi epilettiche e con la malattia mentale. Rosa per tutta la vita affronta il manicomio, l’elettroshock, l’uso massiccio di psicofarmaci, l’assenza di diritti civili, lo stigma. «Cento giorni che non torno», ripete a una delle figlie che la va a trovare in manicomio di nascosto, perché una madre internata è una vergogna. Le due vite di Franco e Rosa corrono parallele in un secolo in cui l’approccio alla malattia mentale cambia profondamente. Con l’approvazione della legge 180 si apre una stagione di speranze, ma l’iniziale entusiasmo lascia spazio presto alla lotta delle famiglie con servizi pubblici sottodimensionati, alla preoccupazione per i Tso violenti, alla diffusione di un ‘manicomio chimico’. Valentina Furlanetto ci accompagna, con la lucidità della cronista e la sensibilità della scrittrice, in un viaggio tra dolore, vergogna, voglia di libertà.

Gli italiani e la soluzione finale
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Jennings, Christian

Gli italiani e la soluzione finale : chi si oppose ai nazisti? e come? / di Christian Jennings ; traduzione di Paolo Lucca e Giuseppe Maugeri

Milano : Longanesi, 2024

Abstract: Attingendo a materiali d'archivio inediti in Italia, Germania, Vaticano, Svizzera, Regno Unito e Usa, questo libro racconta la storia di chi ha rischiato la propria vita per salvare quella di centinaia di persone. Italia, Seconda guerra mondiale. Quando Hitler diede l'ordine ai suoi ufficiali di attuare la «soluzione finale della questione ebraica», furono molti gli italiani – spesso ingiustamente dimenticati – che con incredibili azioni di ingegno e di coraggio garantirono la salvezza a centinaia di persone. Christian Jennings si è messo sulle tracce di queste persone e ha scoperto i loro nomi e le loro storie: il primario del Fatebenefratelli di Roma, Giovanni Borromeo, che ha inventato un'inesistente malattia infettiva altamente contagiosa, la Sindrome K, per salvare centinaia di ebrei dalla deportazione; il ciclista Gino Bartali, che consegnava messaggi ai partigiani tenendoli nascosti nella canna della sua bicicletta; don Francesco Repetto, che ha offerto riparo a centinaia di ebrei nelle case, nelle chiese, nei conventi dei paesi liguri; l'adolescente Ernestina Madonini, che ha salvato dalla deportazione la coetanea Eugenia Cohen nascondendola nella soffitta della sua casa nel cremonese.

Vite ferme
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Boccagni, Paolo

Vite ferme : storie di migranti in attesa / Paolo Boccagni

Bologna : Il mulino, 2024

Abstract: Hanno sfidato il deserto e il mare in cerca di un nuovo inizio. All'orizzonte c'è la speranza di una vita normale, libera dal peso di essere nati nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Cosa succede in un luogo in cui, come dicono tutti, non accade nulla? Le vite ferme abitano un ex motel di una periferia urbana, che parla per migliaia di altri luoghi di accoglienza e di confinamento. Nelle sue stanze si svolgono storie che dovrebbero restare invisibili, silenziose, ai margini della città. Nei suoi spazi di quotidianità si dipana l'intreccio di ricordi, abitudini, gusti, paure, speranze e aspirazioni di quegli abitanti precari. Sono quasi tutti ragazzi di vent'anni, neri, africani, richiedenti asilo, sopravvissuti a viaggi detti della disperazione, ancora in attesa di sapere se avranno il permesso di vivere nel paese in cui si trovano da anni. Nella struttura si dorme, si cucina, si gioca, si prega, si litiga, si sta come ospiti che devono meritarsi i diritti di cui godono. Basato su un paziente lavoro etnografico, il libro racconta la vita d'ogni giorno dei migranti con le loro stesse parole, fatte di desideri e di frustrazioni, di sogni e di incubi, di presenza e di assenze.

Democrazia afascista
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Pedullà, Gabriele - Urbinati, Nadia

