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× Nomi Dickens, Charles
× Data 2005
× Soggetto Campi di concentramento tedeschi
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× Soggetto Diari e memorie

Trovati 6047 documenti.

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Costretti all'esilio
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Materiale linguistico moderno

Mitton, Nevia

Costretti all'esilio : memorie di una bambina istriana / Nevia Mitton

Milano : Mursa, 2024

Abstract: La nostalgia è un sentimento viscerale. Prima di toccare l’animo, ti prende il corpo. È come un mancamento: a volte basta una parola, il nome di un luogo che hai sentito proferire tante volte da tuo padre. Questo è il sentimento che pervade il racconto di Nevia Mitton che, sul filo complesso e misterioso della memoria, talvolta in toni drammatici e in altri più teneri, narra la sua vicenda di profuga istriana, dall’abbandono del borgo natio alla permanenza nei campi profughi. Incrociando vicende famigliari e storiche, evoca i momenti difficili vissuti in Istria e l’esodo dalla terra amata ormai non più italiana. Per i poveri esuli il piccolo borgo diventa il pensiero primo delle loro esistenze. L’Autrice conclude la narrazione ricordando chi ancora oggi subisce il suo stesso destino. Qui sovvengono le parole del grande Esule fiorentino: «Come legno sanza vela e sanza governo portato a diversi porti e foci e liti dal vento secco che vapora la dolorosa povertade».

Omaggio alla Catalogna
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Materiale linguistico moderno

Orwell, George

Omaggio alla Catalogna / George Orwell ; introduzione di Marco Belpoliti ; traduzione di Massimo Bocchiola

Milano : Guanda, 2023

Abstract: Qualche mese dopo l'inizio della Guerra civile spagnola, lo scrittore e giornalista britannico Eric Arthur Blair, noto con lo pseudonimo di George Orwell, si reca a Barcellona con l'intenzione di scrivere degli articoli sulla drammatica situazione del Paese. Quasi subito, però, si unisce ai repubblicani, entrando a far parte delle milizie del poum. Dopo l'addestramento alla caserma Lenin, arriva la guerra di trincea, arrivano i combattimenti al fronte, finché durante un assedio viene ferito in modo grave; a quel punto torna a Barcellona e da lì si sposta poi in Francia. Dall'esperienza della guerra vissuta in prima persona nasce questo libro che è un diario, una cronaca quotidiana dei giorni trascorsi in Spagna, ma anche una eccezionale testimonianza della guerra contro Franco e del conflitto interno alla sinistra. Un racconto in presa diretta improntato alla semplicità e all'immediatezza, che si caratterizza come unico per la sua impareggiabile qualità narrativa, tanto da poterlo definire il punto generativo dei suoi due libri più celebri, La fattoria degli animali e 1984, dedicati al totalitarismo moderno. Introduzione di Marco Belpoliti.

Giornale di guerra e di prigionia
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Materiale linguistico moderno

Gadda, Carlo Emilio

Giornale di guerra e di prigionia / Carlo Emilio Gadda ; a cura di P. Italia

Nuova ed.

Milano : Adelphi, 2023

Abstract: Per il sottotenente Gadda, che l'aveva auspicata come «necessaria e santa», la Grande Guerra si rivela uno scontro durissimo. Più ancora che con il nemico, con ciò che scatenava in lui un'indignazione così violenta da sfiorare la «volontà omicida»: la meschinità della «vita pantanosa» di caserma, che spegne ogni aspirazione alla lotta; l'incompetenza dei grandi generali; l'«egotismo cretino dell'italiano» che di tutto fa una questione personale; l'indegnità morale dei vigliacchi, degli imboscati e dei profittatori, che costringevano gli alpini a marciare con scarpe rotte: «se ieri avessi avuto innanzi un fabbricatore di calzature, l'avrei provocato a una rissa, per finirlo a coltellate» confessa. Ma lo scontro più lacerante, e fondatore, è quello che Gadda ingaggia con sé stesso: con l'orrore e la tristezza della solitudine, con un «sistema nervoso» viziato da «una sensitività morbile», con una insufficienza nell'agire che gli impedisce di tradurre in atto i tesori di preparazione tecnica, senso di sacrificio, spirito di disciplina che abitano in lui: «Mi manca l'energia, la severità, la sicurezza di me stesso, proprie dell'uomo che... agisce, agisce, agisce a furia di spontaneità e di estrinsecazione volitiva». La disfatta di Caporetto e la prigionia in Germania peseranno come un macigno sul bilancio della partecipazione di Gadda alla guerra, ma il tempo dimostrerà che l'officina del Giornale - primo sofferto atto di conoscenza del mondo e della propria realtà psichica - segna la nascita del più grande prosatore italiano del Novecento.

