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Trovati 308 documenti.

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La notte
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Materiale linguistico moderno

Wiesel, Elie

La notte / Elie Wiesel ; prefazione di François Mauriac ; traduzione di Daniel Vogelmann

21. ed.

Firenze : Giuntina, 2007

Abstract: Ciò che affermo è che questa testimonianza, che viene dopo tante altre e che descrive un abominio del quale potremmo credere che nulla ci è ormai sconosciuto, è tuttavia differente, singolare, unica. (...) Il ragazzo che ci racconta qui la sua storia era un eletto di Dio. Non viveva dal risveglio della sua coscienza che per Dio, nutrito di Talmud, desideroso di essere iniziato alla Cabala, consacrato all'Eterno. Abbiamo mai pensato a questa conseguenza di un orrore meno visibile, meno impressionante di altri abomini, ma tuttavia la peggiore di tutte per noi che possediamo la fede: la morte di Dio in quell'anima di bambino che scopre tutto a un tratto il male assoluto? (dalla Prefazione di F. Mauriac)

Pappagalli verdi
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Materiale linguistico moderno

Strada, Gino

Pappagalli verdi : cronache di un chirurgo di guerra / Gino Strada ; prefazione di Moni Ovadia

29. ed.

Milano : Feltrinelli, 2007

Abstract: Le cronache di un chirurgo di guerra, fondatore di Emergency, l'associazione umanitaria italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo. In questo libro, Strada mette a nudo le immagini più vivide, talvolta i ricordi più strazianti, le amarezze continue della sua esperienza di medico militante, stretto continuamente tra le politiche ufficiali dell'ONU e dei padroni della guerra e le pratiche del volontariato internazionale. Prefazione di Moni Ovadia.

Centomila gavette di ghiaccio
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Materiale linguistico moderno

Bedeschi, Giulio

Centomila gavette di ghiaccio / Giulio Bedeschi

Milano : Mursia, stampa 2007

Lo scafandro e la farfalla
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Materiale linguistico moderno

Bauby, Jean Dominique

Lo scafandro e la farfalla / Jean-Dominique Bauby ; traduzione di Benedetta Pagni Frette

[Milano] : Ponte alle Grazie, stampa 2007

Abstract: L'8 dicembre 1995 un ictus getta Jean-Dominique Bauby in coma profondo. Quando ne esce, tutte le sue funzioni motorie sono deteriorate. Colpito da quella che la medicina chiama locked-in syndrome, e che lascia perfettamente lucidi ma prigionieri del proprio corpo inerte, Bauby non può più muoversi, mangiare, parlare o anche semplicemente respirare senza aiuto. In quel corpo rigido e incontrollabile come lo scafandro di un palombaro, solo un occhio si muove. Quell'occhio, il sinistro, è il suo legame con il mondo, con gli altri, con la vita. Sbattendo una volta le palpebre del suo occhio Bauby dice di sì, due volte significano un no. Sempre con un battito di ciglia, ferma un interlocutore su una lettera dell'alfabeto che gli viene recitato secondo l'ordine di frequenza della lingua francese: E, S; A, R, I, N, T.... E, lettera dopo lettera, Bauby detta parole, frasi, pagine intere... Con il suo occhio Bauby scrive questo libro: per settimane intere, ogni mattina prima dell'alba, pensa e memorizza un capitolo che più tardi detta a una redattrice del suo editore. Così, da dietro l'oblò del suo scafandro, invia le cartoline di un mondo che si può solo immaginare, dove vola leggera la farfalla del suo spirito.

Spingendo la notte più in là
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Calabresi, Mario

Spingendo la notte più in là : storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo / Mario Calabresi

