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[Bergamo] : Corponove, 2017
Abstract: Ricordare l'alluvione è suscitare un sentimento comune in chi l'ha vissuta e nelle nuove generazioni, è porsi domande sulle cause naturali e sulle responsabilità umane, è riflettere sul presente, è riprogettare il futuro in un orizzonte vallare e nazionale. I titoli di alcuni capitoli già rievocano scenari di quel drammatico 18 luglio 1987, quando la piena del Brembo devastò i paesi dell'alta e media Valle Brembana, mietendo cinque giovani vittime, due delle quali mai più ritrovate. "Il frastuono della piena sulle rocce incuteva paura, sembrava volesse sradicare la montagna". "Le tombe devastate di Mezzoldo". "Nelle strade fiumi di acqua, terriccio e fanghiglia". "L'ultima foto al ponte romanico prima del crollo". "Massi ed alberi si urtavano da una riva all'altra". "La provinciale inghiottita dal fiume... la galleria artificiale precipitava su se stessa erosa nelle fondamenta dalla furia dell'acqua". "Lo scenario apocalittico". "La chiesetta travolta". "Ricostruire fu occasione di impulso alle attività produttive, di salvaguardia del patrimonio ambientale e di nuovo fervore culturale". Un impulso frenato poi dalla crisi economica e dal progressivo abbandono della montagna.