Viaggi celebri al Polo Nord
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Materiale linguistico moderno

Viaggi celebri al Polo Nord : le più straordinarie avventure in mezzo ai ghiacci / Elisha Kent Kane ... [et al.]

Milano : Theoria, 2023

  • Non prenotabile
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Abstract: Nel 1909, quando Robert Peary si guadagnò un posto nella storia come primo essere umano a calcare il suolo del Polo Nord, molti esploratori avevano già affrontato l'impossibile per aprire la strada alla sua difficile conquista. Una dopo l’altra si susseguono le vicende dei 6 autori, che ripercorrono con vivida emozione le avventure straordinarie dei loro viaggi al Polo Nord. Nelle pagine di questa avventurosa narrazione, Elisha Kane, Isaac Hayes, George Tyson, Julius von Payer, Karl Weyprecht e George Nares narrano la loro ricerca di una meta che non prometteva ricchezze, ma conoscenza. Uomini diversi, provenienti da diverse parti del mondo e con mete differenti, che tuttavia affrontarono le stesse sfide e inimmaginabili sofferenze, con la stessa tenacia e coraggio. “15 ottobre 1872. Violenta tempesta dal nord-ovest. Devono essere le sei di sera, nel paese dove il giorno e la notte si distinguono uno dall’altra. Il ghiaccio si muove e trascina la nave”. È l’inizio di qualcosa di indescrivibile.

Fuga dal ghetto
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Carr, John

Fuga dal ghetto : la storia vera di un ragazzo ebreo sfuggito ai nazisti / John Carr ; traduzione di Salvatore Serù

Milano : La nave di Teseo, 2023

Abstract: Chaim Herszman ha tredici anni e vive nel ghetto di Lodz. È l'inizio del 1940 e, nella Polonia occupata dai nazisti, la situazione per la comunità ebraica si fa ogni giorno più difficile. Chaim sente di dover fare qualcosa per aiutare la sua famiglia e, insieme al fratello e al cugino, organizza una fuga in città per rubare del cibo o altro che possa aiutarli a sopravvivere. Purtroppo il piano fallisce e, per evitare che il fratello venga ucciso da una guardia, il ragazzo è costretto a prendere l'iniziativa accoltellando il soldato. A quel punto la fuga è per lui l'unica possibilità. Si dirige prima verso il confine con l'Unione Sovietica, dove si era rifugiato suo fratello maggiore, ma l'accoglienza alla frontiera lo convince a cambiare i suoi piani, costringendolo ad attraversare l'Europa per cercare la salvezza. Un viaggio incredibile che lo porta, dal cuore della Polonia, prima nella tana del lupo, a Berlino, poi nella Francia occupata, attraversando la Spagna per raggiungere Gibilterra, l'unico lembo di terra controllato dagli inglesi sul continente occupato dai nazisti e dai loro alleati. Un racconto e una storia che, se non fosse vera, sembrerebbe un romanzo, narrata dalla voce dello stesso Chaim - che assunse il nome Henry Carr dopo essere tornato in Inghilterra - e dalla penna del figlio John che l'ha ricostruita grazie alle testimonianze del padre, scomparso nel 1995, e ad approfondite ricerche.

