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Bergamo : Lubrina, 2016
Abstract: "'Mi tengo stretto alle parole', dice Giovanni Albini in un testo, Testimone, che ha il sapore di una specie di dichiarazione di poetica, di un'istantanea che condensa il senso di un'intera esperienza di vita, nel segno di 'piccole' ma necessarie, essenziali cose: tra un brivido iridescente di 'felicità' e il dono impagabile di un 'bacio', la vita dispiega le sue magie, godendosi le 'parole' che la dicono e ricordano fissandosi nel prodigio di una scia di suoni e di luce, nell'attimo effimero della loro apparizione e scomparsa. Godendosi le 'parole', restando ad esse 'stretto' e fedele: come dire che le cose esistono, ci sono se dette, se assaporate nei loro suoni, nei loro sapori. Che sono in grado di salvare dal naufragio, dal rischio della perdita di senso: 'un guscio' protettivo e accogliente, come un caldo alveo di sentimenti." (dalla Prefazione di Vincenzo Guarracino)