Milano : Mondadori, 2007

Abstract: È la mattina del 17 maggio 1972, e la pistola puntata alle spalle del commissario Luigi Calabresi cambierà per sempre la storia italiana. Di lì a poco il nostro paese scivolerà in uno dei suoi periodi più bui, i cosiddetti anni di piombo, la notte della Repubblica. Quei due colpi di pistola però non cambiarono solo il corso degli eventi pubblici, ma sconvolsero radicalmente la vita di molti innocenti. La storia dell'omicidio Calabresi è anche la storia di chi è rimasto dopo la morte di un commissario che era anche un marito e un padre. E di tutti quelli che hanno continuato a vivere dopo aver perso la persona amata durante la violenta stagione del terrorismo. Mario Calabresi, oggi giornalista di Repubblica, racconta la storia e le storie di quanti sono rimasti fuori dalla memoria degli anni di piombo, l'esistenza delle altre vittime del terrorismo, dei figli e delle mogli di chi è morto: c'è chi non ha avuto più la forza di ripartire, di sopportare la disattenzione pubblica, l'oblio collettivo; e c'è chi non ha mai smesso di lottare perché fosse rispettata la memoria e per non farsi inghiottire dai rimorsi. La storia della sua famiglia si intreccia così con quella di tanti altri (la figlia di Antonio Custra, di Luigi Marangoni o il figlio di Emilio Alessandrini) costretti all'improvviso ad affrontare, soli, una catastrofe privata, che deve appartenere a tutti noi.

Leggere Lolita a Teheran
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Nafisi, Azar

Leggere Lolita a Teheran / Azar Nafisi

Milano : Adelphi, 2007

Abstract: Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell'impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d'amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.

Raccontando mio figlio
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Brindani, Barbara

Raccontando mio figlio / di Barbara Brindani

[S. l. : s. n.], stampa 2007 (Salò : Tipografia Bortolotti)

Diario russo
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Politkovskaja, Anna

Diario russo : 2003-2005 / Anna Politkovskaja ; a cura di Claudia Zonghetti

Milano : Adelphi, 2007

Abstract: Diario russo è il testamento morale di Anna Politkovskaja, ma anche la spiegazione implicita del suo assassinio, avvenuto il 7 ottobre 2006 e rimasto impunito. Il libro ricostruisce infatti in dettaglio, su basi rigorosamente documentarie, anni cruciali della storia russa, contemporanea. Rispetto alla Russia di Putin, questa volta la verità sul Paese non si rivela attraverso un affresco polifonico, storie convergenti che solo alla fine individuano il loro motore immobile nella figura di Putin. Qui la prospettiva è rovesciata: si parte dal centro stesso del potere, documentando giorno per giorno il gioco politico che ha portato alla morte della democrazia parlamentare russa e al progressivo contrarsi della libertà di informazione. Una morte annunciata già nel 1999, ma divenuta palese con l'elezione pilotata della Quarta Duma nel dicembre 2003 e l'indebolimento del fronte democratico. L'esplosione nella metropolitana di Mosca, il crollo del Parco acquatico di Jasenevo, l'insabbiamento dell'inchiesta sull'eccidio al teatro Dubrovka, l'assassinio del presidente ceceno Achmet Kadyrov e l'intervista a suo figlio Ramzan, le testimonianze sul sequestro di Beslan, le cosiddette azioni terroristiche di Al-Qaeda nel Caucaso: sono solo alcune tappe di un viaggio perturbante nella storia di ieri. E la formula del diario permette di ricostruire i passaggi intermedi di avvenimenti che hanno sconvolto la Russia e insieme le loro connessioni con la politica, spesso sfuggite ai media occidentali.

Ragù
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Bonaldi, Gianmaria

Ragù / Gianmaria Bonaldi

Milano : Mursia, 2007

Abstract: Ragù! Ragù! gridava il vecchio caporale di cucina del battaglione Edolo. E anche questo è un ragù, ma di sole parole. Firmato dalla penna vivace di La Ecia, soprannome di Gianmaria Bonaldi, è un ritratto corale della vita delle Penne Nere nelle dure battaglie della Grande Guerra. Scorre in queste pagine, con tutta la forza di una cronaca dell'epoca, la vita degli Alpini: zaino in spalla e scarponi ai piedi, combattimenti, marce interminabili, amicizia fraterna che non viene meno, famiglie che aspettano giù a valle, ranci da conquistare e Natali passati in tenda. Dalla timida matricola tremebonda al generale squadrato col cappello di traverso, alla conquista delle montagne nemiche, all'allegria dei compagni d'armi. Un libro che si legge d'un fiato, che con le sue storie che sembrano balzare fuori dal passato fa commuovere e divertire. Ma soprattutto una straordinaria testimonianza di un'epoca e di valori intramontabili per chi è stato, ed è, Alpino: solidarietà, umiltà, senso del dovere, coraggio e amore per le Penne Nere.

