Includi: nessuno dei seguenti filtri
× Nomi Dickens, Charles
Includi: tutti i seguenti filtri
× Soggetto Diari e memorie
× Soggetto Campi di concentramento tedeschi

Trovati 230 documenti.

Mostra parametri
Il bambino del blocco 66/ Limor Regev
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Regev, Limor

Il bambino del blocco 66/ Limor Regev

Roma : Newton Compton Editori, 2023

Abstract: Gennaio 1945. Il piccolo Moshe Kessler scende dal treno presso il campo di concentramento di Buchenwald con altre centinaia di bambini. Avendo sopportato gli orrori di Auschwitz-Birkenau, dopo aver perso i contatti con tutta la sua famiglia, ed essendo sopravvissuto alla marcia della morte nel gelido inverno europeo, Moshe ha già visto fin troppe tragedie. A Buchenwald, i nuovi arrivati vengono assegnati alle loro baracche. Il Kinderblock 66 sarà la nuova casa di Moshe, che ancora non immagina l'importanza cruciale di questa assegnazione. Poco tempo dopo, i tedeschi decidono di distruggere il campo e di obbligare i prigionieri rimasti a una nuova marcia della morte. Ma i nazisti non sono preparati a fronteggiare la resistenza segreta di Buchenwald, che si solleva con una missione: proteggere i bambini del campo. L'incredibile storia di Moshe Kessler e del Blocco 66, il blocco dei bambini. Un racconto pieno di speranza ispirato a una commovente storia vera.

Auschwitz è di tutti
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Ascoli, Marta

Auschwitz è di tutti / Marta Ascoli ; postfazione di Matteo Corradini con fotografie inedite

Milano : Rizzoli, 2023

Abstract: Nel 1944 Marta Ascoli è una ragazza di diciassette anni, e ancora non sa che la sua giovinezza coinciderà col momento più buio del Novecento. Una sera le SS fanno irruzione nella casa della sua famiglia, per metà ebrea: sarà lo spartiacque della sua esistenza. Ma non è il destino a scrivere la storia di Marta: sono le decisioni degli uomini. Prima la Risiera di San Sabba, poi il terribile viaggio in treno verso Auschwitz, sola in un convoglio di uomini pur di non abbandonare il padre; quindi Birkenau, Bergen-Belsen, la neve, i lavori forzati, le torture. Eppure Marta resta aggrappata alla vita e nel 1945 esce dal lager; ma il lager non sarebbe mai uscito da lei. Perché chi ha toccato la Shoah ne fa per sempre parte, e per sempre ne porta il numero. A distanza di decenni, Marta decide che il ricordo della sua tragedia non può rimanere chiuso tra le mura di casa, tra i suoi affetti: la sua storia deve appartenere a tutti, alle vittime di ogni violenza, ma anche a chi continua a pensare all’altro come nemico. Così, attraverso questa sua testimonianza asciutta e potente dello sterminio, il ricordo si fa resistenza, il personale diventa collettivo e la memoria si fa viatico per le generazioni future. Con la postfazione di Matteo Corradini e con fotografie inedite.

L'ultimo testimone
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Krake, Frank

L'ultimo testimone : l'incredibile storia dell'uomo che è sopravvissuto a tre campi di concentramento / Frank Krake

Roma : Newton Compton, 2022

Abstract: Nascosto sul tetto di un treno, il ventenne Wim Aloserij riesce a fuggire dai campi di lavoro obbligatori nella germania nazista. Il giovane si nasconde poi in una fattoria, dormendo per mesi in una cassa di legno nascosta sottoterra. Ma neppure lì è al sicuro. Infatti, nel 1943, Wim viene catturato nel cuore della notte durante un raid, e trasportato nella famigerata prigione della Gestapo ad Amsterdam. Lì, la sua vita cambia per sempre quando viene catapultato nell'incubo dell'Olocausto e trasportato ad Amersfoort, il primo dei tre campi di concentramento di cui conoscerà gli orrori. Wim è costretto ad adattarsi rapidamente a quell'ambiente infernale, ma alle spalle ha un'infanzia di abusi e privazioni subite da un padre alcolizzato e violento, e la corazza dentro cui è cresciuto lo aiuta a sopravvivere anche nelle altre due occasioni di internamento. Tuttavia, è con l'approssimarsi della fine della guerra che Wim deve attingere alle sue ultime forze quando si ritrova nel bel mezzo del fuoco incrociato alleati-nazisti. All'età di 94 anni, finalmente Wim si è sentito pronto a raccontare, con dovizia di dettagli, la sua incredibile storia, tenuta segreta per così tanti anni. Un racconto vivido di coraggio e resilienza. "L'ultimo testimone" è una lettura avvincente che lascia senza fiato. La sconvolgente testimonianza di chi è riuscito a sopravvivere agli orrori di tre campi di concentramento. Il racconto inedito e di inestimabile valore del periodo più oscuro della storia umana.