Democrazia afascista / Gabriele Pedullà, Nadia Urbinati

Milano : Feltrinelli, 2024

Abstract: Anche se in Italia è probabilmente più facile afferrarne i tratti, “democrazia afascista” è uno dei nomi possibili di un fenomeno che trascende la nostra storia nazionale e che, pure per questa ragione, merita di essere analizzato a fondo. La democrazia afascista – una forma di autocrazia elettiva – è un fenomeno recente e in qualche modo inedito. Anche se nei paesi occidentali i primi segnali di una trasformazione delle regole del gioco democratico risalgono agli anni settanta del secolo scorso, oggi la sua avanzata è particolarmente evidente in Italia, dove il fascismo è nato e dove, soprattutto, nel 2022 gli elettori hanno per la prima volta consegnato il governo del paese a un partito ideologicamente legato al ventennio dittatoriale. La crisi dei principi ispiratori delle carte costituzionali introdotte all’indomani del secondo conflitto mondiale non riguarda però soltanto l’Italia, tanto da indurre studiosi e opinionisti a parlare di un generale arretramento delle democrazie verso forme autoritarie. È indispensabile quindi mettere a fuoco i tratti fondamentali di questa variante oltremodo insidiosa, che mette a repentaglio le conquiste politiche e sociali del secondo Novecento: per l’appunto la democrazia afascista. Di fronte alla sfida lanciata dalla destra radicale alla democrazia costituzionale, fondata sui diritti e sulla limitazione del potere politico, è necessario, tuttavia, non cedere a facili nostalgie. Si tratta, piuttosto, di volgere lo sguardo al futuro, rivendicando, specialmente per i più giovani, la straordinaria attualità delle promesse di quella che fu – e in parte è ancora – la democrazia antifascista. Ma per fare ciò occorre prima comprendere da dove viene, e cosa promette di essere, il nuovo assetto che da qualche anno minaccia di prendere piede a tutte le latitudini del globo, nel nome della funzionalità del sistema e della governabilità.

Palla al centro
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Renzi, Matteo

Palla al centro : la politica al tempo delle influencer / Matteo Renzi

Milano : Piemme, 2024

Abstract: Un libro che - come da tradizione - farà parlare di sé e farà molto rumore non solo mediatico. Matteo Renzi irrompe nel dibattito politico con un nuovo libro ricco di rivelazioni sul primo anno di governo Meloni e sulle prossime sfide che lo attendono. Matteo Renzi continua a essere un protagonista assoluto della politica italiana. In questo libro battagliero, coraggioso, ricco di aneddoti e rivelazioni scottanti sulle vicende politiche degli ultimi dodici mesi riflette sul momento storico che stiamo vivendo, sulle sfide che ci attendono come Paese, ma soprattutto rilancia le sue battaglie, le sue convinzioni, il suo punto di vista sulle cose, sempre in direzione ostinata e poco conforme al mainstream, anche in Europa. E sulla necessità di sviluppare idee forti senza inseguire solo la polemica del giorno come fanno le influencer, le influencer della moda ma anche quelle (e quelli) della politica. Perché le idee di oggi segneranno indelebilmente il futuro dell'Italia, attesa ad affrontare problemi troppo grandi per una classe politica così polarizzata, così divisa sulle questioni fondamentali. Un libro che - come da tradizione - farà parlare di sé e farà molto rumore non solo mediatico.

Comunità energetiche rinnovabili CER: strategie norme e applicazioni
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Comunità energetiche rinnovabili CER: strategie norme e applicazioni : tecnologie valutazioni economico-finanziarie e casi applicativi / a cura di Fabiana Cambiaso

[S.l.] : Maggioli, 2024

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Abstract: Questo manuale analizza le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sotto ogni aspetto: normativo, tecnologico, progettuale, organizzativo, economico e gestionale, con l'obiettivo di offrire al lettore, in un unico testo, un panorama esaustivo sull'argomento. L'opera affronta la parte strategica e normativa, ma offre al lettore anche considerazioni più strettamente tecniche con richiami ai regolamenti da osservare per la realizzazione di una Comunità Energetica Rinnovabile. Sono presenti anche gli aspetti economici e finanziari alla base della costituzione di una CER e un'ampia rassegna di casi studio e best practice, che traducono operativamente l'iter per la nascita di questi soggetti. Gli autori si sono soffermati anche nell'illustrare analiticamente le varie fonti di energia rinnovabile (fotovoltaica, eolica, da biomasse, ecc.) e le tecnologie specifiche attraverso le quali viene prodotta l'energia a beneficio di una comunità. L'opera si rivolge a tutti gli operatori (privati, imprese, progettisti, operatori del diritto e della p.a.) coinvolti nell'organizzazione e nell'implementazione di una comunità energetica rinnovabile, dalle più piccole alle più estese. Attualmente questa pubblicazione è l'unica nel panorama nazionale capace di illustrare a tutto tondo i diversi e complessi aspetti delle CER, grazie alla collaborazione nella sua stesura di molteplici professionalità, coordinate da Fabiana Cambiaso di ANTEL (l'associazione nazionale che riunisce i tecnici degli enti locali), che hanno contribuito fattivamente alla definizione degli scopi e dei contenuti dell'opera.