Con gli alpini in guerra sulle Dolomiti
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Rossaro, Edgardo

Con gli alpini in guerra sulle Dolomiti / Edgardo Rossaro ; a cura di Luciano Viazzi

Milano : Mursia, stampa 2007

Abstract: Tra i libri autobiografici dedicati alla partecipazione italiana al Primo conflitto mondiale quello dell'alpino Edgardo Rossaro si distingue non solo per la profonda umanità, ma anche per l'efficace scrittura che ci fa rivivere uomini e luoghi di un tragico periodo della nostra storia. Vercellese di nascita, Rossaro (1882-1972) viene scartato alla leva per insufficienza toracica, ma a trentatré anni si arruola fra i Volontari Cadorini. Il suo è un racconto alpino in senso militare e in senso paesaggistico. Il Peralba, le Tre Cime di Lavaredo, il Monte Cavallino e il Monte Piana, Cima Undici e la Croda Rossa sono parte integrante di queste pagine, che vedono protagonisti soldati di un esercito destinato in gran parte a sacrificarsi per la nazione. Soldato e pittore, queste sue memorie sono rese ancora più efficaci dall'inserimento di disegni che fece all'epoca e dalla riproduzione di alcuni suoi quadri.

Lettere, 1942-1943
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Hillesum, Etty

Lettere, 1942-1943 / Etty Hillesum ; a cura di Chiara Passanti ; prefazione di Jan G. Gaarlandt

6. ed.

Milano : Adelphi, 2007

Abstract: Le lettere, scritte in gran parte nel campo di Westerboek, che ci permettono di udire la voce di Etty fino all'ultimo, fino a una cartolina gettata dal treno che la portava ad Auschwitz

Mi chiamavano montanaro
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Bellini, Alex

Mi chiamavano montanaro / di Alex Bellini

Milano : Longanesi, 2007

Abstract: Alex Bellini, un ragazzo come tanti, con la voglia dentro di fare qualcosa di diverso, di dar voce, attraverso il movimento, la sfida, l'avventura, alla propria inquietudine e alla propria personalità. Dopo aver partecipato nel 2001 alla Marathon des Sables e nel 2002 e nel 2004 alla Alaska Ultrasport, corsa-avventura a piedi attraverso l'Alaska, Bellini ha tentato la traversata dell'Atlantico in solitaria a remi. Dopo un primo tentativo, il 21 ottobre 2004, fallito nel giro di poche ore per le avverse condizioni meteo, Bellini ci riprova, naufragando dopo 23 giorni a Formentera, nelle Baleari, a causa del continuo maltempo e di un guasto tecnico al sistema di navigazione GPS. Ma il 18 settembre 2005 Bellini è ripartito da Genova, con una nuova barca, e dopo 226 giorni di navigazione in solitario ha raggiunto Fortaleza, in Brasile, stabilendo il record della più lunga traversata atlantica mai compiuta.

La rondine fuggita dal paradiso
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Kang, Hyok

La rondine fuggita dal paradiso / Hyok Kang con Philippe Grangereau

Casale Monferrato : Piemme, 2007

Abstract: Hyok vive nel villaggio di Unsong, in Corea del Nord. È un ragazzino sveglio e vivace, un piccolo scavezzacollo che fa la vita di tutti i suoi coetanei: va a scuola, canta le canzoncine della propaganda di regime, viene obbligato a presenziare alle esecuzioni pubbliche, lavora, assiste alle più maniacali forme di repressione, viene punito per ogni cosa, anche per la sua passione per il disegno. Eppure non c'è dubbio, quello che l'onnipresente Kim-il-Sung, Il Cervello Perfetto, Il Sole, ha creato per loro è Il Paradiso: lo ripete senza sosta la radio, bloccata sui programmi di Radio Pyongyang, lo ripetono a scuola i maestri e gli altoparlanti nelle piazze. Intanto, Hyok fa la fame. La sua classe si è dimezzata a causa della mortalità da denutrizione. Si mangia quello che si può e più spesso quello che non si dovrebbe: corteccia di pino bollita, erba, funghi tossici, a volte ratti. Il Paradiso ormai trabocca di rondini, di bambini che cercano per terra briciole e chicchi di riso. Fino al giorno in cui, con la sua famiglia, Hyok non decide di scappare. Via, lungo il confine, verso un mondo sconosciuto che gli avevano insegnato a temere e disprezzare, in fuga dal Paradiso. Per conquistarsi quel che resta dell'infanzia. Per trovare davvero una vita.