Il commerciante di bottoni
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Silvestri, Erika

Il commerciante di bottoni / Erika Silvestri ; prefazione di Walter Veltroni

Milano : Rizzoli, 2017

Abstract: Cioccolata contro dolore. Marmellata contro ricordi. È un metodo che funziona, lo uso anch'io quando sono triste, con i bottoni. Apro la scatola e li spargo tutti sul pavimento. Li metto in fila per forma, per colore, ogni volta mi stupisco di quanto sono diversi. Ti ricordi quando te l'ho raccontato? Dallo sguardo ho capito che sapevi di cosa parlavo. "Bottoni. Ma guarda il destino! Anche a me piacciono tanto. Ora che ci penso non te l'ho mai detto, ma ho diretto un'azienda di bottoni per anni." In questo libro, l'amicizia tra un sopravvissuto di Auschwitz e una ragazza.

Auschwitz
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Avey, Denis - Broomby, Rob

Auschwitz : ero il numero 220543 / Denis Avey, con Rob Broomby

Roma : Newton Compton, 2016

Abstract: Nel 1944 Denis Avey, un soldato britannico che stava combattendo nel Nord Africa, viene catturato dai tedeschi e spedito in un campo di lavoro per prigionieri. Durante il giorno si trova a lavorare insieme ai detenuti del campo vicino chiamato Auschwitz. Inorridito dai racconti che ascolta, Denis è determinato a scoprire qualcosa in più. Così trova il modo di fare uno scambio di persone: consegna la sua uniforme inglese a un prigioniero di Auschwitz e si fa passare per lui. Uno scambio che significa nuova vita per il prigioniero mentre per Denis segna l'ingresso nell'orrore, ma gli concede anche la possibilità di raccogliere testimonianze su ciò che accade nel lager. Quando milioni di persone avrebbero dato qualsiasi cosa per uscirne, lui, coraggiosamente, vi fece ingresso, per testimoniare un giorno la verità. La storia è stata resa pubblica per la prima volta da un giornalista della BBC, Rob Broomby, nel novembre 2009. Grazie a lui Denis ha potuto incontrare la sorella del giovane ebreo che salvò dal campo. Nel marzo del 2010, con una cerimonia presso la residenza del Primo ministro del Regno Unito, è stato insignito della medaglia come "eroe dell'Olocausto".

L'ultimo sopravvissuto
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Pivnik, Sam

L'ultimo sopravvissuto : la testimonianza mai raccontata del bambino che da solo sfuggì agli orrori dell'Olocausto / Sam Pivnik

Roma : Newton Compton, 2016

Abstract: Sam Pivnik, figlio di un sarto ebreo, nasce a Bedzin in Polonia e trascorre una vita normale fino al primo settembre del 1939 - giorno del suo tredicesimo compleanno - quando i nazisti invadono la Polonia e la guerra spazza via in un attimo ogni possibilità di futuro. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Sam conosce il ghetto, i divieti imposti dai nazisti, il coprifuoco, gli stenti, il terrore per le strade. Poi, dopo un rastrellamento, tutta la sua famiglia viene deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Strappato alla sua famiglia, che trova la morte nelle camere a gas, Sam subisce terribili soprusi e atrocità, e ogni giorno, alla famigerata Rampa di arrivo dei treni dei deportati, vede compiersi sotto i suoi occhi la più inenarrabile delle tragedie. Sopravvissuto alla crudeltà delle SS e dei Kapo, ai lavori forzati nella miniera Fürstengrube e alla "marcia della morte" nel rigido inverno polacco, Sam è infine tra i prigionieri sulla nave Cap Arcona, bombardata dalla Royal Air Force perché luogo di esperimenti dei nazisti su donne e bambini da parte delle SS. Ma ancora una volta, miracolosamente, riesce a salvarsi. Questo libro racchiude la sua testimonianza: la storia di un uomo che ha attraversato tutti i gironi dell'inferno nazista, ed è sopravvissuto per portare ai posteri la testimonianza di un orrore indicibile che non dovrà mai più ripetersi.