45 milioni di antifascisti
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Oliva, Gianni

45 milioni di antifascisti : il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il Ventennio / Gianni Oliva

Milano : Mondadori, 2024

Abstract: «In Italia sino al 25 luglio c'erano 45 milioni di fascisti; dal giorno dopo, 45 milioni di antifascisti. Ma non mi risulta che l'Italia abbia 90 milioni di abitanti»: la frase attribuita a Winston Churchill fotografa con la forza del sarcasmo la condizione di un paese che nel 1940 è entrato in guerra inneggiando all'aggressività fascista e tre anni dopo se ne è prontamente dimenticato. Dopo la Conferenza di Pace di Parigi del 1946, tutte le responsabilità della disfatta vengono infatti attribuite esclusivamente a Mussolini, ai gerarchi e a Vittorio Emanuele III. Una volta eliminati i primi a Dongo e in piazzale Loreto ed esautorata la monarchia con il referendum del 2 giugno, l'Italia può riacquistare la sua presunta integrità politica e morale usando la Resistenza, opera di una minoranza, come alibi per assolversi dalle responsabilità del Ventennio. Quando i perdenti salgono sul carro dei vincitori la memoria storica viene spazzata via e ha inizio una nuova stagione. Per eliminare una classe dirigente bisogna però averne un'altra a disposizione: come defascistizzare tutto e tutti se in quegli anni pressoché tutto e tutti erano stati fascisti? La rottura con il passato si rivela così un brusco e disarmante riciclo senza pudore di uomini, di strutture e di apparati: come nel caso eclatante di Gaetano Azzariti che, da presidente del Tribunale della Razza, massimo organismo dell'aberrazione razziale, diventa vent'anni dopo presidente della Corte costituzionale, massimo organismo di garanzia della democrazia, senza che nessuno gli abbia chiesto di ritrattare, né il monarchico Badoglio, né il comunista Togliatti, né il democristiano Gronchi. Gianni Oliva ci costringe, ancora una volta, a guardare alla storia con onestà, facendo luce su quanto i «conti non fatti sul passato» pesino ancora sul presente.

A forza di essere vento
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Materiale linguistico moderno

Nencioni, Chiara

A forza di essere vento : la persecuzione di rom e sinti nell'Italia fascista / Chiara Nencioni ; prefazione di Luca Bravi ; postfazione di Noell Maggini

Pisa : ETS, 2024

  • Non prenotabile
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Abstract: «Ci mandavano a morire, ci mettevano su questi vagoni senza mangiare, senza bere, e questi rom andavano allegri, chi prendeva la fisarmonica, chi il violino, chi la chitarra e cantavano. Dicevano Ci mandano a lavorare, invece dove li mandavano? Auschwitz!». Cosa sappiamo del Porrajmos (o Samudaripen), la persecuzione di sinti e rom perpetrata anche nel nostro Paese? Molto poco, troppo poco. Mandati a morire nei lager del Terzo Reich dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, uccisi in Croazia dai collaborazionisti Ustaša o espulsi dal confine orientale in Italia, rinchiusi in campi di concentramento lungo tutta la penisola, questa era la sorte degli zingari. A forza di essere vento - scrive Luca Bravi nella prefazione - «ha il merito indiscusso di aver dato in stampa le parole che testimoni diretti della persecuzione fascista, sinti e rom, avevano affidato a interviste e ad un'oralità che rischiava d'andar perduta. Ne scaturisce una voce di comunità, come di frequente succede quando si tratta di queste popolazioni, che chiede essenzialmente di essere ascoltata». Si tratta di una storia dal basso che ripercorre i tanti rivoli di una vicenda negletta, la cui ricostruzione non è soltanto un indispensabile esercizio di memoria, ma serve a riflettere sul presente di un popolo ancora oggi guardato con sospetto e pregiudizi. Prefazione Luca Bravi. Postfazione Noell Maggini.

L'Italia dei libri
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Munari, Tommaso

