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René / Chateaubriand ; a cura di Anna Maria Scaiola
Venezia : Marsilio, 2007
Abstract: Nella transizione tra Illuminismo e Terrore, il trentenne Chateaubriand pubblica nel 1802 René, la sua opera più duratura e inalterabile secondo molti critici, che incontrò subito una fortuna enorme e pericolosa. Fratello francese di Werther e Jacopo Ortis, quel ragazzo di buona famiglia ma senza risorse, attratto da una passione incestuosa per la sorella, emigrato nell'America selvaggia degli indiani, divenne subito il prototipo del giovane eroe romantico, tenebroso e sofferente. Tutti riconobbero in lui i sintomi di quella subdola malattia che genialmente Chateaubriand definì il male del secolo: la fatica di vivere di una generazione perduta che assiste al crollo traumatico di una civiltà annegata in un mare di sangue, l'incapacità di concentrare desideri e attenzione su un qualsiasi oggetto, l'aspirazione patologica alla solitudine, una implacabile melanconia: in una parola, la Noia. Leggere oggi René significa dunque andare alle origini di quella nuova stagione della sensibilità europea che da lui, passando per Byron, Stendhal, Musset, giunge fino a oggi all'indifferente protagonista della Nausea di Sartre.