Sopravvissuta ad Auschwitz
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Schloss, Eva - Bartlett, Karen

Sopravvissuta ad Auschwitz : la vera e drammatica storia di Eva Schloss, la sorella di Anne Frank / Eva Schloss, con Karen Bartlett

Roma : Newton Compton, 2016

Abstract: Nel giorno del suo quindicesimo compleanno, Eva viene arrestata dai nazisti ad Amsterdam e deportata ad Auschwitz. La sua sopravvivenza dipende solo dal caso, e in parte dalla ferrea determinazione della madre Fritzi, che lotterà con tutte le sue forze per salvare la figlia. Quando finalmente il campo di concentramento viene liberato dall'Armata Rossa, Eva inizia il lungo cammino per tornare a casa insieme alla madre, e intraprende anche la disperata ricerca del padre e del fratello. Purtroppo i due uomini sono morti, come le donne scopriranno tragicamente a mesi di distanza. Ad Amsterdam, però, Eva aveva lasciato anche i suoi amici, fra cui una ragazzina dai capelli neri con cui era solita giocare: Anne Frank. I loro destini - seppur diversissimi - sembrano incrociarsi idealmente ancora una volta: nel 1953 Fritzi, ormai vedova, sposerà Otto Frank, il padre di Anne. La testimonianza di Eva (scritta in collaborazione con Karen Bartlett) è dunque doppiamente sbalorditiva: per la sua esperienza personale di sopravvissuta all'Olocausto e per lo straordinario intreccio del destino, che l'ha unita indissolubilmente a quella ragazzina conosciuta molti anni prima.

Il volontario di Auschwitz
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Pilecki, Witold

Il volontario di Auschwitz / Witold Pilecki ; traduzione di Annalisa Carena

Milano : Piemme, 2015

Abstract: Il 19 settembre 1940 durante un rastrellamento nazista a Varsavia, Witold Pilecki prende la direzione opposta a tutti gli altri e si fa arrestare volontariamente per essere mandato ad Auschwitz. Il nome non è ancora sinonimo di inferno, come sarebbe diventato, tuttavia chiunque avrebbe considerato quel gesto folle. Ma Pilecki non è uno qualunque, è un militare dell'Armata polacca e membro della resistenza contro i nazisti. La sua missione è infiltrarsi nel campo, raccogliere informazioni e organizzare una rete clandestina pronta a ribellarsi e a prendere il controllo al momento giusto. Sin dall'arrivo, Pilecki si rende conto che qualsiasi idea i cittadini liberi si fossero fatti di quel luogo, era drammaticamente ingenua. Ciò che trova oltre il cancello con la scritta Arbeit macht frei non ha nulla a che vedere con qualunque cosa avesse conosciuto nel mondo reale. Ogni regola del vivere civile è calpestata e sovvertita, ci sono prigionieri con diritto di vita e di morte su altri prigionieri. Fame, freddo, malattie, lavori forzati sono usati dai nazisti come strumenti di decimazione. L'arbitrarietà assoluta è l'unica legge applicata e ciò che distingue i carcerieri l'uno dall'altro sono solo diversi gradi di crudeltà. A poco a poco Pilecki tesse la sua rete clandestina, in attesa del segnale di rivolta, che però non arriva mai. Dopo tre anni, e dopo aver visto sparire molti dei suoi amici, Pilecki decide di fuggire, per continuare la resistenza da fuori.