La montagna nuda
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Messner, Reinhold

La montagna nuda : il Nanga Parbat, mio fratello, la morte e la solitudine / Reinhold Messner ; traduzione di Sergio Vicini

13. ed.

Milano : Corbaccio, 2023

Exploits

Abstract: Il tragico ricordo di Messner dell'impresa in cui perse la vita il fratello Günther. Il Nanga Parbat, la Montagna Nuda, detta anche «montagna killer» o «del destino», è alto 8126 metri ed è da sempre il sacro Graal dei migliori alpinisti. Karl Herrligkoffer ne era ossessionato e tentò più volte di conquistarne la vetta. Nel 1970 programmò una spedizione, a cui partecipano i fratelli Messner, con l'intento di raggiungere la cima dal versante Rupal, una parete di ghiaccio e roccia che si estende sul vuoto per oltre 4500 metri. Reinhold e Günther Messner sono i primi a salire lungo quella via ma, temendo il maltempo, decidono di scendere lungo il versante opposto, il Diamir, percorrendo una via totalmente sconosciuta, lungo la quale Günther perderà la vita travolto da una valanga. I tragici ricordi non abbandoneranno mai Reinhold che, dopo trent'anni, decide di raccontare la sua versione dei fatti – oggi ampiamente confermata – e lancia pesanti accuse ai membri della spedizione della quale lui e il fratello facevano parte. Ma che cosa è veramente successo sopra i 7500 metri, in quella «zona della morte» dove ogni movimento e ogni pensiero assumono forme e logiche incomprensibili per chi non vi si è mai trovato? Per gli amanti dell'alpinismo; per chi cerca di comprendere la passione per l'estremo; per chi si appassiona alle grandi polemiche di montagna e per tutti quelli che vogliono scoprire il lato umano di un mito.

Insegnare al principe di Danimarca
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Melazzini, Carla

Insegnare al principe di Danimarca / Carla Melazzini ; a cura di Cesare Moreno ; con una nota di Claudio Giunta

Palermo : Sellerio, 2023

La memoria ; 860

Abstract: La nuova edizione accresciuta con due capitoli inediti di un libro poetico in grado di narrare la realtà più cruda in pagine limpide che emozionano e commuovono. Storie di ragazzi che frequentano una scuola speciale nei quartieri popolari e popolosi di Napoli, e di chi se ne prende cura. «Si racconta qui l'apprendistato di un gruppo di insegnanti di media cultura ed umanità per conoscere le periferie della città e le periferie dell'animo degli adolescenti, cercando di stabilire con loro un dialogo educativo e di vita» (Carla Melazzini). Era dal tempo della Lettera a una professoressa che non leggevamo pagine così emozionanti. Come allora, si parla di ragazzi che frequentano una scuola speciale, e di chi se ne prende cura. Non siamo nell'esilio di una canonica del Mugello, qui, ma in quartieri popolari e popolosi di Napoli dov'è in vigore il Sistema; alle cronache piace chiamarli «il triangolo della morte». L'autrice, Carla Melazzini, è, nella scrittura come nella vita, del tutto aliena dalla retorica e dall'indulgenza facile. Così, commozione, intelligenza e poesia stanno in questo libro con la asciutta naturalezza con cui può sbucare un fiore meraviglioso dalla crepa di un muro in rovina. Senza compiacersi dell'idea che la rovina sia necessaria ai fiori, e ne venga riscattata. Ne troverete di fiori in queste pagine, e di ragazzini fiorai, e anche di rovine. Uno lo anticipiamo qui, è un tulipano finto, così come l'ha raccontato - salvo qualche errore di scrittura - una bambina che era stata bocciata in seconda elementare: «C'era una volta un fiore che non voleva essere un fiore, allora la fata dei fiori disse: "Se tu vuoi diventare un essere umano io ti accontenterò ma se non ti piace, ti dovrai rassegnare perché non potrai più essere un fiore". Il fiore accettò e la fata lo toccò con la bacchetta e lo trasformò in un essere umano. Il fiore si rese conto che la vita era difficile. La fata allora lo fece diventare un tulipano finto, per non farlo morire, poi scomparì per sempre». Carla ha chiesto a un compagno di classe: «Secondo te che cosa ha voluto dire Concetta con il suo racconto?». «Che il fiore non voleva morire e così la fata lo ha fatto diventare immortale». «Però l'ha trasformato in un tulipano finto! È meglio essere una persona umana e morire o essere un fiore finto e non morire mai?». «È meglio morire». In questa nuova edizione sono aggiunti, oltre alla Nota di Claudio Giunta, due capitoli dalle carte inedite dell'autrice: uno sul terrorismo visto con gli occhi dei bambini, l'altro sul «ventre di Napoli», con interviste e osservazioni dirette.

