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Trovati 9 documenti.
Milano : Adelphi, 2022
Abstract: “Il centro abitato più vicino era una piccola frazione. All’altezza della prima casa, una misera catapecchia, la macchina aveva deviato e si era fermata davanti alla porta. Ma ormai era ripartita, e dall’abitazione non filtrava alcun chiarore. “Anche stavolta Schultz bussò con il manico del frustino: nessuna risposta. Allora girò il chiavistello ed entrò. “Buio pesto. Il vetturino aveva paura e non riusciva a trovare i fiammiferi. Urtò contro una poltrona e gli parve che vi fosse seduto qualcuno. “Finalmente recuperò i fiammiferi, ne accese uno e soffocò un grido: sulla vecchia poltrona c’era un uomo immobile, con gli occhi spalancati...».
Pena la morte e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2022
Abstract: «È quasi sempre difficile, se non impossibile, sapere come e soprattutto quando le cose hanno avuto inizio, ma lui lo sapeva, al minuto, addirittura al secondo. Ci pensava di continuo, con la stessa cupezza, la stessa rabbia di un uomo nel pieno delle forze che all'improvviso scopre di essere minato da una malattia subdola. In che modo gli si era insinuata in testa quell'idea? Non si trattava di germi, infatti, ma di un'idea. Anche un'idea può presentarsi come una macchiolina da nulla alla quale sulle prime non prestiamo attenzione. Poi cominciamo a sbirciarla ogni tanto. Abbiamo l'impressione che cresca, che si allarghi. Ci sforziamo di farla sparire, ed è un po' come se ci grattassimo un foruncolo: continua a ingrandirsi, sempre più rapidamente, finché un giorno siamo costretti ad andare dal medico. Solo che di medici, per il suo caso, non ce n'erano».
Il capanno di Flipke e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2022
Abstract: Anni cruciali, per Simenon, quelli che vanno dal 1941 al 1945. Mentre è assorbito dalla stesura del suo grande romanzo autobiografico, "Pedigree", riporta in servizio il commissario Maigret, che aveva mandato in pensione nel 1934, e matura due decisioni importanti: lasciare la maison Gallimard, che stampa le sue opere da quasi tre lustri, e trasferirsi con tutta la famiglia negli Stati Uniti. Tant'è: nel 1946, non molto tempo dopo essere sbarcato a New York, Simenon ha già una nuova vita «americana», un nuovo editore - e ben presto avrà anche una nuova moglie. Nel frattempo, continua a scrivere un libro ogni tre o quattro mesi, nonché una notevole quantità di racconti, che a volte pubblica su settimanali o riviste e a volte dimentica in un cassetto, e che negli anni successivi verranno assemblati un po' a casaccio, senza che l'autore se ne preoccupi granché: di quelli compresi in questo volume, per esempio, due sono apparsi a stampa solo nel 1992, e uno, "Il lutto di Fonsine", detiene il primato di essere stato incluso in ben tre raccolte diverse, nel 1950, nel 1954 e nel 1963. I dieci racconti qui riuniti sono stati scritti in Vandea fra il 1941 e il 1945.
Lo scialle di Marie Dudon e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2021
Abstract: Georges Simenon ha sempre affermato che tra le inchieste di Maigret e i romanzi cosiddetti «duri» c'era una netta differenza: se le prime le scriveva fischiettando, per rilassarsi, i secondi gli costavano una gran fatica, fisica e mentale. Allo stesso modo, se le inchieste dell'Agenzia O e quelle del dottor Jean (composte alla fine degli anni Trenta) ci hanno fatto scoprire un Simenon leggero, ironico, persino gioviale, i racconti degli anni Quaranta e Cinquanta sono paragonabili, per argomenti e atmosfere, ai romanzi duri. Il denaro, per esempio (che anche nella vita di Simenon ha sempre avuto un ruolo perlomeno ambiguo), è un nodo centrale di parecchi di quelli riuniti in questo volume: come strumento per sottrarsi alla grettezza della vita quotidiana, o come invalicabile frontiera tra le classi sociali. Analogamente, incontriamo qui alcune figure femminili che potremmo definire archetipiche: la madre castratrice e tirannica, la moglie bisbetica e lamentosa, la prostituta accogliente. Scritti in Vandea nel 1940, questi dieci racconti sono apparsi tra la fine di quell'anno e i primi mesi del seguente sul settimanale « Gringoire » (tranne uno, Les cent mille francs de « P'tite Madame », uscito sulla rivista femminile « Notre Coeur »).