Triangoli rossi
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Pahor, Boris

Triangoli rossi : i campi di concentramento dimenticati / Boris Pahor ; con la collaborazione di Tatjana Rojc

Milano : Bompiani, 2015

Abstract: Ogni Giorno della memoria si ripete sempre nello stesso modo: si parla molto di Auschwitz, si parla di Birkenau o Treblinka, di Buchenwald o di Mauthausen, ma quasi mai di Dora-Mittelbau, di Natzweiler-Struthof e altri campi riservati ai Triangoli rossi, i deportati politici. E spesso mi risentivo, qualche volta a voce alta, non perché sono stato un Triangolo rosso anch'io, bensì perché avere sul petto, sotto il numero che sostituiva il nome e il cognome, il triangolo rosso, significava che ero stato catturato perché come soldato non mi ero presentato all'autorità militare nazista, ma avevo scelto di oppormi in nome della libertà. Ecco, questa era la ragione del mio risentimento: bisognava ricordare come l'opposizione nei diversi paesi si fosse organizzata anche in resistenza attiva, certo soprattutto clandestina, ma non solo. (Boris Pahor). Con la collaborazione di Tatjana Rojc.

E tu non sei tornato
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Loridan, Marceline

E tu non sei tornato / Marceline Loridan-Ivens ; con Judith Perrignon ; traduzione di Monica Capuani

Torino : Bollati Boringhieri, 2015

Abstract: 1944: Marceline, 14 anni, viene deportata insieme al padre ad Auschwitz-Birkenau. Lei si salva, lui no. Oggi ottantasettenne, in queste memorie in forma di lettera al padre, Marceline ricorda con straordinaria chiarezza gli orrori subiti, ma soprattutto rivela l'amore incondizionato che la lega al genitore, le cui parole al momento della deportazione - Tu tornerai, Marceline, perché sei giovane - l'accompagnano, spronandola a sopravvivere, per tutto il percorso che la attende, da un campo all'altro, da Birkenau a Bergen-Belsen, da Lipsia a Theresienstadt, fino alla liberazione e al ricongiungimento con la madre e i fratelli. Le sue frasi brevi, concise, ci presentano i fatti accaduti man mano che le ritornano alla memoria, e ci raccontano anche il dopo: il ritorno a casa, la difficoltà di tornare a una vita normale, le incomprensioni con chi vuole solo dimenticare, il matrimonio con l'intellettuale francese Joris Ivens. Un flusso di ricordi breve ma torrenziale, pieno di pathos, animato da un'incrollabile voglia di sopravvivere, rende impossibile staccare gli occhi dalle pagine di una delle testimonianze più forti consegnateci dalle vittime della Shoah.

Sopravvissuta ad Auschwitz
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Schloss, Eva

Sopravvissuta ad Auschwitz : la vera e drammatica storia della sorella di Anne Frank / Eva Schloss ; con Karen Bartlett

Roma : Newton Compton, 2015

Abstract: Nel giorno del suo quindicesimo compleanno, Eva viene arrestata dai nazisti ad Amsterdam e deportata ad Auschwitz. La sua sopravvivenza dipende solo dal caso, e in parte dalla ferrea determinazione della madre Fritzi, che lotterà con tutte le sue forze per salvare la figlia. Quando finalmente il campo di concentramento viene liberato dall'Armata Rossa, Eva inizia il lungo cammino per tornare a casa insieme alla madre, e intraprende anche la disperata ricerca del padre e del fratello. Purtroppo i due uomini sono morti, come le donne scopriranno tragicamente a mesi di distanza. Ad Amsterdam, però, Eva aveva lasciato anche i suoi amici, fra cui una ragazzina dai capelli neri con cui era solita giocare: Anne Frank. I loro destini - seppur diversissimi - sembrano incrociarsi idealmente ancora una volta: nel 1953 Fritzi, ormai vedova, sposerà Otto Frank, il padre di Anne. La testimonianza di Eva (scritta in collaborazione con Karen Bartlett) è dunque doppiamente sbalorditiva: per la sua esperienza personale di sopravvissuta all'Olocausto e per lo straordinario intreccio del destino, che l'ha unita indissolubilmente a quella ragazzina conosciuta molti anni prima.