La vagabonda dei mari
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Materiale linguistico moderno

Maillart, Ella

La vagabonda dei mari / Ella Maillart ; traduzione dal francese di Carlo Gazzelli

[Nuova ed.]

Torino : EDT, 2023

Abstract: La sapevamo viaggiatrice inarrestabile, sciatrice olimpionica, giornalista elegante e spiritosa; in questo libro Ella Maillart ci appare in una nuova, inaspettata veste: navigatrice appassionata ed esperta, prima donna a partecipare alle gare olimpiche di yachting, nel 1924, in rappresentanza della Svizzera. Eccola dunque trasferirsi a Londra per lavorare come insegnante, ma dopo pochi mesi sentire l'irrefrenabile bisogno di viaggiare, tanto da farsi assumere prima come cuoca su una chiatta del Tamigi trasformata in yacht, il Volunteer. Poi il bisogno di libertà, che la porta a imbarcarsi con l'amica Miette su un agile sloop, l'Atalante. Ancora viaggi e avventure: la pesca al tonno nel Golfo di Guascogna, la navigazione verso i Paesi Bassi, l'incontro con il grande navigatore Alain Gerbault, e il sogno della traversata dell'Atlantico in solitaria.

Laggiù dove si muore
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Fregona, Luca

Laggiù dove si muore : il Vietnam dei giovani italiani con la Legione straniera / Luca Fregona ; con Giorgio Cargioli

Bolzano : Athesia, 2023

Abstract: Grazie al grande riscontro del libro “Soldati di Sventura”, l'autore Luca Fregona, caporedattore del quotidiano Alto Adige, ha avuto modo di raccogliere altre storie di giovani italiani e sudtirolesi ingaggiati nel dopoguerra dalla Legione Straniera e spediti a combattere in Vietnam contro l'Esercito di Liberazione di Ho Chi Minh. Alcuni anche nella guerra d'Algeria, come un meranese ancora vivente, che è stato coinvolto nel colpo di stato contro De Gaulle dell'aprile del 1961. Il libro “Laggiù dove si muore” avrà una struttura diversa rispetto a “Soldati di Sventura”. Si aprirà con la testimonianza lunga e articolata di Giorgio Cargioli, un ex legionario di La Spezia (vivente), che ha disertato alla fine del conflitto in Indocina per sottrarsi ai tre anni d'ingaggio che gli rimanevano. Catturato dai francesi, è stato condannato a sei anni di prigione. Con lui, c'era anche il bolzanino Luciano Saggese di 23 anni. Entrambi sono stati protagonisti di una fuga che all'epoca fece rumore in tutto il mondo. Insieme ad altri compagni si ribellarono sul piroscafo che li riportava in Algeria, gettandosi in mare a Port Said, nel canale di Suez. Solo una trentina riuscirono a raggiungere la riva e sopravvivere. Cargioli e Saggese ce la fecero. Vennero presi in carico dai rispettivi consolati e rimpatriati. Il libro procede poi con microstorie di legionari altoatesini e non (una decina circa). Si tratta di profili, arricchiti di foto e documenti che l'autore ha raccolto e selezionato tra le numerose e continue segnalazioni di parenti arrivate dopo la pubblicazione di “Soldati di sventura”. Le singole storie vengono viste anche dalla prospettiva delle famiglie, che, in alcuni casi, ancora oggi non sanno dove siano seppelliti i propri cari. L'idea è di farne delle istantanee di una generazione inghiottita dalla guerra e svanita nel nulla. Prefazione di Gianni Oliva.