Ci avevano dato le mostrine e le stelle
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Giudici, Guerino

Ci avevano dato le mostrine e le stelle / Guerino Giudici

Clusone : Comune di Clusone, c2007

Dovevo morire da vedova nera
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Adler, Sabine

Dovevo morire da vedova nera : una testimonianza sconvolgente / Sabine Adler ; traduzione di Fabrizia Fossati

Casale Monferrato : Piemme, c2007

Abstract: Raissa non sa cosa fosse la vita prima che la paura tingesse le strade, i muri, l'aria. Non lo sanno le sue sorelle. Quasi nessuno ricorda cos'era la Cecenia prima che troppi anni di odio aggredissero come un cancro le tradizioni di un popolo. I soldati russi che opprimono, torturano, uccidono, radono al suolo città. I giovani ceceni che non conoscono che guerra, violenza, terrore. E vendetta. Raissa ha due sorelle, Hejda e Medina. Medina ha preso marito, Malik. Solo ieri si è sposata e oggi è qui di fronte ai soldati che cospargono di benzina suo marito, accendono un cerino e la costringono a guardare. Ieri era una sposa. Oggi è una vedova. Non basta. Non può bastare urlano i fratelli. Deve morire da vedova nera.

La parola ebreo
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Loy, Rosetta

La parola ebreo / Rosetta Loy

4. ed.

Torino : Einaudi, 2007

Abstract: La parola ebreo di Rosetta Loy ci riporta al clima degli anni in cui la sua famiglia, cattolica, e una certa borghesia italiana, accettarono le leggi razziali senza avere coscienza della tragedia che si stava compiendo. L'autrice ritrova i segni misteriosi e ambigui di quella quotidianità vissuta al riparo della storia e si insinua nelle pieghe dei fatti raccontando, con l'aiuto di lettere, dichiarazioni, discorsi, i passaggi cruciali di un periodo in cui nessuno è stato capace di opporsi alla follia nazista.

Memorie di un malato di nervi
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Schreber, Daniel Paul

Memorie di un malato di nervi / Daniel Paul Schreber ; a cura, e con una nota sui lettori di Schreber di Roberto Calasso.

Milano : Adelphi, 2007

Abstract: Daniel Paul Schreber, presidente della Corte d'Appello di Dresda, figlio di un illustre educatore dalle idee ferocemente rigide, ebbe nel 1893, a cinquantun anni, una grave crisi nervosa ed entrò nella clinica psichiatrica di Lipsia, affidandosi all'autorità del suo direttore, l'anatomista P.E. Flechsig. La crisi aveva avuto inizio quando un giorno, nel dormiveglia, il presidente Schreber si era trovato a pensare che dovesse essere davvero molto bello essere una donna che soggiace alla copula. A partire da questo punto si sviluppò in lui un prodigioso delirio, che lo fece passare per tutti gli estremi della tortura e della voluttà, coinvolgendo dèi, astri, demiurghi, complotti, assassinii dell'anima, catastrofi cosmiche, rivolgimenti politici. Al centro di tutto erano la convinzione, in Schreber, di trovarsi vicino a essere trasformato in donna, e la sua lotta stremante contro un Dio doppio e persecutore. È comunque difficile dare un'idea in poche parole della sconvolgente architettura di immagini, nessi, illuminazioni tragiche e comiche che il lettore incontrerà in questo libro, scritto da Schreber dopo sei anni di malattia. Con queste Memorie egli voleva, fra l'altro, dimostrare di non essere pazzo, e incredibilmente ci riuscì, sicché il suo ricorso in appello contro la sentenza di interdizione venne accolto, permettendogli di tornare a vivere per qualche tempo nella società.