Dopo il fumo
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Millu, Liana

Dopo il fumo : sono il n. A 5384 di Auschwitz Birkenau / Liana Millu

Nuova ed. con nota introduttiva di Piero Stefani

Brescia : Morcelliana, 2015

Abstract: La lunga vita di Liana Millu è paragonabile, per alcuni versi, a quella di questa sua opera: solo il passare degli anni ha fatto sì che la sua straordinaria parola udita a viva voce o fissata sulla carta, ampliasse via via il numero degli ascoltatori e dei lettori chiamati a custodire quel messaggio e quindi a onorare quella persona. Ciò avviene quando il tempo della esistenza di Liana si sta facendo breve. Questa situazione in lei si riflette in una parola sempre più carica di una compassione profonda, tutelata da un senso supremo della misura; di contro, nell'ascoltatore tale condizione da un lato aumenta lo struggimento, mentre, dall'altro, rafforza in lui la convinzione di essere coinvolto in un evento nel momento stesso in cui sta udendo delle parole: ora a lui stesso è stato affidato il compito di testimoniare, imperativo a cui ormai può sottrarsi solo percorrendo l'infida via del tradimento. (Dalla Prefazione di Piero Stefani)

I sommersi e i salvati
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Levi, Primo

I sommersi e i salvati / Primo Levi ; prefazione di Tzvetan Todorov ; postfazione di Walter Barberis

Torino : Einaudi, 2014

Abstract: Una nuova edizione per un classico del Novecento. Il testo è accompagnato dall'introduzione di David Bidussa, da note bio-bibliografiche e da una scelta di letture critiche di Cesare Cases, Lorenzo Mondo, Frediano Sessi, Pier Vincenzo Mengaldo, Cesare Segre e Stefano Levi Della Torre. 'Sommersi e salvati' è un classico contemporaneo che portiamo nel XXI secolo. Occorre rileggerlo anche avendo in mano le tracce delle letture precedenti. Quelle risposte non sono da gettare e comunque non sono fallaci. Raccontano la storia di una lettura che è prima di tutto la storia delle nostre incertezze e delle nostre domande inevase. (D.B.)

Per questo ho vissuto
5 0 0
Materiale linguistico moderno

Modiano, Sami

Per questo ho vissuto : la mia vita ad Auschwitz-Birkenau e altri esili / Sami Modiano ; a cura di Marcello Pezzetti e Umberto Gentiloni Silveri

Milano : Rizzoli, 2013

Abstract: Quel giorno ho perso la mia innocenza. Quella mattina mi ero svegliato come un bambino. La notte mi addormentai come un ebreo. Come tanti sopravvissuti all'Olocausto, per molti anni Sami Modiano è rimasto in silenzio. In che modo dare voce al dolore di un'adolescenza bruciata, di una famiglia dissolta, di un'intera comunità spazzata via? Nato nella Rodi degli anni Trenta, un'isola nella quale ebrei, cristiani e musulmani convivono pacificamente da secoli, Sami non conosce la lingua dell'odio e della discriminazione. Ma quando le leggi razziali colpiscono la sua terra, all'improvviso si ritrova bollato come diverso. E a tredici anni, nell'inferno di Auschwitz-Birkenau, vedrà morire familiari e amici fino a rimanere solo al mondo a lottare per la sopravvivenza. Al miracolo che lo porta fuori dal campo non seguono tempi facili: Sami si ritrova in prima linea con l'esercito sovietico ed è poi costretto a fuggire a piedi attraverso mezza Europa per poi giungere in un'Italia messa in ginocchio dalla guerra. Dopo due anni di lavoretti malsicuri e pessimi alloggi, ma rallegrati dagli amici e dalla scoperta dell'amore, appena diciassettenne Sami sceglie di nuovo di andarsene, questa volta in Congo belga. Qui gli arriderà il successo professionale ma lo attendono nuovi pericoli, allo scoppio della guerra civile. La storia di Sami Modiano è una trama intessuta di addii e partenze alle quali lui ha sempre opposto la determinazione a riappropriarsi delle sue radici.