Il giro del mondo in 72 giorni
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Bly, Nellie

Il giro del mondo in 72 giorni / Nellie Bly

Bologna : Minerva, 2023

Abstract: Nellie Bly, giornalista statunitense, era redattrice presso il New York World. Dopo aver letto Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne, venne folgorata da un'idea bizzarra quanto affascinante: compiere la stessa impresa di Phileas Fogg, ma in minor tempo. Recatasi alla compagnia di navigazione ne dedusse l'effettiva possibilità di compierlo in 75 giorni. Corse quindi dal suo editore, Joseph Pulitzer (l'ideatore del premio giornalistico più ambito) e ne ricevette inizialmente solo perplessità: viaggiare era un affare da uomini! Nonostante gli iniziali tentennamenti, accettò la proposta e Nellie Bly diede il via non solo alla sua personale impresa (completandola in soli 72 giorni), ma anche una sfida memorabile con Elizabeth Bisland, corrispondente del Cosmopolitan che partì nella direzione opposta con lo stesso intento. Questo volume, insieme a Un rapido giro del mondo. In 7 tappe, ripercorre una sfida singolare e avanguardistica compiuta da due donne in epoca vittoriana. Un'occasione unica per conoscere le modalità di viaggio dell'epoca e quanto l'impresa compiuta portasse a una visione emancipata della donna, in un'epoca in cui il viaggio, come il giornalismo, erano ancora considerati mondi prettamente maschili.

Come mio fratello
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Materiale linguistico moderno

Timm, Uwe

Come mio fratello / Uwe Timm ; traduzione di Margherita Carbonaro

Palermo : Sellerio, 2023

Abstract: «Un armadio per le scope, dall'armadio spuntano dei capelli, capelli biondi: poi sbuca fuori lui, mio fratello, e mi solleva in alto». È l'unica immagine che l'autore, allora bambino, conserva del fratello maggiore. Ma subito il ricordo si fa cupo: Karl-Heinz, il fratello, si arruolò poco dopo nelle Waffen-ss, le ss combattenti, per morire nell'ottobre del 1943, ad appena diciannove anni, durante l'invasione nazista dell'Ucraina. A sessant'anni di distanza - dopo la morte dei genitori così da poter scrivere «senza riguardo nei confronti di nulla e di nessuno» -, Uwe Timm si dedica a questa stringente, quasi spasmodica inchiesta sul fratello SS. I propri ricordi di bambino ne forniscono le prime emozioni; poi quelli più oggettivi degli adulti; e le carte: le lettere dal fronte e il suo breve diario, con i non detti e le allusioni da decifrare, o addirittura il loro dire qualcosa per intenderne un'altra. Una domanda domina: mio fratello si macchiò delle atrocità sui civili e sugli ebrei in Ucraina? E come poteva, il ragazzo grande che mi raccomandava mitezza per lettera («mammina mi scrive che vuoi ammazzare tutti i russi e poi scappare con me. Bambino mio, questo non va, e se tutti facessero così?»), essere nello stesso momento parte dell'orrore? Così l'indagine si allarga ai vecchi: il padre tradizionalista; la madre più scettica; i brandelli di vita sotto il nazismo. Ma è il dopo che svela di più, la quotidianità dell'epoca della reeducation e del primo boom economico, quando si reagiva in un certo modo al «rimprovero della colpa collettiva». Come mio fratello ragiona sui sillogismi pratici che potevano portare «i cultori di Mozart e di Hölderlin» alle disumane crudeltà; spiega le strategie psicologiche per aggirare il rimorso comune, così scoprendo zone del passato che solo la verità letteraria può raggiungere: racconto, immagine, descrizione, riflessione. Un libro bello, triste e intelligente, che cerca luce nella complessità della memoria, della vergogna e dell'espiazione.