Prigioniera di Teheran
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Nemat, Marina

Prigioniera di Teheran / Marina Nemat ; traduzione di Lucia Dianella

Milano : Cairo, 2007

Abstract: Questa storia di violenza, annientamento e rinascita comincia in Iran, una fredda sera di gennaio del 1982, quando i guardiani della Rivoluzione arrivano a casa di Marina Nemat per arrestarla. In quel momento nella vita di una spensierata sedicenne si apre uno squarcio, un abisso in cui solo vent'anni dopo quella ragazza diventata donna riuscirà a gettare lo sguardo. L'infanzia di Marina è stata simile a quella di tante altre ragazze. I giochi nei parchi di Teheran, le vacanze sulle rive del Caspio, i momenti di preghiera nella chiesa cristiana ortodossa del quartiere, una famiglia poco affettuosa, addolcita dalla presenza della nonna di origine russa. Poi l'adolescenza e i primi turbamenti del cuore, fino al sentimento profondo per Andre, l'amore di una vita. Finché i segnali inquietanti di un cambiamento imminente si addensano minacciosi nel suo ciclo: le prime proteste dei movimenti islamici contro lo scià, amici e conoscenti coinvolti nella Rivoluzione che approda alla grigia realtà quotidiana del regime dell'ayatollah. Senza quasi un perché, Marina da un giorno all'altro si ritrova in una cella di Evin, la famigerata prigione di Teheran. Viene torturata, condannata a morte. Ma davanti al plotone di esecuzione, la sua pena viene commutata in ergastolo e il suo carceriere-salvatore la costringe a convertirsi all'Islam e a sposarlo. Per Marina inizia un lungo viaggio interiore per scendere a patti con la nuova realtà.

Lo scafandro e la farfalla
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Materiale linguistico moderno

Bauby, Jean Dominique

Lo scafandro e la farfalla / Jean-Dominique Bauby ; traduzione di Benedetta Pagni Frette

4. ed.

Milano : TEA, 2007

Abstract: L'8 dicembre 1995 un ictus getta Jean-Dominique Bauby in coma profondo. Al risveglio tutte le sue funzioni motorie sono definitivamente compromesse. La diagnosi è terribile: locked-in syndrome, che lascia perfettamente lucidi ma prigionieri di un corpo inerte. Chiuso in quel corpo come in uno scafandro, Bauby non può più parlare, né muoversi, mangiare o respirare senza aiuto. Solo un occhio si muove, il sinistro, il suo unico legame con il mondo. Così un giorno inizia a dettare: sbattendo la palpebra secondo un preciso codice comunica a un'assistente una lettera dell'alfabeto alla volta e, parola dopo parola, settimana dopo settimana, scrive questo libro.

Il silenzio dell'innocenza
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Mam, Somaly

Il silenzio dell'innocenza / Somaly Mam ; traduzione di Susanna Sinigaglia

4. ed

Milano : Corbaccio, 2007

Abstract: Mi chiamo Somaly; o, per lo meno, così mi chiamo adesso. Come tutti, in Cambogia, di nomi ne ho avuti parecchi. Un nome deriva da una scelta provvisoria, lo si cambia come si cambia vita se la sfortuna si accanisce contro di noi, per esempio. Ma non mi ricordo bene dei nomi che ho avuto quando ero piccola. Del resto, non ricordo quasi niente della mia prima infanzia; non so granché delle mie origini e ho ricostruito a posteriori, da vaghi ricordi, quel minimo di storia che sto per raccontarvi... Nata nella poverissima campagna cambogiana, dove i genitori arrivano a vendere i propri figli all'età di cinque o sei anni per pochi soldi, Somaly Mam, oggi trentacinquenne, ha vissuto parte dell'adolescenza in un bordello, in condizione di schiavitù. Violentata, picchiata e torturata, è riuscita a sottrarsi al suo destino e insieme al marito Pierre Legros ha creato nel 1997 un'associazione no-profit, la AFESIP (Agir pour les femmes en situation précaire) che dalla Cambogia, dove ha la sede principale, si è rapidamente sviluppata in Tailandia, Vietnam e Laos. Nonostante abbia subito numerose minacce, finora Somaly Mam è riuscita a salvare dalla prostituzione e dalla schiavitù migliaia di ragazze. Il silenzio dell'innocenza racconta la sua storia, la storia di migliaia di persone come lei, il dolore e la rabbia, ma anche la speranza che il mondo possa cambiare.