Il bene quotidiano
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Hillesum, Etty

Il bene quotidiano : breviario degli scritti (1941-1942) / Etty Hillesum ; a cura di Lorenzo Gobbi

Ciniselllo Balsamo : San Paolo, 2014

Abstract: A settant'anni dalla morte, una breve antologia dei testi più importanti di Etty Hillesum, una delle maggiori autrici spirituali del Novecento. Una selezione curata che invita a leggere la notevole opera della Hillesum con un approccio semplice, immediato. I brani sono perfetti per semplici e profonde meditazioni sui grandi temi. Il volume, curato da Lorenzo Gobbi, premio Catullo 2012, ci offre una traduzione nuova, fresca e aderente all'originale che ci permette davvero di dire che siamo di fronte alla Hillesum come non l'abbiamo mai letta.

L'ultimo sopravvissuto
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Pivnik, Sam

L'ultimo sopravvissuto : la testimonianza mai raccontata del bambino che da solo sfuggì agli orrori dell'Olocausto / Sam Pivnik

Roma : Newton Compton, 2014

Abstract: Sam Pivnik, figlio di un sarto ebreo, nasce a Bedzin in Polonia e trascorre una vita normale fino al primo settembre del 1939 - giorno del suo tredicesimo compleanno - quando i nazisti invadono la Polonia e la guerra spazza via in un attimo ogni possibilità di futuro. Da quel momento la sua vita non sarà più la stessa. Sam conosce il ghetto, i divieti imposti dai nazisti, il coprifuoco, gli stenti, il terrore per le strade. Poi, dopo un rastrellamento, tutta la sua famiglia viene deportata al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Strappato alla sua famiglia, che trova la morte nelle camere a gas, Sam subisce terribili soprusi e atrocità, e ogni giorno, alla famigerata Rampa di arrivo dei treni dei deportati, vede compiersi sotto i suoi occhi la più inenarrabile delle tragedie. Sopravvissuto alla crudeltà delle SS e dei Kapo, ai lavori forzati nella miniera Fürstengrube e alla marcia della morte nel rigido inverno polacco, Sam è infine tra i prigionieri sulla nave Cap Arcona, bombardata dalla Royal Air Force perché luogo di esperimenti dei nazisti su donne e bambini da parte delle SS. Ma ancora una volta, miracolosamente, riesce a salvarsi. Questo libro racchiude la sua testimonianza: la storia di un uomo che ha attraversato tutti i gironi dell'inferno nazista, ed è sopravvissuto per portare ai posteri la testimonianza di un orrore indicibile che non dovrà mai più ripetersi.

Ballando ad Auschwitz
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Glaser, Paul

Ballando ad Auschwitz / Paul Glaser ; traduzione di Alberto Cristofori

Milano : Bompiani, 2014

Abstract: Cresciuto in una devota famiglia cattolica nei Paesi Bassi, Paul Glaser, già adulto, scopre di avere origini ebraiche. Turbato da questa rivelazione casuale, Paul cerca di capire cosa è successo alla sua famiglia durante la Seconda guerra mondiale, il motivo di un silenzio così lungo sulla propria identità, e il motivo della misteriosa frattura fra suo padre e Rosie, zia di Paul. Rosie Glaser, ebrea non praticante, è una donna magnetica, sensuale, esuberante, astuta, innamorata del ballo che neppure quando i nazisti prendono il potere si spaventa, e anzi apre una scuola di ballo nell'attico dei suoi genitori, naturalmente illegale. Tradita dagli uomini di cui si fidava, arrestata dalle SS, finisce ad Auschwitz. Nel campo di concentramento è determinata a sopravvivere, utilizzando tutti i mezzi a sua disposizione, anche la sua passione per il ballo, anche la sua capacità seduttiva, messa a dura prova negli stenti cui è costretta. Delle milleduecento persone che sono arrivate con lei ad Auschwitz, solo otto sono sopravvissute. E tra loro c'è Rosie. Illustrato da una ricca selezione di foto, Ballando ad Auschwitz è insieme la cronaca di una indagine e di una scoperta che cambiano la vita di un uomo, Paul Glaser; è anche il ritratto di una donna straordinaria, segnata dall'amore, dal tradimento e dal coraggio.