La luce danza irrequieta
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Materiale linguistico moderno

Simons, Carla

La luce danza irrequieta : diario 1942-1943 / Carla Simons ; a cura di Francesca Barresi ; traduzione di Francesca Barresi e Lisa Visani Bianchini

Roma : Storia e letteratura, 2023

Abstract: Gli ombrelloni colorati sono sistemati accanto ai tavolini. Il bambino chiede: «Nonna, è vietato agli ebrei?». La nonna risponde di sì. Il bambino si limita a dire «Che peccato» e poi si distrae correndo dietro a un pallone. Un uomo cammina lento e impassibile sulle rotaie, deciso a farsi travolgere dal tram. Quando lo sollevano, il corpo sanguina. Sulla giacca, la stella gialla è ancora intatta. Dalla casa di riposo escono ogni mattina quattro vecchiette. Portano i loro sacchetti di pane e devono rimanere fuori fino alle otto di sera per evitare i rastrellamenti. Sembra un dipinto di Bruegel o il motivo grottesco di un'opera teatrale. Ma questa è Amsterdam nei primi anni Quaranta; nessun ebreo può entrare in un edificio pubblico o riposarsi su una panchina nel parco. Negli stessi giorni in cui, nella capitale olandese, Anna Frank ed Etty Hillesum scrivono i loro diari, anche la scrittrice Carla Simons annota la quotidianità del dramma che si consuma sotto i suoi occhi in un tragico crescendo. Rimasto per anni custodito in un archivio di Bologna, questo testo sorprendentemente delicato e drammatico vede ora la luce per la prima volta in Italia.

Trincee
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Materiale linguistico moderno

Salsa, Carlo

Trincee : confidenze di un fante / Carlo Salsa ; prefazione di Luigi Santucci

Milano : BUR Rizzoli, 2022

Abstract: Nel novembre del 1915 Carlo Salsa – allora ventiduenne – venne inviato come ufficiale di complemento sul fronte del Carso, dove trascorse quindici mesi tra gli scontri e gli orrori della Prima guerra mondiale. Basato sull’esperienza personale vissuta dall’autore e narrato in forma di diario, "Trincee" racconta la tragica vita dei soldati al fronte, i pensieri, le fatiche, le paure e le reazioni a ordini che mettevano a repentaglio la loro vita in ogni momento. Uscito per la prima volta nel 1924, il volume venne censurato dal fascismo perché male si accordava con la retorica del regime fondata sul nazionalismo e sul mito della vittoria mutilata. Ripubblicato dopo la Seconda guerra mondiale, "Trincee" si impose immediatamente all’attenzione del pubblico per la qualità della scrittura, la forza della testimonianza e l’accorata denuncia dell’orrore della guerra, al punto da essere considerato ancora oggi tra le grandi opere della letteratura italiana che trattano il tema del primo conflitto mondiale.

Mio padre e la guerra
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Ravelli, Angelo

Mio padre e la guerra : gennaio 1942 - novembre 1945 (Italia, Grecia, URSS) / Angelo Ravelli

[S.l.] : Gruppo Albatros Il Filo, 2022

Abstract: "Non voglio parlare di guerra. Non di pace. Sogno una valle Piena di mille foglie di aghi di pino. Impastati da alghe di mare. In un miscuglio di dolce e salato, in un verde di terra, non di pace, non di guerra". (Franco Mazzanti, ex IMI)

Cartolina dalla fossa
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Materiale linguistico moderno

Suljagic, Emir

Cartolina dalla fossa : diario di Srebrenica / Emir Suljagic ; traduzione di Alice Parmeggiani