L'Italia dei libri : l'editoria in dieci storie / Tommaso Munari

Torino : Einaudi, 2024

Abstract: Un'affascinante, insolita storia dell'Italia attraverso le vicende di dieci illustri editori. Un viaggio lungo un secolo e mezzo tra libri e autori, cultura e mercato. La storia dell’editoria è la storia dell’emancipazione di un mestiere da un altro. O meglio da altri due: quello del tipografo e quello del libraio. L’editore non è chi stampa un libro né chi lo vende, scriveva Niccolò Tommaseo, ma chi lo fa stampare per farne commercio. Ne discende che l’editoria non ha una data di nascita. È un’attività che si struttura in modo graduale, definendosi in corso d’opera. La sua affermazione si configura allora come un lento processo che, almeno nel caso italiano, inizia nella prima metà dell’Ottocento, si compie sul finire di quel secolo e perdura nella forma di un’interdipendenza fra i tre mestieri per tutto il Novecento. Questo volume delinea tale parabola, ponendo in rilievo la relazione che intercorre fra libri e società, industria editoriale e storia nazionale. Ripercorrendo le vicende di alcune case editrici – fra cui Zanichelli, Treves, Bemporad, Hoepli, Laterza, Mondadori, Einaudi, Feltrinelli, Adelphi, Sellerio – e concentrando l’attenzione su alcune questioni trasversali alla loro attività, traccia un quadro non solo dell’editoria italiana, ma anche dell’Italia dei libri dall’età liberale a quella repubblicana.

Chiassovezzano
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Dorfles, Piero

Chiassovezzano : una casa e una famiglia temeraria in tempo di guerra / Piero Dorfles

Firenze : Giunti ; Milano : Bompiani, 2024

Abstract: Nella Trieste della metà del Novecento quella dei Dörfles è una delle tante famiglie ebraiche assimilate, intensamente partecipe della vita culturale e civile della città. Giorgio – futuro padre di Piero – si converte e sposa Alma, e con lei rimane in città cercando di svolgere il suo lavoro di avvocato. Anche Gillo, con la moglie Lalla, continua la sua vita di viaggi e di incontri, ma si ritira in Toscana, perché le leggi razziali, la cui promulgazione Mussolini sceglie di annunciare proprio a Trieste, impediscono ai Dörfles di svolgere il loro lavoro. Nel 1943, con l'armistizio e l'occupazione militare tedesca, la fuga si fa inevitabile. È da quel momento che la tenuta di Chiassovezzano, nel comune di Lajatico, tra Pisa e Volterra, diventa il rifugio di questa particolare famiglia. Piero Dorfles – il cui cognome ha perso la Umlaut durante le vicissitudini narrate nel libro – sceglie di rievocare quei mesi terribili attraverso il racconto della casa di Chiassovezzano, delle sue stanze piene di storia e di storie, del suo giardino, degli scantinati usati come rifugi antiaerei, della pantera nera che ne è il simbolo un po' misterioso: perché ogni cosa, in quel luogo, parla di chi lo ha scelto e abitato. “Ma nessun eroismo, in famiglia. Sconsideratezza, una buona dose di incoscienza. Il termine che mi sembra più adatto è quello di temerarietà.”

Capocrazia
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Materiale linguistico moderno

Ainis, Michele

Capocrazia : se il presidenzialismo ci manderà all'inferno / Michele Ainis

Milano : La nave di Teseo, 2024

Abstract: Un saggio lucido, polemico, attuale, sul prossimo terreno di scontro politico che i partiti sono chiamati ad affrontare nell'immediato futuro. Il tema, da sempre fonte di controversie, anche aspre, sarà ancor più il perno dell’attenzione pubblica, e susciterà un’esigenza d’informazione che ne illustri i vizi e le virtù. Il presidenzialismo è la grande riforma annunciata dal Governo Meloni, che potrebbe realizzarsi nella diciannovesima legislatura dopo decenni d’attese e di dibattiti. Già, perché l’Italia è un paese che ama le rivoluzioni ma affossa le riforme, come hanno imparato sulla loro pelle molti leader nostrani, da Berlusconi a Renzi. Anche per questo l’Italia ha sempre guardato ai modelli presidenziali degli altri (gli Stati Uniti e la Francia su tutti) come a un oggetto del desiderio fatalmente impossibile da raggiungere. Difficile allora fidarsi adesso di una riforma pasticciata che rafforza il potere del presidente del consiglio indebolendone il contrappeso, ossia il ruolo di garanzia del presidente della repubblica. Per giunta smentendo, senza consultare i cittadini, la promessa elettorale del centro-destra, che puntava all’elezione diretta del capo dello stato. Anche perché la verità è che un presidenzialismo sgangherato già ce lo abbiamo: è la capocrazia che domina la vita dei partiti, divenuti feudi di uomini soli al comando, è il potere sconfinato dei sindaci e dei governatori, è l’abuso decisionista dei decreti legge da parte del Governo di turno. Per riportare ordine nella nostra democrazia malata, bisogna allora riprendere in mano la Costituzione e tornare a interpellare gli italiani (che ormai disertano le urne con sfacciata abitudine), come fecero i padri costituenti che ci appaiono oggi giganti che guardiamo da troppo lontano.