Una bambina ad Auschwitz
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Szörényi, Arianna

Una bambina ad Auschwitz / Arianna Szörényi ; a cura di Mario Bernardi

Milano : Mursia, 2014

Abstract: Dopo una vita trascorsa senza mai sottrarsi al dovere morale di testimoniare, Arianna Szörényi decide di pubblicare il suo diario della deportazione, scritto dopo la liberazione dal lager di Bergen-Belsen, dove la sua voce di bambina urla la propria sofferenza con una semplicità e un'ingenuità disarmanti. In ogni riga il lettore sentirà l'eco del pianto e della disperazione dei suoi famigliari. Rivedrà le mani bianche del padre e gli occhi socchiusi della madre che la stringeva a sé cercando di proteggere la sua creatura più piccola, e i volti degli altri fratelli che cercavano un abbraccio fra tutti, senza avere tregua nell'incessante allucinazione di quel viaggio di cui non si conosceva la meta.

Il diario di Helga
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Weiss, Helga

Il diario di Helga : la testimonianza di una ragazza nei campi di Terezín e Auschwitz / Helga Weiss ; traduzione di Letizia Kostner

Torino : Einaudi, 2014

Abstract: È il settembre del 1938, a Praga l'esercito si mobilita per far fronte all'incombente minaccia nazista. Helga è una bambina e non sa cosa tutto ciò significhi, ma ogni giorno la Storia entra nella sua vita con la violenza di uno scarpone che sfonda una porta: il padre perde il lavoro, lei viene allontanata da scuola, la obbligano a portare sui vestiti una stella gialla pesante come una colpa. Helga non sa, però sente: sente i boati dei bombardamenti, sente i discorsi politici alla radio, sente le voci che gridano di correre al rifugio. E lei corre, e intanto scrive, disegna, racconta gli obblighi e i divieti, la gente che sparisce. Finché tocca anche a lei e alla sua famiglia. Prima a Terezìn, poi ad Auschwitz-Birkenau, a Freiberg e infine a Mauthausen. La bambina adesso impara: impara cos'è un campo di concentramento, cos'è un campo di sterminio, le conseguenze ultime dell'essere ebrea sotto il Reich di Hitler. Impara cosa può diventare un essere umano. Anche mentre la sua infanzia si strappa per sempre, Helga non smette di osservare e raccontare: il diario della prigionia che oggi ci consegna è insieme un documento straordinario e un colpo al cuore. Perché nel tratto lieve dei disegni, nell'essenzialità delle parole, ci accorgiamo che neppure l'innocenza e la fantasia di una bambina possono nascondere l'orrore. Eppure, in un modo straziante e misterioso, il suo sguardo ferito non si fa piegare e riesce a illuminare la tenebra.

Tracce di memoria
0 0 0
Materiale linguistico moderno

Lantos, Peter

Tracce di memoria : il mio viaggio nell'olocausto e ritorno / Peter Lantos

Firenze ; Milano : Giunti, 2015

Abstract: Imparare a contare fino a dieci può essere un gioco, un piccolo esercizio da condurre insieme alla mamma, a cinque anni nella spensieratezza della propria camera. Non è lo stesso se il gioco si trasforma in una pratica di sopravvivenza, per evitare i geloni alle dita nel freddo della spianata di Bergen-Belsen, in attesa dell'appello mattutino. Peter Lantos è ancora un bambino quando, insieme alla sua famiglia, viene prelevato dalla casa di Makó, in Ungheria, e rinchiuso prima nel ghetto della città e poi costretto a un lungo viaggio che lo condurrà al lager tedesco. Saranno gli americani a trarre Peter in salvo, ma lo stalinismo sovietico costringerà il ragazzo ad affrontare nuovamente gli stenti di una vita senza la piena libertà. Fuggito a Londra e divenuto adulto, Peter ripercorre le tappe del suo viaggio. Dopo anni trascorsi a studiare la mente umana come neurologo, non accetta che il ricordo di quei giorni sia per lui così confuso. Ma la ricostruzione è molto difficile: i testimoni stanno morendo, i luoghi hanno cambiato geografia e aspetto. Aggrappandosi a ogni indizio e risalendo alle origini di ogni traccia di passato, Peter ricompone i ricordi. Questo è per lui il modo di tenere viva la memoria del suo viaggio, e di restituirla a tutti noi.