Napoli : Marotta e Cafiero, 2022

Abstract: Diario di Srebrenica, il più spietato crimine di genocidio europeo dopo la fine della seconda guerra mondiale. 11 luglio 1995, trentamila profughi vengono consegnati disarmati nelle mani dei loro carnefici. L'Europa non muove un dito, le Nazioni Unite tacciono, le truppe ONU guardano inermi. 8000 uomini vengono uccisi. A sangue freddo, di continuo, in massa. I loro cadaveri sono gettati in fosse comuni. Emir Suljagic ci porta nei boschi, sulle colline, dove i profughi venivano braccati, ci porta nei luoghi dello sterminio. Attraverso i suoi ricordi, le memorie di un sopravvissuto, "Cartolina dalla fossa" ci rende testimoni letterari del genocidio bosniaco. Pagine di perdite, traumi nazionali e resistenza. Emir Suljagic è un giornalista e politico bosniaco. È direttore del Memoriale del genocidio di Srebrenica.

Diari di un partigiano ebreo
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Materiale linguistico moderno

Artom, Emanuele

Diari di un partigiano ebreo : gennaio 1940-febbraio 1944 / Emanuele Artom ; a cura di Guri Schwarz ; presentazione di Gadi Luzzatto Voghera

Torino : Bollati Boringhieri, 2022

Abstract: I diari di Emanuele Artom sono composti di due parti distinte. La prima concerne il periodo che va dal 1° gennaio 1940 al 10 settembre 1943, ed è una fonte straordinaria di notizie sulla vita culturale torinese, sui processi sociali che prendono l'avvio tra la caduta di Mussolini, la firma dell'armistizio e l'inizio dell'occupazione tedesca. La seconda parte, che va dal novembre 1943 al 23 febbraio 1944, riguarda invece l'esperienza partigiana di Artom e offre una rappresentazione immediata e priva di retorica della vita delle bande, delle dinamiche sociali interne e dei contrasti politici e personali. La cronaca degli eventi che segnano la vita dei resistenti è in primo piano, ma intrecciate ad essa compaiono dense riflessioni sull'etica dei resistenti. Risulta evidente come per Artom il senso della lotta non stesse tanto e solo nello scontro armato, quanto nella possibilità di delineare una socialità e una moralità diverse, di trovare una linea di demarcazione di tipo etico che distinguesse fascisti e antifascisti. Sono questi gli elementi che fanno dei diari di Artom un documento di grande efficacia storiografica e li pongono fra le testimonianze più alte della moralità della Resistenza.

K2
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Materiale linguistico moderno

Bonatti, Walter

K2 : la verità : storia di un caso / Walter Bonatti ; prefazione di Rossana Podestà. - Nuova edizione / a cura di Angelo Ponta

Milano : Solferino, 2021

Abstract: Il 30 e il 31 luglio del 1954, fra i 7345 metri di quota del settimo campo e gli 8616 della cima, il K2 fu il palcoscenico di una grandiosa vittoria dell'alpinismo italiano, che piantò il tricolore sulla seconda vetta del mondo. Ma quelle pareti di ghiaccio furono anche testimoni di una vicenda dai contorni molto meno eroici. Un lato oscuro che il passare degli anni non solo non fece dimenticare, ma anzi trasformò in una rovente polemica e in un «giallo d'alta quota» che emozionò il mondo intero. Contro la versione ufficiale, contro le calunnie che lo avevano colpito (lui, che per dare il suo contributo alla vittoria aveva rischiato la vita), Walter Bonatti oppose per mezzo secolo la propria irriducibile ricerca di giustizia, accumulando, pagina dopo pagina, testimonianze e documenti, svelando manipolazioni e ipocrisie. Fino a riscrivere la storia, nel nome della verità. «Consegno queste mie testimonianze in eredità a un futuro più attento ai valori, affinché con maggiore responsabilità di quanto non ha avuto la mia epoca, possa dare compimento all'impegno che ha segnato gran parte della mia vita: dare verità e giustizia, quindi dignità, alla storia ufficiale della conquista del K2».