La linea del deserto e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2020
Abstract: "«Signore e signori... ehm!... Sulla nostra nave... ehm!... è appena accaduto... ehm!... un evento increscioso... un evento di eccezionale gravità... ». Con ogni probabilità il comandante era il marinaio più placido, meno votato all'avventura di tutto il Pacifico, e passava la maggior parte del tempo chiuso in cabina a dipingere all'acquerello paesaggi che copiava da cartoline. Paonazzo per l'emozione, non osò guardare i passeggeri mentre annunciava: «Hanno rubato i gioielli di Lady Bramson!». Un fulmine a ciel sereno. A bordo di un grande piroscafo queste parole avrebbero scatenato un'agitazione febbrile e una ridda di commenti. Ma a bordo del Gordon c'erano solo sei passeggeri, ciascuno dei quali rimase impietrito al proprio posto, con la fronte imperlata di sudore e la sensazione che gli altri sospettassero di lui."
Il castello dell'arsenico e altri racconti / Georges Simenon ; tradizione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2019
Gli Adelphi ; 566
Abstract: «Alle cinque ero là, come gli altri giorni... Stavo mandando giù un sandwich, e intanto mi guardavo intorno distrattamente... E a un tratto ho notato una donna che mi osservava sorridendo... «Non sono un dongiovanni, mi creda... Mi è sempre bastata mia moglie... «Ma quella lì... Mi sono subito chiesto che ci facesse in un locale così popolare... Le capita di andare al cinema, no?... Ha presente le dive americane, le vamp, come le chiamano?... «Be', dottore, avevo davanti agli occhi una vamp!...».
La cattiva stella : e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2019
Abstract: Non è detto che il turista da banane sia mal vestito, anzi spesso indosserà capi di buon taglio, vestigia di un guardaroba lussuoso. Sono americani, cechi, tedeschi, francesi... Alcuni hanno conosciuto un momento di gloria, altri si sono limitati a mangiarsi il patrimonio di famiglia o le rendite. Finché un giorno, quando già erano stufi della mediocrità o spaventati dalla miseria incombente, qualcuno ha detto loro: «Sulle isole del Pacifico si può ancora vivere come nel paradiso terrestre, senza soldi, senza vestiti, senza preoccuparsi del futuro...». Per pagarsi la traversata hanno venduto tutto quello che avevano. Allo sbarco le autorità locali, prudenti e spesso scottate, pretendono a titolo di cauzione il versamento del costo del biglietto di ritorno. Capite? L'indomani ogni buon turista da banane ha già comprato un pareo e un cappello di paglia intrecciata. Seminudo, sdegnando la città e i coloni che indossano completi bianchi e camicie con il colletto rigido, si dirige di buon passo verso le lunghissime spiagge.
Il morto piovuto dal cielo : e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2018
Gli Adelphi ; 551
Abstract: «Il paese era grazioso e ridente come una miniatura. Non mancava neanche l'allegro rumore del martello sull'incudine del fabbro, né il caldo profumo del pane fresco che usciva dalla bottega del fornaio... «Il castello era la raffigurazione perfetta della casa felice, dell'eleganza sobria e discreta. L'uomo che vi abitava, e che era abbastanza ricco da poter condurre altrove una vita dissipata, coltivava piaceri sereni e profondi, l'ordine e il buon gusto. «Ma allora quella storia dei paletti, della buca ai piedi del fico e del metro srotolato in giardino?... «E l'altro tizio, che nessuno aveva riconosciuto e che chissà da dove veniva, come poteva essere Marcel Vauquelin-Radot, se quest'ultimo era ufficialmente morto da cinque anni?»
L'uomo nudo : e altri racconti / Georges Simenon ; traduzione di Marina Di Leo
Milano : Adelphi, 2016
Abstract: "Dicono che molte donne siano gelose della suocera. Si lamentano del fatto che i mariti, quando tornano "a casa loro" anche solo per un'ora, assumono un'aria beata e particolarmente allegra che le irrita. "Il grande e grosso Torrence non era mai così raggiante come al rientro da un giretto "a casa sua". E "casa sua", per lui, era quella in cui aveva mosso i primi passi della carriera, il Quai des Orfèvres, dove, in qualità di ispettore della Polizia giudiziaria, era stato per quindici anni il braccio destro del commissario Maigret. "Per i colleghi, Torrence aveva fatto una brutta fine, diventando un detective privato. Per la maggior parte della gente, invece, aveva fatto fortuna, poiché adesso era, almeno ufficialmente, a capo della più seria, nota e illustre di tutte le agenzie investigative: l'Agenzia O".