L'esile filo della memoria
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Materiale linguistico moderno

Beccaria Rolfi, Lidia

L'esile filo della memoria : Ravensbrück, 1945: un drammatico ritorno alla libertà : con i taccuini del Lager / Lidia Beccaria Rolfi ; a cura di Bruno Maida

Torino : Einaudi, 2021

Abstract: Dopo il lager: che cosa significa tornare alla vita dopo un'esperienza estrema e devastante? Il volume racconta il drammatico ritorno dell'autrice in Italia e i problemi con i quali è costretta a scontrarsi: l'indifferenza di una società rimasta fascista nella mentalità e nelle istituzioni, in cui l'esperienza del lager è addirittura una colpa da nascondere. Così Lidia Rolfi deve subire altre discriminazioni, persino tra i familiari, gli amici, gli ex compagni di lotta. La sua è la testimonianza di una combattente nata, sempre sospinta da una forte passione etica e civile, che ci ricorda che la dignità e la libertà sono beni che vanno conquistati duramente giorno per giorno.

Diario di un'apprendista astronauta
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Materiale linguistico moderno

Cristoforetti, Samantha

Diario di un'apprendista astronauta / Samantha Cristoforetti

Milano : La nave di Teseo, 2021

Abstract: "Quando i motori del razzo si sono accesi, si è realizzato il grande sogno della mia vita." Per quasi sette mesi, Samantha Cristoforetti è stata in orbita attorno alla Terra sulla Stazione Spaziale Internazionale. In queste pagine ci racconta l'intensa vita di bordo con gli occhi meravigliati di chi diviene, giorno dopo giorno, un essere umano spaziale: dalla scienza alla riparazione della toilette, dall'arrivo di astronavi cargo alle passeggiate nello spazio dei colleghi, dagli allarmi alla routine, dai grandi avvenimenti alle piccole scoperte, dai rituali al taglio dei capelli. Ma il viaggio per arrivare fin lassù è stato lungo. Anni di dedizione assoluta nati dal suo sogno di bambina, anni passati con le valigie in mano fra tre continenti, tra circostanze fortuite e altre ostinatamente cercate, tra incontri, lingue e culture, natura e tecnologia, fatiche e attese, gioie e delusioni: tutto per imparare a essere un'astronauta. Questa è la storia della lunga strada che ha portato Samantha Cristoforetti alla rampa di lancio e dei giorni trascorsi a bordo delle Stazione Spaziale, accompagnati dalla prepotente bellezza della Terra e dallo stupore profondo suscitato dal firmamento.

I lunghi fucili
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Materiale linguistico moderno

Moscioni Negri, Cristoforo

I lunghi fucili : ricordi della guerra di Russia / Cristoforo Moscioni Negri

Bologna : Il mulino, 2021

Storica paperbacks ; 202

Abstract: «"I lunghi fucili" ci rivelano uno scrittore conciso e limpido, tutto visivo, che sembra partecipare con tutto se stesso alle cose che narra. Certi suoi episodi delineati con mano sobria... raggiungono, attraverso la scrupolosa esattezza del resoconto, un respiro di tragica epopea» Italo Calvino Questa memoria della campagna di Russia, scritta da colui che fu il comandante di Rigoni Stern, è certamente una delle più impressionanti, polemiche e dure testimonianze sull'esperienza della guerra italiana al fronte russo. Con l'eloquenza secca dei fatti, Moscioni vi racconta l'odissea degli alpini in linea sul Don e poi nella tragica rotta del gennaio 1943: la storia di un esercito mal condotto e peggio equipaggiato, di una guerra senz'odio eppure sanguinosa e spietata al fianco di un alleato tedesco ben diversamente fornito, guidato e motivato; una guerra che pare trovare il suo senso soltanto nella dimensione ravvicinata, nella comunione del tenente con i «suoi» alpini, nel dovere umano e militare della solidarietà, del farcela insieme entro l'insensatezza di un'organizzazione inefficiente e stupida, contro la quale l'autore scrive la sua denuncia indignata.